(Adnkronos) – Le informazioni “acquisite dal (sinora) parziale esame delle copie forensi ottenute dai dispositivi (tra cui telefoni cellulari) sottoposti a sequestro” nel corso di perquisizioni effettuate il 15 febbraio 2022 e l’8 luglio 2022 “seppur non appaiano fornire fonti di prova di fatti costituenti reato, descrivono l’habitat (maturato nella cerchia dei familiari e dei più stretti congiunti degli odierni indagati) nel quale l’argomento del processo vaticano al cardinale Angelo Becciu viene trattato, restituendo una serie di commenti e valutazioni che dimostrano l’esistenza di un regime condiviso di sostanziale ostilità nutrito da costoro verso le autorità giudiziarie vaticane e verso il pontefice”. E’ quanto si legge nell’informativa della Guardia di Finanza di Oristano, visionata dall’Adnkronos.
“Telefonata registrata da Becciu per avere da Papa info utili a processo”
L’argomento della telefonata fatta dal Cardinale Becciu a Papa Francesco, in cui “si intendeva spingere il Papa ad affermare circostanze di una qualche utilità” per il processo che stava per iniziare, è la liberazione di una suora colombiana.
A introdurlo proprio l’interlocutore artefice della registrazione (il cardinale Angelo Becciu), motivo per cui – si legge nell’informativa della Guardia di Finanza di Oristano visionata dall’Adnkronos – “le operazioni di registrazione appaiono essere state preventivamente orchestrate al fine di ottenere dal Papa informazioni che, seppure possano apparire richieste poiché ipoteticamente idonee alla difesa del cardinale nel corso del processo che si sta celebrando in Vaticano, a prescindere non si sarebbero dovute partecipare a terzi in quanto di natura riservata”.
“Prova, prova prova”, Becciu e le app per registrare Papa
“Prova di registrazione, prova memo vocale, voglio vedere quanto dura il memo vocale, prova, prooova, prova, prova, prova, prova, prova, prova…”. E’ la voce di Maria Luisa Zambrano, ascoltata dai finanzieri di Oristano e riportata in una informativa della Guardia di Finanza di Oristano visionata dall’Adnkronos. Un’audio-registrazione effettuata dalla stessa per testare il proprio dispositivo prima di incontrare il cardinale Angelo Becciu nel Palazzo del Sant’Uffizio. Il file, che riprodotto dura pochi istanti (12,57 secondi), risulta essere stato realizzato alle ore 07:41:15 del 24 luglio 2021 (quindi circa sette ore prima della conversazione telefonica tra il cardinale e il pontefice).
Una nuova audio registrazione, che la Zambrano – scrive la Finanza – ha effettuato per testare il proprio dispositivo, è stata eseguita insieme al cardinale Becciu, il quale aveva suggerito l’utilizzo della app ‘memo vocali’, in grado di registrare “anche 2 ore”. Il file, che riprodotto dura pochi istanti (2,014 secondi), risulta essere stato realizzato alle ore 14:25:45 del 24 luglio 2021 (quindi circa 10 secondi prima dell’inizio della registrazione della conversazione telefonica tra il cardinale e il Papa, che è delle ore 14:25:55 del 24 luglio 2021).
In chat “un colpo il testa al Papa”, “Non ci riesco”
“Un colpo in testa al Papa”. E’ quanto si legge in un messaggio di una chat della famiglia Becciu finita al centro di un’informativa della Guardia di Finanza di Oristano visionata dall’Adnkronos. Nello scambio di messaggi con alcuni familiari, il 13 luglio dello scorso anno, il cardinale Angelo Becciu, esordisce: “Buongiorno! Un bel programma per oggi”. Un utente della chat scrive: “Un colpo in testa al Papa”, e il card. Becciu ribatte: “Non ci riesco”. “Lo facciamo noi”, la risposta dello stesso utente. Ma un’altra componente della chat sottolinea: “Dio ha il controllo di tutto, non c’è nulla da temere, basta credere, fidarsi e rigranziarLo sempre”.
Le chat sono contenute in un capitolo dell’informativa contenente le informazioni “acquisite dal (sinora) parziale esame delle copie forensi ottenute dai dispositivi (tra cui telefoni cellulari) sottoposti a sequestro” e, all’inizio del capitolo, nell’informativa si sottolinea che “seppur non appaiano fornire fonti di prova di fatti costituenti reato, descrivono l’habitat (maturato nella cerchia dei familiari e dei più stretti congiunti degli odierni indagati) nel quale l’argomento del processo vaticano al cardinale Angelo Becciu viene trattato, restituendo una serie di commenti e valutazioni che dimostrano l’esistenza di un regime condiviso di sostanziale ostilità nutrito da costoro verso le autorità giudiziarie vaticane e verso il pontefice”.
Becciu in chat riferendosi al Papa: “Vuole la mia morte”
“Non pensavo arrivasse a questo punto: vuole la mia morte”. Il cardinale Giovanni Angelo Becciu scrive così in un messaggio a Giovanna Pani il 22 luglio dello scorso anno, due giorni prima che, con l’aiuto della figlia di questa, Maria Luisa Zambrano, registrasse la telefonata con Papa Francesco. Nella chat riportata nell’informativa dei finanzieri di Oristano – visionata dall’Adnkronos – la donna lo invita ad avere coraggio, “vedrai che la verità trionferà”, gli dice. E lui: “Per ora sono loro a trionfare e trafiggerci!”, “Ma la vittoria sarà degli onesti”.
“E’ cattivo, vuole la tua fine” scrive Pani a Becciu, riferendosi a “su Mannu”, che tradotto significa “il Papa”. A quel punto il cardinale risponde: “Non vuole fare brutta figura per la condanna iniziale che mi ha dato” e ancora: “Mai avrei immaginato (che) non un Papa ma (che) un uomo arrivasse a tanto”. Pani allora gli risponde: “E’ un grande vigliacco, ma tu combatti e fai risplendere la verità, è dura lo so, coraggio vinceremo in pieno”, “c’è del marcio in Vaticano”.
“Come ne uscirà Chiesa? A me le ossa le hanno già rotte”
“E come ne uscirà la Chiesa? A me le ossa le hanno già rotte e quindi non farò più notizia”. E’ quanto scrive il cardinale Angelo Becciu in una chat con i familiari, finita nell’informativa della Guardia di Finanza di Oristano visionata dall’Adnkronos, in una conversazione in cui si commentano articoli di stampa e indiscrezioni sull’inchiesta vaticana che vedeva indagato l’ex Sostituto. “Che razza di responsabilità si sono assunti chi ha adottato questa politica di falsa e inopportuna trasparenza”, continua il cardinale che nella chat scrive in sardo. “Tutti come pere cotte ne scendiamo”, continua concludendo: “credibilità zero”.
Puzzinosos e zizzu, in chat Becciu appellativi in sardo per Papa e magistrati
‘Zizzu’ per riferirsi al Papa o ‘Puzzinosos’, parola sarda che assume molteplici significati in italiano “tutti di senso dispregiativo”, per indicare chi ha condotto le indagini e il processo. Sono alcuni degli appellativi usati nelle chat finite al centro dell’informativa della Guardia di Finanza di Oristano, visionata dall’Adnkronos. Riferendosi a una chat di famiglia, si legge nell’informativa, “spesso i partecipanti scrivono in lingua sarda (logudorese) e utilizzano abbreviazioni, appellativi o epiteti quando si riferiscono al pontefice, ai magistrati vaticani, alla polizia giudiziaria vaticana e ad altri soggetti”.
“Per fare qualche esempio, quando si leggerà: ‘Zizzu’ o semplicemente dovrà intendersi il Papa (Francesco, nome che viene comunemente abbreviato in ‘Ciccio’, che tradotto in sardo si scrive ‘Zizzu’); ‘Su Mannu’, dovrà intendersi il Papa; detta allocuzione in sardo significa ‘Il Grande’ (inteso, nella chat, in senso gerarchico, non in senso apprezzativo), ‘Il Capo’, ‘II Principale'”. E ancora, “Puzzinosos’, dovranno intendersi coloro i quali hanno condotto le indagini e il processo; si evidenzia che la parola sarda ‘Puzzinosu’ (al plurale ‘Puzzinosos’) assume molteplici significati in italiano tutti di senso dispregiativo, ossia può essere tradotta con gli aggettivi ‘puzzolente’, ‘fetido’, ‘maleodorante’, ma anche con i sostantivi ‘diavolo’, ‘demonio'”, si sottolinea nell’informativa.
Becciu in chat: “Dio perché mi porti in acque agitate? Perché nemici non sanno nuotare”
“Buongiorno! Eccomi ben sveglio e pronto a vivere la grande giornata!Sereno e tranquillo!”. E’ quanto scrive il cardinale Angelo Becciu in una chat con i familiari, finita nell’informativa della Guardia di Finanza di Oristano visionata dall’Adnkronos, in una conversazione del giorno in cui si celebra la prima udienza del processo vaticano. “Ho chiesto a Dio: perché mi stai portando attraverso acque agitate? mi ha risposto: perché i tuoi nemici non sanno nuotare”, continua il cardinale. E, si legge nell’informativa, a questo messaggio “seguono varie risposte di incoraggiamento e sostegno”.
In chat “Dan Brown è nulla, realtà supera fantasia”
“Dan Brown è nulla, la realtà supera la fantasia”. Si legge in una chat, finita nell’informativa della Guardia di Finanza di Oristano visionata dall’Adnkronos, nella quale il cardinale Angelo Becciu e alcuni parenti commentano notizie di stampa sull’indagine vaticana che ha portato al processo in cui l’ex Sostituto è ora imputato. Un utente scherza sottolineando che sembrano esserci tutti i protagonisti di un film: “Manca il morto”, ribatte un altro utente. “Facciamo tornare in paese Angelino e ci mettiamo una bomba, più di uno di morto”, conclude un altro.