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Da sinistra: Sabino Grassi, il Prof. Giuseppe Sommario, Giovanna Giordano, Gaby Mancini, Perry Mazzanti, Paolo Mori, Alberta Mori e Paolo Evoli
La Festa della Repubblica alla Casa d’Italia

In occasione di “Giugno, mese del Patrimonio italiano in Canada” e della Festa della Repubblica, il 2 giugno scorso, presso la Salle des célébrations, la Casa d’Italia ha aperto le porte per celebrare con gli italiani di Montréal i due importanti eventi

Da sinistra: Ruben Specchi, Kara Fazio, Gabriel Spechi, Giusy Mobrici e Michela Fracassi

 

MONTRÉAL – Una serata ben riuscita, con circa 200 persone presenti, e ricca di testimonianze quella del 2 giugno, organizzata dalla Casa d’Italia, in occasione della Festa della Repubblica e di “Giugno, mese del Patrimonio italiano in Canada”. Non si tratta di una novità. Già in passato ne sono state organizzate altre, tra cui quella memorabile del giugno del 2017, impreziosita dall’illustre presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita di stato in Canada per il 150º della Confederazione.

 

Da sinistra: Egidio Vincelli, Paola Genovese, Michelina Lavoratore e Aldo Mazza

 

L’evento si è aperto con il discorso della Direttrice Generale, Giovanna Giordano: “L’immigrazione italiana ha origini lontane e una storia secolare, ma, ieri come oggi, gli italiani hanno saputo rappresentare un notevole valore aggiunto in terra straniera e risulta altrettanto fondamentale anche per il nostro Paese, l’Italia, grazie ai quei legami che si traducono virtuosamente. La Festa della Repubblica Italiana deve essere l’occasione per riaffermare il nostro impegno verso la Comunità. Oggi si deve sottolineare il grande contributo delle associazioni, delle federazioni, degli organismi che quotidianamente svolgono un lavoro straordinario per mantenere vivo nella Comunità un pezzo d’Italia”.

 

Successivamente, grazie alla collaborazione dell’ONF (Office national du film), si è passati alla proiezione di Dimanche d’Amerique, un breve e toccante documentario di Gilles Carle, regista quebecchese, sull’immigrazione italiana in Québec. Il cortometraggio ha mostrato uno spaccato degli anni ‘60 relativo agli italiani immigrati a Montréal. In particolare, ha messo in risalto la centralità della famiglia e il valore primario del successo collettivo rispetto a quello individuale. Ad introdurlo sono stati Kara Fazio e Gabriel Spacchi, due ragazzi italiani che vivono nella città quebecchese, i quali hanno voluto sottolineare l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni l’appartenenza al loro paese d’origine, mantenendo vive la lingua e le radici italiane.

 

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A tal proposito, è intervenuto il Prof. Giuseppe Sommario, ospite dell’evento, che ha presentato il suo progetto di ricerca sugli italiani immigrati che hanno contribuito allo sviluppo dell’America del Nord. “Si tratta di un progetto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sostenuto in parte anche dal Ministero degli Affari Esteri. Quest’anno la ricerca è incentrata soltanto su sette Comunità: Montréal, Toronto, Winnipeg, Los Angeles, New York, Detroit e Cleveland. (…) I risultati saranno resi pubblici il prossimo ottobre in un libro, in italiano e in inglese, edito da Vita e Pensiero, oltre che durante un convegno che si terrà alla Cattolica. Tra le Comunità analizzate, quella di Montréal ha una specificità ben precisa: è molto coesa, ha un legame molto particolare con le radici e sente molto di più il senso di appartenenza”.

Da sinistra: Maria Figliozzi, Salvatore Sciascia e Angelo Marguglio

 

Cinque membri del COM.IT.ES di Montréal. Da sinistra: Renzo Orsi, Vittorio Giordano, Anna Maria Buondonno Maturi, Luisa Rabach e Santino Quercia

 

Durante la celebrazione, c’è stato spazio anche per lo chef calabrese Paolo Evoli, che ha voluto condividere con la Comunità il premio dell’ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), un prestigioso riconoscimento per il suo coinvolgimento nella Comunità italiana di Montréal.

 

Da evidenziare anche la presenza dell’imprenditore lucchese Paolo Mori, che ha donato 5 mila dollari alla Casa d’Italia, quale contributo tangibile del suo valore sociale nella Comunità italo-montrealese.

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