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G7, da Gaza all’Africa: Italia tesse tela della pace e punta su aiuti

(Adnkronos) – “Una tessera del mosaico” verso la pace in Medio Oriente e l’idea di una conferenza per ricostruire Gaza. La strategia italiana per l’Africa, con al centro il Piano Mattei e il Global Gateway dell’Ue. E poi ancora infrastrutture, sicurezza alimentare, vaccini e salute. Dal G7 Sviluppo a Pescara, sotto presidenza italiana, emerge con forza la visione del governo per affrontare questa fase più che mai complessa, con le guerre tra Gaza e il Libano e quella in Ucraina che agitano i sonni di tutte le cancellerie occidentali. “Sono state tre giornate molto positive, che hanno fatto accendere i riflettori sul ruolo dell’Italia come presidente del G7”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa finale. Davanti ai giornalisti, il titolare della Farnesina – commentando le proteste degli anti-G7 – ha rivendicato i “successi politici che sono sotto gli occhi di tutti”, sottolineando che a Pescara “non si è parlato di armi ma solo di aiuti umanitari”. 

I venti di guerra in Medio Oriente, con l’attesa per l’annunciata rappresaglia israeliana per l’attacco missilistico del primo ottobre, hanno dominato inevitabilmente la riunione. La partecipazione all’evento di rappresentanti di Libano, Israele e Autorità nazionale palestinese (Anp) durante la conferenza umanitaria internazionale che ha aperto i lavori è stata accolta con soddisfazione da Tajani che ha evidenziato “il grande successo” per la credibilità italiana. “Li abbiamo voluti riunire con il G7 perché siamo convinti che solo attraverso il dialogo sia possibile percorrere il sentiero della pace”, ha commentato il vice presidente del Consiglio, che ha annunciato ulteriori 25 milioni di euro per l’assistenza alle popolazioni civili delle aree più martoriate: 10 milioni per il Paese dei cedri, 10 milioni per Gaza e 5 milioni per il piano dell’Anp per la ricostruzione della Striscia.  

Ricostruzione di Gaza su cui Tajani ha posto l’accento durante la tre giorni abruzzese. “Ho dato mandato al mio gabinetto di avviare uno studio per verificare la possibilità di una conferenza per la ricostruzione di Gaza analoga a quella per l’Ucraina”, ha annunciato il leader di Fi, mentre la premier, Giorgia Meloni, in un videomessaggio ha evidenziato la necessità di affiancare “agli sforzi che stiamo portando avanti sul binario politico per un cessate il fuoco, un binario parallelo umanitario, su quale dobbiamo impegnarci con la stessa determinazione”. 

L’Italia, attraverso l’iniziativa ‘Food for Gaza’, ha distribuito negli ultimi 30 giorni 47 tonnellate di beni alimentari nell’enclave palestinese. E ulteriore materiale partirà da Genova, dove oggi si terrà la cerimonia di consegna del primo dei 15 camion donati dall’Italia al Programma alimentare mondiale (Pam). Sull’ingresso degli aiuti, il titolare della Farnesina ha confermato di aver ricevuto rassicurazioni da Israele sul fatto che non incontreranno ostacoli. Ma la pace, ha riconosciuto il ministro, non è ancora a portata di mano. Importante sarebbe cogliere l’opportunità che si è aperta con l’uccisione del capo militare di Hamas, Yahya Sinwar. 

Il secondo filone principale del G7 Sviluppo è stata l’Africa, con un focus particolare su infrastrutture, sicurezza alimentare e investimenti. Con un’attenzione particolare anche al contrasto all’immigrazione irregolare. Un fenomeno le cui cause vanno sradicate alla radice, puntando sulla crescita economica del continente e incentivando i flussi regolari, ha spiegato il ministro, secondo cui è “fondamentale” per l’Italia essere presente nel continente. 

“Guai a pensare di lavorare per risolvere un problema tappando i buchi. In Africa dobbiamo avere una strategia a lungo termine” e quella dell’Italia è dare “risposte concrete”. Altrimenti si rischia l’arrivo di Russia e Cina, ha messo in guardia Tajani, sottolineando come per il governo di Roma non si tratti solo di contrastare i flussi migratori irregolari, ma “è una questione molto più importante, quello di rafforzare il legame e di avere un partner strategico”. 

L’Italia, anche esportando il suo know how, può dare una mano decisiva, ma mai con intenti predatori. E nella strategia italiana complessiva per l’Africa anche i nostri missionari hanno un ruolo di primo piano. “Voglio ringraziarvi perché se abbiamo una politica estera italiana fortemente presente in Africa lo dobbiamo anche al vostro lavoro”, ha scandito il titolare della Farnesina durante la Conferenza dei missionari italiani che si è svolta nell’ambito del G7. 

Al centro dei lavori della ministeriale c’è anche stata la valutazione di progetti riguardanti il continente africano, da realizzare in sinergia con il Piano Mattei e il Global Gateway varato dall’Ue. Questi due programmi “vanno nella direzione di dare risposte concrete alle richieste che vengono dai popoli africani. L’Africa guarda prima noi perché siamo i più vicini. Quindi abbiamo il dovere di rispondere positivamente alle loro richieste”, ha precisato il leader di Fi. L’Italia investirà in un’iniziativa strategica con un impegno a finanziare fino a 320 milioni di dollari per lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie principali del Corridoio di Lobito (Angola) e dei relativi progetti collaterali.  

A Pescara si è discusso anche di sistemi alimentari, clima, acqua e malnutrizione infantile. L’agricoltura e l’economia rurale svolgono un ruolo fondamentale in Africa in quanto fonte di sostentamento per il 70% della popolazione del continente, ma il cambiamento climatico e il degrado dei terreni stanno rallentando la crescita dei raccolti. E in Africa si pone anche il tema dei vaccini e delle infrastrutture sanitarie, al centro della terza giornata della riunione con i rappresentanti di aziende farmaceutiche, agenzie Onu e Gavi. “Bisogna avere una strategia per l’Africa, non intervenire per affrontare il problema oggi”, ha concluso il titolare della Farnesina, evidenziando la necessità di “una strategia complessiva che punti a disinnescare il problema dell’emergenza sanitaria”. 

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