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Molise: alla scoperta di Pierino

Sabato scorso, come previsto, è arrivata pure la pioggia. Doveva piovere anche domenica, ma si è vista solo qualche goccia qua e là. Sicuramente siete al corrente che la vendemmia è saltata e che anche la raccolta delle olive non andrà tanto bene. Si parla di produzione diminuita del 40% e di prezzi alle stelle. Sempre basso, però, il prezzo del grano, anche perché adesso, oltre a quello canadese e ucraino, arriva pure quello turco. Cosa aspetta il governo a fare qualcosa non lo so. Se vai in giro un po’ vedi solo uliveti e terreni abbandonati.

 

Parlando di governo, il Ministro Salvini, nonostante le tante grane, è ottimista e nei suoi discorsi, per infiammare le camicie verdi, è convinto che questo governo finirà il mandato e che sarà rieletto facilmente. Forse è troppo ottimista.

 

Ma vogliamo dare un voto al presidente del Consiglio? Anche chi la pensa diversamente promuove la Meloni per la sua politica estera, mentre ha qualche riserva sulla politica interna, dove non sempre ha le idee chiare. I problemi più importanti e urgenti da risolvere sono l’economia e i migranti. E forse, un giorno, anche l’Unione Europea deciderà di fare qualcosa. Questo governo, però, deve decidere se è con l’Europa o contro.

Settimana anche di scomparse eccellenti. Ci ha lasciato, all’età di 98 anni, Giorgio Napolitano, Presidente emerito della Repubblica, il primo ad essere eletto per due volte e figura chiave della Prima e Seconda Repubblica. Era stato eletto per la prima volta in Parlamento nel 1953 ed era anche uno degli ultimi dirigenti della vecchia guardia, ancora in vita, del Partito comunista.

 

Infine, domenica scorsa, ma la notizia era nell’aria da tempo, è deceduto anche Matteo Messina Denaro. Quando si è resco conto che non gli restava molto da vivere, dopo 30 anni di latitanza si è praticamente lasciato arrestare dalla Polizia. Durante la sua detenzione, ha lasciato poche dichiarazioni agli inquirenti ed è partito con i suoi mille misteri.

 

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Molise: alla scoperta di Pierino

Il 28 settembre verrà inaugurata, a Campobasso, un’interessante mostra su Pierino Di Tonno, che molti Molisani hanno scoperto dopo la sua morte avvenuta a Montréal il 24 gennaio del 2018. La mostra è organizzata da JustMO, impresa culturale e creativa diretta da Michele Fratino. Saranno esposte principalmente le foto scattate a Montréal durante le riprese di “C’era una volta in America”, più altre foto scattate nella Comunità italiana di Montréal, anche grazie alla collaborazione del regista Paul Tana, che sta cercando di mettere un po’ di ordine per la Cinémathèque québécoise nell’immensa produzione fotografica di Pierino iniziata nel lontano 1954. Tana sta anche realizzando un docu-film sull’attività fotografica di Pierino, che ha finito di girare e che ora è in fase di montaggio. Parteciperà all’inaugurazione di questa mostra con una video-conferenza. Interverranno anche l’assessore alla Cultura della Regione Molise, Salvatore Micone; il direttore del Servizio Politiche Culturali di Promozione turistica e sportiva – rapporti con i Molisani nel mondo della Regione Molise, Angela Aufiero; il Sndaco di Montorio nei Frentani Pellegrino, Nino Ponte; e il sottoscritto, compaesano e amico di Pierino dal 1961.

 

Una curiosità

La produzione fotografia di Pierino di Tonno è stata salvata per miracolo dopo la sua scomparsa. Ci siamo visti per l’ultima volta a Montréal alla fine di ottobre del 2017. Era già stato operato e non stava tanto bene. Tornato in Italia, avevo perso le sue tracce. Alla vigilia di Natale è stato ricoverato in ospedale d’urgenza ed è deceduto il 24 gennaio del 2018. Avevo telefonato a Ivana Bombardieri di Radio CFMB per avere sue notizie e mi ha comunicato la sua scomparsa non appena lo ha saputo, dandomi il numero di telefono di sua nipote Mirca che si era occupata dello zio durante la malattia. È stata lei ad autorizzarmi a prendere le foto nel suo appartamento e ringrazio due miei amici,  Antonio Di Biase e Renato Esposito, che lo hanno fatto per me. Due o tre giorni dopo sono piombati, sempre autorizzati dalla nipote di Pierino, due dipendenti della Cinémathèque québécoise, prendendo praticamente tutto il resto. E questa è la rocambolesca storia del miracoloso salvataggio dell’enorme ed eccezionale produzione fotografica di Pierino Di Tonno.

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