(Adnkronos) – “I ceo sono agenti chiave nel promuovere una cultura aziendale sostenibile, essenziale per il benessere sociale e la crescita economica. Hanno il compito di guidare l’adozione di strategie ambientali, sociali e di governance esercitando una leadership informata e stimolando la partecipazione degli stakeholder”. Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Paola Corna Pellegrini, presidente Aiceo, Associazione italiana ceo.
“E’ fondamentale – sostiene – che i ceo dimostrino un impegno personale e autentico verso la sostenibilità e comunichino l’importanza a tutti i livelli aziendali. I dirigenti devono quindi essere in grado di integrare le considerazioni Esg nelle decisioni di business, come l’allocazione delle risorse e la pianificazione strategica, coinvolgendo gli stakeholder nel processo decisionale e ascoltando le loro opinioni sulla sostenibilità. Inoltre, devono saper assicurare trasparenza sugli obiettivi e i progressi così da favorire l’innovazione sostenibile attraverso investimenti in ricerca e sviluppo per soluzioni Esg”.
Ma quali sono le sfide più significative che le aziende italiane affrontano nell’integrare l’aspetto sociale nelle loro strategie aziendali? “Le sfide oggi – sottolinea Paola Corna Pellegrini – sono tante e significative e soprattutto richiedono un approccio strategico e integrato per essere raggiunte con un impegno condiviso tra tutti i livelli dell’organizzazione. Tra queste, le più rilevanti includono il benessere dei dipendenti: garantirlo rappresenta una sfida centrale per le imprese consapevoli del loro ruolo cruciale nella società. Un’altra sfida importante è l’impegno ancora inadeguato sulla parità di genere, un tema prioritario che necessita di sempre maggiore attenzione e di azioni concrete, partendo dalla misurazione del proprio stato di salute rispetto ad essa attraverso la Certificazione di parità di genere. Le aziende devono inoltre essere in grado di adattarsi ai grandi cambiamenti del contesto in cui operano come la transizione ecologica e digitale”.
Per la presidente Aiceo “è fondamentale migliorare il coinvolgimento e la comunicazione con le parti interessate, inclusi collaboratori, clienti, fornitori, comunità e azionisti. Spesso si trovano a dover superare la mancanza di risorse e competenze per implementare efficacemente pratiche di responsabilità sociale d’impresa (csr). In questo, l’inserimento di incentivi e premi potrebbero agevolare per motivare le aziende a intraprendere iniziative di csr unite alla responsabilizzazione delle grandi aziende che possono svolgere un ruolo importante di role model e supporto per le pmi. In questa direzione va il manifesto per la parità di genere nella filiera italiana lanciato da Winning women institute e già firmato da molte primarie aziende”.
“Aiceo – precisa – promuove una visione olistica della sostenibilità aziendale, riconoscendo che il successo di un’impresa non può essere misurato solo in termini finanziari. L’associazione favorisce il coinvolgimento dei suoi membri promuovendo una cultura sostenibile e responsabile che tiene conto sia degli impatti economici, ma anche di quelli sociali e ambientali generati nel ciclo di vita delle aziende. Nello specifico Aiceo promuove l’inclusione sociale e il coinvolgimento della comunità attraverso iniziative e la promozione di relazioni positive con collaboratori, i clienti e le parti interessate. Un esempio recente di coinvolgimento dei nostri soci è un dibattito tematico che abbiamo organizzato in collaborazione con Winning women institute coinvolgendo alcune aziende che si distinguono in Italia per il loro impegno sociale. Si tratta di momenti utili di confronto e riflessione in generale sul ruolo dei ceo in tema di responsabilità sociale e nello specifico della gender equality nei contesti organizzativi profit e no profit”.
Dal punto di vista di Associazione che unifica i ceo del Paese, ci sono alcuni esempi più significativi di aziende italiane che hanno avuto successo nell’integrare l’aspetto sociale nei loro modelli di business. “Due realtà virtuose – ricorda – sono ad esempio Danone e Best Western Hotels Group, entrambe società certificate BCorp. Danone ha creato il ‘Megafono sociale’, un modello che unisce gli obiettivi economici con quelli sociali, coinvolgendo i brand dell’azienda e i loro asset in cause che possano generare un impatto positivo sulla società. Per citare alcuni casi, Danone ha applicato questo modello a progetti come la ‘Campagna Danette con PizzAut’ per l’inclusione dei ragazzi con l’autismo e l’iniziativa ‘Danacol – il mese del cuore’ per la prevenzione delle malattie cardiovascolari”.
“Anche per BWH Hotels – continua – la sostenibilità ambientale e sociale è un asset strategico su cui investire in modo costante e innovativo. Con il programma ‘Stay for the planet’, ad esempio mira a ridurre l’impatto del settore alberghiero coinvolgendo albergatori, staff, clienti e partner e misurando le performance ambientali delle strutture alberghiere. Si tratta di un programma basato sui parametri di Gstc (Global sustainable tourism council), l’organizzazione che stabilisce e guida gli standard per lo sviluppo sostenibile nel settore dei viaggi e del turismo a livello globale”.
“Sono diverse – osserva – le iniziative degne di nota che sta portando avanti. In ambito ambientale il progetto Stay plasticless è stato pensato per incoraggiare comportamenti virtuosi per ridurre l’utilizzo della plastica monouso e la produzione di rifiuti negli hotel: con ‘4 Seabin di LifeGate PlasticLess’ è stato infatti realizzato un cestino galleggiante in grado di catturare circa 1,5 kg di detriti/rifiuti al giorno; in ambito sociale invece hanno ideato l’iniziativa ‘Vetrina tecnica hotel accessibili’ che consiste nel predisporre delle schede informative sull’accessibilità di camere, spazi comuni e servizi per consentire agli ospiti di individuare in autonomia le strutture ideali per le proprie esigenze”.
“Entrambe le aziende – aggiunge Paola Corna Pellegrini – sono inoltre certificate sulla parità di genere secondo lo standard UNI PdR 125:2022 e Danone è stata la prima firmataria del Manifesto per la parità di genere nella filiera italiana e sta incontrando tutti i suoi più di 500 fornitori per aiutarli a comprendere l’importanza di intraprendere il percorso della certificazione”.