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L’orgoglio del Direttore Generale De Carolis

Assemblea generale annuale della Cassa Popolare Canadese Italiana

 

MONTRÉAL – Il 25 aprile scorso, nella cornice del ‘Club de golf Métropolitain-Anjou’, si è tenuta l’assemblea generale annuale della Cassa Popolare Desjardins Canadese Italiana, che ha certificato l’ottimo stato di salute di cui gode l’istituto finanziario, malgrado le difficoltà oggettive legate alla congiuntura finanziaria e geo-politica globale. In particolare, in occasione della riunione, i soci hanno votato a favore del piano di distribuzione degli utili in eccedenza, con 2.102.007 $ che saranno versati come dividendi ai soci e 250 000 $ che invece confluiranno nel Fondo di sviluppo per il territorio. Per saperne di più sulla Cassa, che oggi vanta un volume d’affari di oltre 3 miliardi di dollari, abbiamo intervistato il direttore generale della Cassa, Mariano De Carolis, in carica da 23 anni: “Anche per il 2023, la Cassa ha registrato eccellenti risultati di crescita. Il notevole rafforzamento patrimoniale, l’incremento dell’utile netto, l’importante crescita del numero dei membri e l’impatto positivo delle numerose iniziative di solidarietà rappresentano solo alcuni tra i successi raggiunti in questo esercizio. Il fervore di questa crescita assume un significato ancora più importante, considerando il difficile contesto esterno: dopo avere superato le difficoltà causate dalla pandemia, il 2023 è stato infatti caratterizzato da forti tensioni geopolitiche e da un’elevata inflazione. La politica monetaria, volta a riportare la galoppante crescita dei prezzi sotto controllo, si è concretizzata in una sequenza di rialzi importanti dei tassi d’interesse. Il mercato del lavoro, a sua volta, si è mostrato instabile, rendendo non sempre facile la gestione delle risorse umane. Grazie ad una sana amministrazione ed all’elevata professionalità del suo personale, che opera seguendo una solida strategia, orientata al lungo termine, la Cassa Popolare Desjardins Canadese Italiana ha saputo agire in questo scenario, mantenendo una posizione socioeconomica di rilievo. Infine – ha concluso De Carolis – malgrado che due tra i più importanti nostri centri – quello di Rivière des Prairies e quello della Piccola Italia – siano rimasti chiusi per diversi mesi a causa di lavori di ricostruzione, siamo stati in grado garantire ai nostri membri tutta l’assistenza necessaria per le operazioni finanziarie quotidiane”. “Ci troviamo in una buona posizione – ha poi sottolineato De Carolis – con i profitti che si sono rilevati più elevati di quelli previsti nel budget. Grazie ai prodotti ed ai servizi offerti, la Cassa sta bene e la Comunità è sempre più matura nella salvagardia dei propri beni: sempre più italiani sottoscrivono un’assicurazione sulla vita e gli anziani fanno sempre più transazioni sul telefonino. Le abitudini sono cambiate dopo la pandemia, ma i numeri della Cassa ci dicono che siamo sulla buona strada”. “Gli interessi restano alti – ha proseguito il Direttore Generale – la Banca centrale canadese continua a seguire la Fed americana nella lotta all’inflazione. Sugli investimenti non ci sono problemi, mentre ci sono alcune difficolà sui mutui. Chi 5 anni fa ha firmato un mutuo al 2%, ora si ritrova a doverlo rinnovare ad un tasso anche del 5.5% o 6%; però la maggior parte opta per un rinnovo di 2/3 anni puntando su calo dei tassi. Siamo lontani, comunque, dai tassi al 19/20% di oltre 25 anni fa. In ogni caso, alla Cassa stiamo cercando di mantenere i pagamenti bassi, prolungando il periodo di ammortamento oppure auspicando di incrementare il capitale iniziale. Cerchiamo di aiutare in tutti i modi i nostri clienti. Nuovi mutui, invece, ce se sono sempre di meno, perché sono pochi, oggi, quelli che comprano una nuova proprietà. Tanto che alcuni giovani decidono di tornare a vivere dai genitori. Tutta l’industria sta soffrendo, anche perché non si parla più di prestiti per 200/300 mila $, ma di 700/800 mila $. Facciamo sempre molta attenzione ai parametri per determinare l’acconto iniziale: è importante, per esempio, che, se un padre presta 200 mila $ al figlio, deve scrivere una lettera specificando che non si tratta di un prestito ma di un dono, mentre sconsigliamo il ricorso ad una linea di credito. Valutiamo anche il punteggio del credito e lo stipendio annuale, così come suggeriamo sempre le verifiche preventive attraverso un ispettore, per valutare le condizioni dell’edificio, soprattutto per quanto riguarda le fondazioni, la rete elettrica e quella idraulica”. Grande solidità, affidabilità e serietà, quindi, per proteggere i tantissimi clienti da operazioni non sostenibili.

 

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“Oggi i nostri clienti sono oltre 31 mila, di cui più di 1400 solo l’anno scorso, e sempre più giovani, che magari non parlano italiano ma sono fieri delle loro origini. Si tratta di giovani ingegneri, commercialisti, avvocati e medici, che usano regolarmente la nostra app sul telefonino. E questo grazie a prodotti e servizi che le altre banche non hanno, come il capitale regionale o l’assicurazione vita, casa e auto. E poi, ancora: la Cassa ha la sede sociale a Montréal, Dejardins conosce bene la realtà quebecchese; in quanto cooperativa, usufruiamo di importanti agevolazioni, offriamo prestiti e mutui personalizzati, così come sconti per i neolaureati”. Senza dimenticare le cause sociali nella Comunità: “Aiutiamo associazioni come la CIBPA, gli ospedali Santa Cabrini e Marie-Clarac, la Casa d’Italia, la Fondazione Italo-Canadese e altri organismi. Dove ci sono italiani, c’è la Cassa». Tra borse di studio, donazioni e sponsorizzazioni, «l’anno scorso abbiamo investito nella Comunità 242 mila $ e ogni anno gli stanziamenti variano tra i 200 ed i 300 mila $. A volte ci sono associazioni che hanno bisogno solo di 200/300 $ per organizzare un’attività e mantenere in vita una tradizione antica”. “Nel 2050 – ha concluso De Carolis – la Cassa sarà ancora presente, se l’italianità sarà ancora viva. Spetta a noi, Italo-Quebecchesi, insegnare e far vivere l’italianità ai nostri figli e nipoti ,per garantire la perennità della Cassa Popolare Canadese-Italiana”.

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