venerdì 22 Novembre 2024 | 20:28

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È ancora…estate

In queste due ultime settimane sono successe tante cose che potrei scrivere il giornale da solo. E l’estate era stata tranquilla pure per il governo. Poi sono arrivati i primi temporali, le esondazioni e il terremoto dell’affaire Sangiuliano. Politica e scandali a parte, l’Italia va e tutte le occasioni sono buone per festeggiare o allungare le vacanze.

 

Alle Olimpiadi e Paralimpiadi abbiamo fatto incetta di medaglie; la Ferrari, dopo un inizio incerto, ha vinto a Monza; Luna Rossa vola sull’acqua, Sinner vince l’US Open; il Ministro Sangiuliano, con origini di Agnone (IS), ha dato finalmente le dimissioni e, contro la Francia, abbiamo ritrovato la nostra Nazionale. Sperando che duri.

 

E allora, domenica mattina, arrivando al paese e vedendo la piazza piena di gente, ho avuto l’impressione che gli italiani hanno poca intenzione di ritornare al lavoro. E la conferma l’ho avuta sbirciando al telefono le varie sagre ancora in programma per settembre, come quelle della mortadella, dei cavatelli e del (povero) porcellino. Anche se, secondo  il rapporto FIBE, delle 42 mila sagre all’anno che si svolgono in Italia, il 65% è fasullo. Chiudiamo con un pensiero….profondo sull’incauto ex Ministro della Cultura Sangiuliano, il quale avrebbe dovuto sapere che, se si va a fare il mea culpa in televisione come fanno in America, allora bisogna dire la verità  e solo la  verità. Anche se, nel suo caso, un po’ scomoda.

 

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È ancora…estate

 È ancora estate e, almeno nel mio paese, continuano ad arrivare i suoi figli nati all’estero, soprattutto dal Canada. Parliamo, naturalmente, di seconda e terza generazione. Alcuni si fermano poche ore, altri qualche giorno e le aspirazioni sono sempre le stesse: ritrovare la casa dei nonni, visita al camposanto e, i più fortunati, ritrovano qualche parente o amico d’infanzia. E tutti vanno in Municipio per gli atti di nascita dei genitori o dei nonni perché vogliono riacquistare la Cittadinanza italiana. Premono anche coloro che sono nati in Italia, i quali,  per mancanza di tempo o negligenza, non l’hanno riacquistata grazie alla Legge Tremaglia nel 1993.

 

Da quel giorno, però, non si è mossa foglia per cercare di risolvere le  varie ingiustizie che questa Legge ha causato perché, nella stessa famiglia, la figlia minorenne è diventata italiana e gli altri due figli non lo possono diventare. Dovrebbero venire in Italia, fare la domanda e stare almeno tre mesi. Ma come possono venire in Italia per tre mesi  se sono giovani, hanno famiglia e lavorano? Dalla mia collina non vorrei incitarvi a scendere in piazza per manifestare contro l’Italia, però dal 1993 a oggi sono passati più di 30 anni e il governo italiano, di tutte le tendenze e di tutti i colori, non ha ancora trovato il tempo per risolvere un problema che amareggia soprattutto gli italiani in Canada.  E vi parla uno dei pochi che, dopo 46 anni di permanenza in Canada, stanco di attraversare l’Atlantico, ha deciso di comprare un biglietto di solo andata per il Molise. Bisogna essere sicuramente un po’ matti.

 

Parlando del mio paese, su La Stampa del 4 settembre scorso è stato pubblicato un articolo dell’inviata Flavia Amabile, scesa al sud per cercare di capire come mai in questo paesino  del Molise vi abitano 361 persone, mentre all’estero ne risultano 706, di cui  113 in Argentina e 52 in Brasile. È il risultato della prima emigrazione verso il Sud America alla fine dell’800 e della seconda ondata per il Nordamerica dopo la Seconda Guerra Mondiale.

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