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La vita di Saul Steinberg in Abruzzo

Lo scorso anno, Bill Tonelli, uno scrittore-giornalista italo-americano (ex redattore capo della rivista “Esquire” prima di diventare noto autore di libri), è tornato nel piccolo paese di Tortoreto, sulla costa abruzzese, per completare le sue ricerche sul famoso vignettista Saul Steinberg.

 

Il 9 maggio 2024 Tonelli ha pubblicato la ricerca, un articolo di 15 pagine, sulla rivista online “Tablet”, creata da Alana Newhouse nel 2009 e finanziata da una fondazione ebraica. Da notare che Alana non è imparentata con la famiglia di Si Newhouse, famoso editore di riviste come “Vogue”, Vanity Fair” e “New Yorker”.

 

Nato in Romania e laureato al Politecnico di Milano, Saul Steinberg è diventato famoso in America disegnando le copertine della rivista “New Yorker” (1,3 milioni di copie settimanali). La più famosa e replicata delle quali è stata quella del 29 marzo 1976: “A view of the world from 9th Avenue” (Il mondo visto dalla Nona Avenue), che ritrae la nona avenue di Manhattan, dopo la quale si vede direttamente l’Oceano Pacifico, mentre New Jersey, California, Giappone e Cina sono indicati da strisce che appena si intravedono.

Nel 1940, Steinberg, che all’epoca aveva 26 anni, fu internato da Milano a Tortoreto in quanto ebreo. Tonelli ha scoperto la sua storia nel 2004, durante una visita alla vicina Nereto, paese da dove era emigrato suo nonno.

 

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Nel servizio per “Tablet”, intitolato “Saul Steinberg’s Beach House” (La casa al mare di Saul Steinberg), Tonelli spiega che dei 40 campi d’internamento creati in Italia, oltre la metà si trovano in Abruzzo, per via della geografia della regione isolata tra mare e monti.

 

All’arrivo a Tortoreto, Tonelli riporta che Steinberg scrisse nel suo diario: “Vedo il mare. Bellissimo. Sono stato fortunato”. Il posto dove Steinberg fu internato dal regime fascista, assieme ad altri 45 indesiderati, si chiamava “Villa Tonelli” (ex Villa Ranalli, costruita nel 1920), non associata la famiglia di Bill.

 

Dopo un mese, a Steinberg (che in paese chiamavano Paolo, come Saul di Tarso, poi diventato San Paolo) fu permesso di lasciare l’Italia. Cosa che fece assieme ad Aloisi Gogg, che poi divenne direttore della “Filarmonica del Wisconsin” con il nome di Milton Weber. Tonelli ricorda che durante il periodo bellico fu permesso lasciare l’Italia solamente a 210 ebrei non italiani. Da Tortoreto, il viaggio li portò prima a Roma, poi a Lisbona e quindi a New York City.

 

Nel 1957 Steinberg tornò a Tortoreto per un incarico per conto del “New Yorker”, ma non riconobbe Villa Tonelli poiché, confuso dai cambiamenti post bellici, si era recato a visitare un’altra villa per internati; inoltre, conclude Bill, i residenti di Tortoreto si erano dimenticati di lui e non ricevette l’accoglienza che si aspettava.

 

Steinberg è deceduto a New York City nel 1999.

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