Durante un periodo in cui le restrizioni per il Covid hanno messo “in pausa” tutta l’industria musicale e gli eventi in città, alcuni DJ hanno approfittato del lato positivo di questo stop forzato, approfittando del tempo libero per affinare il mestiere e dedicarsi a produrre musica.
Verso la fine dell’estate 2021, Mirco Di Cristofano Teoli, 22 anni, aveva appena iniziato a fare il DJ. Suo fratello maggiore, Luca Teoli, 24 anni, era già nel settore e da oltre un decennio mixava e creava musica. “Visto che mio fratello già produce musica disco, per me è stata una grande opportunità iniziare ad imparare a farlo”, dice Mirco.
Prima di fare il DJ, Mirco – che ha radici napoletane – ha studiato Ingegneria edile alla Concordia University. Rendendosi conto che non faceva per lui, ha deciso di lasciar perdere. Mentre studiava, però, era già entrato nel settore dei club in città, avendo lavorato in posti come “Bord’Elle” e “The Farsides”.
Concentrandosi sulla musica house (electronic dance music), i fratelli hanno lavorato in club iconici di Montréal, come “Muzique”, “Jet Night Club” e “Miss Wong” a Laval. “L’anno scorso ci siamo esibiti in diversi club, ma nessuno ci conosceva
veramente”, ammette Mirco. “Suppongo che quest’estate [senza restrizioni], avremo molte più serate e magari saremo prenotati per ogni fine settimana. L’ideale sarebbe mixare di più nei club house perché è quello che più ci piace”. Naturalmente, si tratta di un’industria competitiva, e chiusure, divieti e restrizioni hanno reso il mestiere del DJ meno redditizio.
Dato che Mirco e Luca lavorano in coppia, i loro prezzi sono più alti rispetto ad un DJ singolo e, a causa dei limiti di capacità nei bar e nei club, i budget per pagare i DJ si sono via via ridotti. Inoltre, poiché ci sono persone nel settore disposte a lavorare gratis per passione, c’è un ulteriore ostacolo che i DJ devono superare per guadagnarsi da vivere.
Raffaele Macera, 24 anni (in arte Raf MTL) – con radici molisane e siciliane – ha iniziato il suo viaggio nel mondo dei DJ alla Technosonic Productions, l’azienda dello zio di un suo amico. A partire dal 2015, ha lavorato prima al photobooth e poi come DJ nei matrimoni, così come agli eventi “Sweet 16’s”. Ora è un DJ fisso al Casino Mont-Tremblant, dove si esibisce dall’estate 2019, lavorando 4-6 volte al mese (un DJ fisso fa concerti su base ricorrente).
Era arrivato ad un punto in cui avrebbe potuto fare solo il DJ a tempo pieno ma, a causa del Covid, i suoi contratti sono stati cancellati, lasciandolo senza reddito (per fortuna lavora ancora come manager in un negozio). “Non poter alimentare la mia passione è stato un peso enorme”, dice Raffaele. “Allo stesso tempo, fare il DJ è anche un hobby, qualcosa che amo fare a prescindere. Mi permette di esprimermi e, a causa della pandemia, è stato per tutti difficile potersi esprimere negli ultimi due anni”.