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Eiaculazione precoce, cosa fare? Ecco i nuovi trattamenti, parla l’esperto

(Adnkronos) –
Il tema dell’eiaculazione precoce “è ancora troppo spesso un tabù, nonostante si tratti di una condizione estremamente comune che interessa milioni di uomini nel mondo”. A spiegarlo all’Adnkronos Salute è il chirurgo e urologo-andrologo Gabriele Antonini che chiarisce che “non bisogna vergognarsi o sentirsi soli” e che “è una problematica affrontabile con trattamenti efficaci e personalizzati”. “L’eiaculazione precoce può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle relazioni di coppia, – dice Antonini – ma oggi la scienza offre una serie di soluzioni, che vanno dalla terapia comportamentale ai farmaci specifici, fino a tecniche innovative di tipo chirurgico o fisico. Fino all’innovativo trattamento non chirurgico per l’eiaculazione precoce: la crioablazione selettiva dei nervi sensoriali del pene”.  

Si è appena concluso a Istanbul il Congresso internazionale di Medicina sessuale, un evento che ha riunito i maggiori esperti del settore per discutere le ultime innovazioni nel trattamento delle disfunzioni sessuali. Tra i protagonisti anche Antonini, unico italiano invitato a presentare i risultati del suo lavoro sulla nuova procedura non chirurgica. Al meeting lo specialista ha descritto i dettagli di questa tecnica all’avanguardia, che “rappresenta una svolta per i pazienti affetti da eiaculazione precoce resistente ai trattamenti convenzionali”. “La crioablazione utilizza una sonda criogenica sottile per raffreddare i nervi sensoriali del pene fino a -78°C. Questo processo – afferma Antonini – provoca una degenerazione temporanea dei nervi (axonotmesi e degenerazione valeriana), che riduce la sensibilità del pene senza compromettere la funzione erettile. La particolarità di questa tecnica – aggiunge l’esperto – è che, pur provocando una riduzione della sensibilità, preserva la struttura del tessuto connettivo. Questo consente una rigenerazione graduale dei nervi, garantendo un miglioramento del controllo eiaculatorio senza effetti collaterali a lungo termine”.  

Il trattamento viene eseguito in regime ambulatoriale con una cannula che viene inserita nella zona del fascio neurovascolare. Grazie all’azione del freddo intenso, i nervi sensoriali responsabili della trasmissione eccessiva degli stimoli vengono temporaneamente inibiti, offrendo ai pazienti un significativo sollievo dalla sintomatologia. “I risultati preliminari sono molto promettenti – rimarca il chirurgo romano – mostrano un miglioramento sostanziale nella durata dei rapporti sessuali e nella soddisfazione del paziente. E’ una soluzione minimamente invasiva, che potrebbe diventare un punto di riferimento per il trattamento dell’eiaculazione precoce. Spero che questa tecnica possa essere adottata presto su larga scala, migliorando la qualità della vita di molti uomini”. 

La crioablazione selettiva rappresenta una nuova frontiera nel trattamento delle disfunzioni sessuali maschili, e l’esperienza condivisa dallo specialista italiano a Istanbul dimostra come la ricerca del nostro Paese continui a distinguersi nel panorama internazionale. Con un approccio sicuro, efficace e innovativo, la crioablazione potrebbe cambiare radicalmente il modo di trattare l’eiaculazione precoce, offrendo nuove speranze a milioni di uomini in tutto il mondo. 

Oggi per il trattamento dell’eiaculazione precoce, esistono diversi approcci. Eccone una carrelata, suddivisi per tipologia:  

1) Trattamenti farmacologici. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Ssri): farmaci come la dapoxetina (l’unico approvato specificamente per l’eiaculazione precoce), la sertralina o la paroxetina possono ritardare l’eiaculazione aumentando il livello di serotonina. Anestetici topici: creme o spray a base di lidocaina o prilocaina che riducono la sensibilità del pene, ritardando l’eiaculazione. Inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (come il sildenafil o il tadalafil): usati soprattutto in combinazione con altri trattamenti, migliorano il controllo dell’eiaculazione in alcuni pazienti2) Terapie psicologiche e comportamentali. Terapia cognitivo-comportamentale (Cbt): aiuta a gestire l’ansia da prestazione e a modificare i pensieri negativi legati alla sessualità. Tecniche di controllo dell’eiaculazione: metodo ‘start and stop’, che consiste nell’interrompere la stimolazione quando si avvicina l’eiaculazione, e metodo della compressione (esercitare una pressione delicata sul pene per ridurre l’impulso eiaculatorio). 3) Dispositivi medici. Preservativi ritardanti che contengono anestetici leggeri per ridurre la sensibilità; dispositivi a pressione pneumatica, usati per esercizi che aumentano il controllo dell’eiaculazione4) Terapie naturali e complementari. Integratori a base di erbe: alcuni prodotti contengono sostanze naturali come il ginseng, il tribulus terrestris o la griffonia simplicifolia, che possono aiutare a migliorare il controllo eiaculatorio. Tecniche di rilassamento: meditazione, yoga o esercizi di respirazione per ridurre lo stress e migliorare il controllo emotivo.5) Trattamenti chirurgici. Denervazione selettiva del pene: è un intervento chirurgico che riduce la sensibilità del glande; viene riservato a casi selezionati e quando altri trattamenti non sono stati efficaci6) Terapie ormonali: nei casi specifici e nei pazienti con livelli anormali di testosterone o alterazioni ormonali, può essere consigliata una terapia sostitutiva o personalizzata. 

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