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Hiv, Esposito (Simit Campania): “Fa meno paura con terapie efficaci come long acting”

(Adnkronos) – “I nuovi casi di Hiv in Campania sono stabili, il problema è però la diagnosi tardiva”. Cosi Vincenzo Esposito, presidente di Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali) Campania, partecipando al Congresso regionale su ‘Le malattie infettive nel setting del paziente immunodepresso’, in corso a Napoli. “Il messaggio che vogliamo lanciare oggi è lo stimolo allo screening. Esiste la possibilità di testarsi in anonimato presso tanti centri in Campania e senza prenotazione. E’ bene farlo perché l’Hiv è una malattia che, se diagnosticata in tempo, non crea grosse problematiche. Oggi l’Hiv è diventata una condizione cronica se diagnosticata in tempo” e ci sono “terapie efficaci come le long acting”. 

A proposito della nuova terapia a lunga durata d’azione per la gestione dell’Hiv e dei significativi vantaggi per la qualità di vita dei pazienti, la Campania – si è ricordato nel corso dell’evento – è l’unica Regione a non somministrarla ambulatorialmente e ciò rappresenta una limitazione significativa per i pazienti. “La terapia long acting è un’esperienza positiva che stanno vivendo un po’ tutti i centri in Italia e anche in Europa e nel mondo – ricorda Esposito – E’ un cambio di paradigma perché si passa a una terapia che viene somministrata al paziente direttamente presso la struttura in cui viene eseguita. Questo ha più vantaggi, a cominciare da una migliore aderenza, in quanto riduce il numero di somministrazioni e – poiché la terapia è somministrata in sede – l’aderenza può essere osservata direttamente dall’operatore”. D’altro canto, l’aderenza alla terapia è fondamentale perché, come ha ricordato l’esperto, “se un paziente non prende la terapia in maniera precisa rischia di generare resistenze nel virus e di avere poi delle complicazioni per i trattamenti futuri e rischia anche di trasmettere l’infezione. Quindi migliorare l’aderenza è una cosa fondamentale nel nostro campo”. Infine, la terapia long acting si lega a una minore stigmatizzazione: “Meno assunzioni di farmaci visibili da parte del paziente” comportano “un miglioramento della qualità di vita”.  

Rispetto al percorso ambulatoriale, il presidente Esposito ha poi chiarito: “Siamo partiti in ritardo, però al momento siamo a un buon punto. Il cambio di paradigma è stato non soltanto per il paziente, ma soprattutto per le istituzioni. Questo ha significato uno sforzo congiunto sia dei medici che della politica per creare un percorso che vada in tal senso. La Regione Campania ha richiesto a tutti i centri prescrittori di dotarsi di questi ambulatori e sono state identificate delle liste di medici che si occupano di questi pazienti e su questa base devono ottenere l’abilitazione ad accedere alle piattaforme per la prescrizione diretta di questi farmaci, perché esiste una normativa molto stringente sulla privacy di questi pazienti: una prescrizione ambulatoriale non può passare attraverso persone terze, ma deve essere erogata dallo stesso medico che segue il paziente. Adesso è in via di ultimazione il percorso che deve essere poi attivato in tutti i centri che al momento si stanno ponendo in maniera estemporanea per risolvere la problematica”, ha concluso. 

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