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Navalny, quando Biden ammonì Putin: “Conseguenze devastanti se muore”

(Adnkronos) – Se il dissidente Alexei Navalny dovesse morire in carcere, “ho chiarito che le conseguenze sarebbero devastanti per la Russia”. Questo il monito che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, lanciò nel giugno 2021 al suo omologo russo, Vladimir Putin, al termine del bilaterale che si tenne a Ginevra. 

“Ho detto chiaramente al presidente Putin che continueremo a sollevare il tema dei diritti umani fondamentali”, disse Biden ai media al termine del faccia a faccia durato poco più di un’ora e mezza. 

Nella conferenza dopo il vertice, Putin si era riferito a Navalny senza pronunciare deliberatamente il suo nome, sottolineando che “il cittadino ha violato deliberatamente la legge”. “Ha lasciato il Paese per farsi curare, e non appena ha lasciato l’ospedale, ha violato la legge non facendosi vedere dalle autorità come era richiesto nel quadro dei suoi procedimenti giudiziari, questa conferenza stampa non ci consente di entrare nei dettagli”, precisò, evidenziando che la Russia “segue solamente la legge russa” e non le richieste di altri Paesi. Oggi la morte del dissidente in carcere. 

”La Russia è responsabile della morte di Navalny”, ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken appresa la notizia, affermando che, ”se la notizia della morte di Navalny fosse confermata, ciò dimostrerebbe la debolezza della Russia e il marciume nel cuore del suo regime” 

“Si è appena saputo che Alexey Navalny è morto in una prigione russa. Ovviamente, è stato ucciso da Putin, come migliaia di altri sono stati torturati”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha reagito alla notizia. ”A Putin non importa chi muore, purché mantenga le sue posizioni”, ha aggiunto il presidente ucraino. 

Mosca ha “una pesante responsabilità” per la morte dell’oppositore russo. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri norvegese Barth Eide, aggiungendo di essere “profondamente rattristato”. 

La morte del dissidente russo Alexey Navalny è stata ”un omicidio”. Lo ha affermato il direttore di Novaja Gazeta e vincitore del Premio Nobel per la pace 2021 Dmitry Muratov. 

Dire ‘Navalny è morto’ è sbagliato. ‘Navalny è stato ucciso da Putin’ è il modo giusto”. Lo scrive su X il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko. “Ieri Navalny ha parlato in tribunale con un collegamento video. Sembrava in buona salute ed ha anche fatto delle battute”, ha scritto ancora. Nel video si vede Navalny in piedi dietro una grata. “Vostro onore, le mando il mio numero personale di conto bancario così mi può mandare il denaro dell’alto salario di un giudice federale, perché io non più soldi grazie alle sue decisioni”, dice Alexei Navalny con un sorriso ironico.  

“L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte”. Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, commentando la morte di Alexey Navalny, “che ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia. Per i suoi ideali, ha fatto l’estremo sacrificio”. “I combattenti muoiono. Ma la lotta per la libertà non finisce mai”, dice Michel. 

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è “profondamente turbata e rattristata dalla notizia della morte di Alexey Navalny. Putin non teme nulla di più che il dissenso del suo stesso popolo”. Il decesso dell’oppositore russo in carcere, afferma via social è “un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all’autocrazia”, conclude. 

“In attesa di ulteriori informazioni” sulle cause della morte di Navalny, “sia chiaro: questa è responsabilità esclusiva di Putin”. Lo dice via social l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, che è “scioccato dalle notizie dei media sulla morte di Alexey Navalny, un uomo molto coraggioso che ha dedicato la sua vita per salvare l’onore della Russia, dando speranza ai democratici e alla società civile”. 

“Qualsiasi cosa si pensi di Navalny come politico, è stato brutalmente assassinato dal Cremlino. Questo è un fatto ed è una cosa da sapere a proposito della vera natura dell’attuale regime russo”. Lo ha scritto su X il presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics. 

“Il mondo ha perso un combattente il cui coraggio sarà ricordato per generazioni. Sono inorridita dalla morte del vincitore del Premio Sakharov Alexei Navalny”. Lo dice la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, via social. “La Russia – continua – gli ha tolto la libertà e la vita, ma non la sua dignità. La sua lotta per la democrazia continua a vivere. I nostri pensieri sono per sua moglie e i suoi figli”. 

“E’ una notizia terribile, come il più fiero difensore della democrazia russa Alexei Navalny ha dimostrato un incredibile coraggio per tutta la sua vita”. Così Rishi Sunak ricorda il dissidente russo morto oggi.”I miei pensieri vanno alla moglie ed al popolo della Russia, per il quale questa è un’enorme tragedia”, ha aggiunto il premier britannico.  

“Sono molto scioccato dalla notizia della morte del leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, che mostra la brutalità senza precedenti del regime russo”. Così sul social X il primo ministro olandese, Mark Rutte. “Navalny si è battuto per i valori democratici e contro la corruzione e ha pagato per la sua lotta con la morte mentre era detenuto in condizioni disumane”, ha aggiunto. 

“Sono profondamente rattristato e preoccupato per le notizie provenienti dalla Russia, secondo le quali Alexey Navalny è morto. Tutti i fatti devono essere accertati e la Russia ha serie domande a cui rispondere”. Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine della Conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera. “Alexey Navalny – aggiunge – è da molti anni una voce forte a favore della libertà e della democrazia, e la Nato e i suoi alleati chiedono da tempo il suo rilascio immediato. Oggi il mio pensiero va alla sua famiglia e ai suoi cari. Restiamo impegnati a sostenere tutti coloro che credono nella democrazia e nella libertà, come ha fatto Alexey Navalny per così tanti anni”, dice. 

“Non abbiamo alcuna informazione adesso – aggiunge il segretario generale – questo è il motivo per cui è importante accertare tutti i fatti e perché la Russia ha alcune domande molto serie a cui rispondere. Abbiamo visto che la Russia è diventata una potenza sempre più autoritaria, che per molti anni ha usato l’oppressione contro l’opposizione. E Navalny era in prigione, era prigioniero. Questo rende estremamente importante che la Russia ora risponda a tutte le domande che verranno poste sulla causa della morte”, conclude. 

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