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G7, Mattarella: “Con sostegno a Ucraina difendiamo nostri popoli”

(Adnkronos) – “Sostenendo l’indipendenza dell’Ucraina, difendiamo principi generali di convivenza fra le nazioni, sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la sicurezza, la prosperità dei nostri popoli nonché lo sviluppo e il ruolo crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della Storia”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione della cena, offerta ai Capi di Stato e di Governo e alle personalità partecipanti al Vertice G7. “Il 24 febbraio del 2022 la Federazione Russa si è assunta la responsabilità storica di riportare la guerra in Europa in un pericoloso tentativo di revanche neo-imperiale che contraddice tutti i passi avanti realizzati nel continente sin dalla Conferenza di Helsinki del 1975. Una svolta che non si può fingere di ignorare o sottovalutare come insegna la storia del ‘900”.  

È utile interrogarsi su quale sia”, nell’attuale contesto geopolitico “il ruolo del G7 e vorrei prospettare tre considerazioni”. “Una prima risposta risiede nella constatazione che il G7 è un insieme di Paesi uniti non soltanto da un elevato livello di sviluppo e di reddito, ma anche e soprattutto da valori – ha detto Mattarella durante il brindisi -. Valori che hanno promosso in modo significativo la dignità delle persone e dei popoli, sulla base delle Carte e delle Dichiarazioni dell’Onu. Valori, obiettivi, regole, che vanno preservati e sviluppati nella nuova condizione della vita internazionale”.  

“Il Vertice -ha quindi sottolineato il Capo dello Stato- si è così trasformato, da foro di coordinamento economico, in una piattaforma di rilevante confronto sui grandi temi del presente. Un confronto reso possibile proprio dall’essere basato anzitutto su valori condivisi. Gli Stati rappresentati a questo tavolo si riconoscono nei principi dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti della persona, della cooperazione internazionale. Considerazioni tutt’altro che scontate, se si pensa al preoccupante aumento delle pulsioni autoritarie in tante parti del mondo, con le conseguenze che ne derivano: compressione dell’inviolabile sfera della persona a livello interno e condotte aggressive nella sfera internazionale”. 

“Il secondo elemento che caratterizza il G7 è costituito dalla adesione convinta a un sistema di regole, che vede nella Carta delle Nazioni unite la sua manifestazione più alta. La cura di questo sistema di regole -la prima delle quali consiste nel divieto di minaccia e uso della forza nei rapporti fra gli Stati- è un aspetto, oggi, tristemente sfidato”. 

“La terza dimensione del G7 che vorrei richiamare è quella di una piattaforma aperta. Il formato del G7 è in grado di adeguarsi ai mutamenti del contesto internazionale -e lo conferma questa edizione- nella consapevolezza che non possono essere affrontati in un circuito limitato. Nuove tematiche -dallo sviluppo sostenibile del continente africano, ai flussi migratori, alla rivoluzione indotta dall’intelligenza artificiale- trovano giusto spazio nel Vertice di Borgo Egnazia e sollecitano collaborazione con gli altri attori rilevanti dello scacchiere mondiale”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel brindisi in occasione del Pranzo offerto ai Capi di Stato e di Governo e alle personalità partecipanti al Vertice G7. 

“Le grandi economie libere raccolte nel G7 -ha proseguito il Capo dello Stato- continuano certamente a esercitare una rilevante forza di attrazione e d’influenza, ma, naturalmente, in un mondo multipolare, questa esperienza si confronta con tentativi di dar vita a schemi alternativi se non contrapposti”. 

“La capacità di costruire partenariati con quella parte del mondo che, nelle fisiologiche differenze, è disponibile al dialogo sulle nostre opzioni, è il naturale orizzonte al quale guardare. Le indicazioni provenienti dai Capi di Stato e di Governo qui riuniti saranno, al riguardo, preziose. I Paesi G7 – aggiunge Mattarella- condividono una responsabilità accentuata nell’affrontare i problemi del presente; consapevoli, tuttavia, di non poterlo fare da soli”. 

“Il barbaro attacco di Hamas, con l’uccisione di inermi cittadini israeliani e il disumano sequestro di ostaggi, ha riaperto una ferita che continua ad essere alimentata dal macabro conteggio delle migliaia di vittime civili palestinesi, donne e bambini, che hanno perso la vita negli oltre otto mesi di conflitto” ha detto il Capo dello Stato. “I negoziati in corso per giungere al cessate il fuoco devono rappresentare una tappa per intraprendere un concreto percorso politico verso una pace duratura, che non può che fondarsi sulla soluzione a due Stati”.  

“Occorre -ha esortato il Capo dello Stato- la volontà di perseguirla da parte di tutti gli attori coinvolti, per non abbandonare il dialogo a metà come già accaduto in troppe occasioni- con l’inevitabile ripresa, nel tempo, del conflitto, con violenza e vittime sempre maggiori”. 

 

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