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West Nile in Italia, 133 casi e 6 morti

(Adnkronos) – Salgono a 133 in Italia i casi di West Nile nell’uomo dall’inizio di maggio (erano 94 nel precedente bollettino del 17 agosto) e raddoppiano i decessi che salgono a 6 (2 in Piemonte, 3 in Lombardia e 1 in Emilia-Romagna) contro i 3 della scorsa settimana. E’ quanto si legge nel bollettino dell’Istituto superiore di Sanità, aggiornato al 23 agosto. Salgono così a 43 le province con dimostrata circolazione di West Nile appartenenti a 9 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia e Sardegna.  

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta, informa l’Iss, varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi, scrive l’Iss, si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. 

Sul totale dei 133 casi 74 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (13 in Piemonte, 20 in Lombardia, 10 in Veneto, 26 in Emilia-Romagna, 2 in Puglia, 1 in Sicilia, 1 in Sardegna) 1 caso importato dall’Ungheria, 36 casi identificati in donatori di sangue (6 in Piemonte, 23 in Lombardia, 1 in Veneto, 6 in Emilia-Romagna), 23 casi di febbre (5 in Piemonte, 8 in Lombardia, 8 in Veneto, 2 in Emilia-Romagna). La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del Wnv Lineage 2 in Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Piemonte e Puglia invece il WNV Lineage 1 è stato confermato in Sicilia e Veneto. Nello stesso periodo sono stati segnalati 2 casi di Usutu virus in Piemonte (1 a Novara, 1 a Cuneo). 

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