(Adnkronos) – Cambiano i modi dell’abitare e le esigenze abitative dei consumatori, sempre più attenti nella scelta di un immobile, sia dal punto di vista dell’arredo, dove cresce la domanda di prodotti made In Italy, sia per la sempre crescente richiesta dei servizi che rendono l’offerta più personalizzata. A illustrare lo scenario è Lorenzo Pascucci, Ceo & Founder Contract District Group, un nuovo modello di business che è riuscito ad integrare la filiera del Design con il Real Estate puntando su customizzazione e tecnologia digitale. Una realtà che ha dimostrato di saper cambiare il modo di proporre l’immobiliare residenziale su scala nazionale.
“Il mondo dell’abitare – afferma – è in netto cambiamento, soprattutto negli ultimi tre anni; il consumatore richiede sempre di più una casa dove può trovare tutto quello che lo fa stare bene, con prodotti di qualità, facilities e un incremento di servizi digitali e tecnologici. Sono cambiate le tipologie delle abitazioni e le esigenze funzionali: non si parla solo della grandezza e dei relativi metri quadri, ma di comfort abitativo che quella casa offre. La funzionalità e la qualità dell’abitazione possono essere raggiunte anche in spazi più piccoli con soluzioni d’arredo più fruibili. Il microliving, infatti, è una nuova tendenza, soprattutto nelle grandi città, dove il prezzo al mq è in crescita ma non per questo bisogna rinunciare al comfort. Una tendenza scatenata dalla pandemia, che ha ridato alla casa l’aspetto valoriale che aveva perso, visto la grande quantità di tempo nel quale una persona ha dovuto viverla, tempo che ha fatto capire quello di cui abbiamo veramente bisogno e quello che ci mancava”.
L’attuale scenario immobiliare vede un’attenzione maggiore ai bisogni e alle esigenze abitative dei consumatori che richiedono un’offerta sempre più ‘taylor made’ e orientata al made In Italy per quanto riguardano gli arredi. “Le richieste sono tante e svariate, ma la cosa più importante – sottolinea – è capire che abbiamo davanti a noi non solo dei clienti, ma delle persone, con desideri e aspirazioni specifici; quindi, è importante accompagnarle passo passo nella scelta per far si di rispondere al meglio alle loro esigenze e direi che questo è un bisogno primario; i clienti non vogliono essere lasciati soli”.
“Tra le amenities più richieste in un progetto immobiliare – spiega – ci sono la presenza di spazi condominiali di accoglienza, conciergerie e Amazon Room per pacchi e consegne; spazi adibiti alle attività di coworking e ai momenti di condivisone con i condomini; piscina, palestra, relax e svago nei progetti più luxury. Negli Interior i nostri consumatori richiedono sicuramente prodotti di qualità che durino nel tempo e noi infatti vantiamo partner tra le più eccellenti aziende del made In Italy; minuziosa cura dei dettagli; spazi funzionali e ben studiati per un maggiore comfort; ambienti che possono modificarsi, come ad esempio una cucina che diventa la sede per una call business; tecnologie avanzate che semplificano le fasi dell’acquisto come la nostra Home-J, l’App, disponibile su Android ed Apple store, progettata e pensata per rendere costante e moderno il dialogo con i clienti in ogni fase dell’esperienza di acquisto”.
E la risposta a questi nuovi trend del mondo dell’abitare non si è fatta attendere. “Noi diamo un’offerta di servizi unici – rimarca – che da sempre accompagnano il cliente nel percorso di scelta degli interni, iniziando dal momento dell’acquisto dell’immobile fino alla consegna e all’assistenza post-vendita. Il nostro obiettivo è stato quello di semplificare la tradizionale filiera dell’immobiliare residenziale, cercando di integrare al massimo tutti gli aspetti della filiera e della catena del valore che stanno dietro al processo di vendita di un’abitazione traguardando un flusso di semplificazione nella proposta e personalizzazione degli arredi che diversamente creerebbe ostacoli, inefficienze e rallentamenti nello sviluppo di costruzione o ristrutturazione di un immobile. L’ottimizzazione degli spazi attraverso il design per Cdg è il fattore win win che permette all’end user di vivere una buying experience immersiva del proprio arredo sfruttando processi e tecnologie che garantiscono un allineamento costante e imprescindibile anche agli stakeholders coinvolti nel flusso realizzativo dell’abitazione”.
A influire sulle nuove tendenze sono anche tecnologia e nuovi servizi digitali. “Ho sempre ritenuto determinante – osserva il ruolo della tecnologia digitale nel percorso di sviluppo del sistema arredo; in tal senso, la nascita di innovativi software capaci di semplificare il processo di configurazione, di monitoraggio e, a valle, di implementazione dei prodotti di home design in un progetto residenziale sono fondamentali. Grazie alla tecnologia digitale abbiamo costruito un sistema che oggi rende stabile il nostro modello di business e che ci permette di gestire centinaia di progetti di appartamenti ogni anno, uno diverso dall’altro, con interior designer diversi e con migliaia di clienti”.
“Abbiamo introdotto Home-J, l’App, disponibile su Android ed Apple store, che dialoga direttamente col nostro sistema Erp, progettata e pensata per rendere costante e moderno il dialogo con i clienti in ogni fase dell’esperienza di acquisto di un prodotto di interior, un vero e proprio digital tool che aggiunge alla product experience prettamente fisica (gestita in-store oppure in spazi monomarca dei brand partner) anche un’opportunità di follow up e contatto digitale con il consumatore perfino attraverso la restituzione di customer survey dedicate, capaci di controllare il grado di soddisfazione del servizio e del prodotto da parte del cliente. Con Home-J il cliente può chiedere assistenza, può firmare un documento o un contratto, di vedere la sua documentazione sempre aggiornata nella sua area dedicata o addirittura di poter ricevere delle call to action tramite delle notifiche, sia durante la realizzazione del progetto che nel percorso di assistenza alla vendita, in qualsiasi momento e anche dopo anni”, aggiunge.
E’ in aumento anche la realizzazione di immobili nuovi o progetti di riqualificazione destinati all’affitto. “Attualmente stiamo assistendo a un crescente numero di investitori – fa notare – interessati ad acquistare case da destinare alla locazione con la formula degli affitti brevi e, insieme e come conseguenza, al pubblico sempre più fitto di famiglie e single che preferiscono soluzioni in affitto piuttosto che in acquisto. Secondo l’Osservatorio di Immobiliare Insights, sul comparto delle locazioni a Milano si assiste a un accumulo di immobili offerti nell’ultimo mese, pari al +7,9% e ad un incremento della domanda nello stesso periodo, +4,5%. In entrambi i casi viene mantenuto il segno più su base annua, con la domanda mensile che cresce addirittura a velocità tripla rispetto al ritmo tenuto negli ultimi 12 mesi”.
“Credo fortemente – dice – nel Build 2 rent per il quale abbiamo una business unit dedicata e che abbiamo supportato ad esempio con il noleggio a lungo termine degli arredi con innovative formule di digital payment, rese possibili grazie alla partnership con Compass Rent. Con questa formula, in fase di acquisto il proprietario potrà dunque scegliere di noleggiare interamente gli arredi, riducendo sensibilmente i costi di approntamento solitamente concentrati all’avvio di una locazione, ammortizzando in comodi canoni l’utilizzo della merce che avrebbe altrimenti dovuto comperare e liquidare a saldo in un’unica soluzione. La quota mensile viene definita sulla base delle prospettive di rendita generate dall’affitto o in base alle disponibilità ed esigenze del conduttore”.
Ma non solo. “Alla fine del ciclo di vita degli arredi – prosegue – o per necessità di riqualificazione degli interni dell’appartamento, Contract District Group garantisce la sostituzione integrale o parziale degli stessi. A questo si aggiunge, per ora solo sulla città di Milano, l’opportunità di opzionare ad avvio noleggio un servizio di ‘Refresh’ dell’immobile, che include il ripristino del colore e riverniciatura completa dell’appartamento in modalità ‘chiavi in mano’, per riportare l’appartamento al massimo delle sue potenzialità prima di essere riconsegnato o riaffittato a un nuovo conduttore. Un esempio di scelta sostenibile, per ridurre lo spreco di risorse e investire sulla ciclicità dei beni, a favore dell’intera comunità”.
E la sostenibilità si traduce anche nel mondo dell’Interior Design e degli stili delle case. “Nell’Interior Design la sostenibilità è un tema molto sentito – dice – soprattutto per quanto riguarda il benessere abitativo. La sostenibilità può essere sociale e ambientale; per l’aspetto sociale riporto all’attenzione il noleggio a lungo termine degli arredi che investe sulla ciclicità dei beni e anche ecologica”.
“Dal punto di vista ambientale, invece, è sicuramente è importante utilizzare materiali e sviluppare progetti che riducano l’impatto ambientale e migliorino l’efficienza energetica; anche l’utilizzo efficiente degli spazi della casa è sinonimo di sostenibilità, soprattutto nei microliving dove non manca nulla e si riducono le quantità dei materiali utilizzati. Evitare lo spreco è sicuramente un’altra scelta sostenibile e noi possiamo garantirla con prodotti di qualità che riducono molto il cambio degli arredi”, conclude.