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Il barbiere di Siviglia : la prima opera della stagione teatrale a Place des Arts

L’Opéra de Montréal, dal 28 settembre al 6 ottobre scorsi, ha messo in scena, presso la Salle Wilfrid-Pelletier a Place des Arts, l’entusiasmante capolavoro dell’italiano Gioacchino Rossini, Il barbiere di Siviglia. Grande apprezzamento da parte del pubblico in tutte le rappresentazioni

 

SERIZIO FOTOGRAFICO: Vivien Gaumand

 

MONTRÉAL –  LOpéra de Montréal ha inaugurato la sua stagione 2024-2025 con un grande classico operistico mondiale: Il barbiere di Siviglia, celeberrimo capolavoro di Gioacchinio Rossini. Dal 28 settembre al 6 ottobre scorsi, l’istituzione teatrale della metropoli quebecchese – in co-produzione con la Canadian Opera Company, la Houston Grand Opera, l’Opéra national de Bordeaux e l’Opera Australia – l’ha presentato al pubblico presso la maestosa Salle WilfridPelletier, nella prestigiosa cornice di Place des Arts. Come spesso accade, tutte le quattro rappresentazioni hanno registrato grande partecipazione e apprezzamento da parte della platea.

 

Il barbiere di Siviglia è una delle opere che hanno reso l’italiano Gioacchino Rossini uno dei massimi e più celebri operisti della storia. L’artista ha composto Il barbiere di Siviglia nel 1816, che fece il suo debutto al Teatro Argentina il 20 febbraio dello stesso anno. Articolata in due atti, su un lavoro di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, non ebbe immediato successo, ma col tempo è diventata l’opera buffa per antonomasia, ammirata per la sua vivacità, le melodie indimenticabili, il ritmo frizzante e la sua trama divertente.

 

 

L’opera è ambientata a Siviglia e il racconto ruota attorno al conte Almaviva, innamorato di Rosina, la prediletta del dottor Bartolo, che intende sposarla per la sua fortuna. Per avvicinarsi alla bella Rosina, il conte si traveste da povero studente e si presenta col nome di Lindoro. Il barbiere Figaro, persona conosciutissima in città per la sua astuzia e intraprendenza, decide di aiutare il giovane. I due progettano di far incontrare Almaviva e Rosina. Dopo vari travestimenti e inganni, il conte riesce a entrare in casa di Bartolo, dove rivela la sua identità a Rosina, che si innamora di lui. Tuttavia, Bartolo scopre il piano e cerca di affrettare il matrimonio con Rosina. Con l’aiuto di Figaro, Almaviva riesce a impedire l’unione e a ottenere la mano di Rosina. Alla fine, i due si promettono amore eterno, mentre Bartolo è costretto ad accettare la situazione.

 

Nella produzione recentemente presentata a Montréal, il regista Joan Font ha optato per un stile minimalista, rappresentato dallo scenografo Joan Guillen con solo due scenari: la piazza, in cui erano visibili il salone di Figaro e la facciata della dimora di Bartolo, e l’interno della casa in cui il medico vive con Rosina. Questo minimalismo scenico è stato bilanciato dalla presenza, soprattutto durante il primo atto, di numerosi personaggi. In certe occasioni, il palcoscenico risultava sin troppo pieno. Mentre i protagonisti vivevano la loro storia sul palco, le comparse, muovendosi in alcuni casi in maniera caotica, creavano confusione. Tuttavia, quando i personaggi secondari erano integrati direttamente nell’azione, rappresentavano un bell’intreccio, dando vita a diversi momenti comici intensi grazie a gesti burleschi, battute e coreografie esilaranti.

 

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Dal punto di vista canoro e recitativo, il cast era composto da artisti affermati e giovani talenti, con tre interpreti – Bridget Esler, Mikelis Rogers e Jamal At Titi – provenienti dall’Atelier lyrique de Montréal, che hanno offerto una performance convincente che fa pensare al possibile raggiungimento in futuro di elevati livelli artistici. Tra gli attori principali, il vero protagonista è stato il conte Almaviva, interpretato da un ottimo Alasdair Kent, la cui prestazione vocale è stata impeccabile e la recitazione coinvolgente. Hugo Laporte, nel ruolo di Figaro, non è stato da meno: la sua espressività e le sue capacità canore hanno appassionato i presenti in sala. Notevole la sua interpretazione di Largo al factotum, pezzo iconico de Il barbiere di Siviglia. Incantevole anche Pascale Spinney che, con il suo timbro caldo e i suoi acuti brillanti, si è ben immedesimata nel difficile ruolo di Rosina. Basilio e Bartolo, interpretati da Gianluca Margheri e Omar Montanari, sono stati molto divertenti, conferendo un ulteriore tocco di comicità.

 

L’intera opera è stata accompagnata da un arrangiamento eccellente, curato dal Direttore d’orchestra Pedro Halffter, che ha saputo con maestria e autorevolezza dirigere i cantanti del Chœur de l’Opéra de Montréal e i musicisti dell’Orchestre Métropolitain nell’impegnativa esecuzione della partitura di Rossini.

 

Aspettiamo con entusiasmo il prossimo spettacolo, l’adattamento di Ambroise Thomas dell’Hamlet di William Shakespeare, che sarà in scena nei prossimi 16, 19, 21 e 24 novembre presso la Salle Wilfrid-Pelletier a Place des Arts, per tornare a vivere un’esperienza gratificante e coinvolgente.

 

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