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Vacanze, ferragosto e “Feriae Augusti”

La ricorrenza ricordata col nome di Ferragosto (15 agosto) è celebrata solo in Italia sin dall’epoca romana. Però, di romano antico rimane solo l’aspetto vacanziero, a discapito dell’antico aspetto religioso. Nell’epoca augustea, durante le Feriae Augusti, si celebrava la popolare Consualia, da Consus, divinità agreste delle messi. Fu durante una Consualia che avvenne il Ratto delle Sabine, per cui la celebrazione rivestiva un significato particolare nella storia dell’Urbe.

Altra maggiore divinità dello stesso periodo dell’anno fu Diana Aventina, la dea Consiva detta anche Opi o Ops, dea primigenia sabina, che, come la Madonna, era vergine madre collegata alla natura. Veneratissima nelle campagne italiche, Diana era soprannominata Dea Dei. Su queste due importantissime celebrazioni del calendario religioso romano (Consualia e Diana Aventina), assieme alla “vinalia rustica” e “Nemoralia”, celebrate nello stesso periodo, l’Imperatore innestò tutte le altre festività dell’anno. L’intento era di stabilire un unico periodo celebrativo per tutte le festività religiose dell’anno, ad eccezione di quelle a carattere archetipale (solstiziali ed equinoziali) o in riferimento ai Misteri e agli Auguri.

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Siamo abituati a vedere Augusto nelle vesti militari e nella sua maestà imperiale. Nell’occasione propongo invece l’immagine del primo Imperatore romano nelle vesti pontificali. Religiosissimo e meticoloso verso la tradizione religiosa romana, Augusto fu un vero PATER PATRIAE, fedele osservante e promotore accorto della religione dei PATRES e della ROMANITAS.

Il popolo romano era religiosissimo, per cui, durante l’anno, il calendario era zeppo di ricorrenze religiose che si alternavano numerose. Perciò l’imperatore Ottaviano, molto pragmatico, nel 18 a.c. decise di porre ordine alle tante interruzioni nelle attività agricole e sociali raggruppando in un mese le varie festività, razionalizzando il calendario celebrativo, dichiarando il mese di sestilio festivo e dedicandolo alle Feriae Augusti. Questo anche perché questo periodo coincideva con il periodo di sosta dopo i lavori agricoli estivi e prima dei lavori autunnali. Dedicò il mese al riposo, alle festività ed ai rituali di ringraziamento verso le diverse divinità tutelari. Il periodo delle antiche Feriae Augusti era più lungo del nostro ferragosto: iniziava il primo agosto e terminava il 31 dello stesso mese, con l’apice dei festeggiamenti il 15 agosto. Sestilio cambiò nome, diventando appunto, agosto, in omaggio all’imperatore.

In Italia, il felice proclama di Augusto ancora sopravvive con l’attesa di ferragosto, ma solo nel suo aspetto vacanziero. La Chiesa, dal canto suo, non riuscendo ad estirpare completamente il ricordo di un’antica e popolarissima celebrazione religiosa, quali furono le “Feriae Augusti” sin dall’antica Roma, corse ai ripari. Dopo secoli di affanno e secolari tentativi sincretici volti a confondere e cancellare il nome della ricorrenza e il suo significato originario, l’ultima picconata a ciò che rimaneva la diede Pio XII, in occasione dell’Anno Santo 1950, proclamando il “Dogma dell’Assunzione”.

Questo proclama intendeva completare il sincretismo religioso della Chiesa, iniziato secoli addietro, inteso a sostituire definitivamente la ricorrenza romana del “Feriae Augusti” con la Festa dell’Assunzione. Malgrado ciò, ai nostri giorni, tracce dell’antica ricorrenza risultano ancora dure a morire. Certo, col tempo l’antico significato originale e le sue liturgie son state contraffatte o cancellate definitivamente; però l’antico nome, la “grande pausa” e la data (15 agosto) ricorda i festeggiamenti instaurati da Augusto: le Feriae Augusti, cioè Ferragosto!

Abbandonato il carattere religioso antico, Ferragosto rimane ancora e soprattutto un periodo vacanziero popolare di assoluto riposo. Infatti, assieme alla rincorrenza mariana dell’Assunzione, gli Italiani atavicamente celebrano soprattutto “il tempo di vacanza e riposo”. Dal canto suo, la Chiesa, calcando l’idea religiosa delle Feriae Augusti, insiste e celebra la festa dell’Assunzione proprio il 15 agosto, anche se il giorno è denominato “Ferragosto”. A proposito della Vergine dell’Assunzione, vale la pena osservare il rapporto degli attributi della Dea Aventina (Diana), celebrata il 13 agosto, con l’Assunta, celebrata il 15 agosto. Molte prerogative della Vergine Diana passarono a Maria Assunta, anch’essa vergine.

Mentre la Dea viene rappresentata adornata da un crescente lunare tra i capelli, la Madonna lo calpesta ponendolo sotto i piedi insieme all’antico serpente, simbolo della Grande Madre, anch’esso demonizzato. Ma vi è che, malgrado gli innumerevoli interventi sincretici a discapito della religione degli antichi romani da parte della Chiesa cristiana, i bagliori delle antiche usanze risultano duri ad estinguersi completamente. Tra le tante ricorrenze che oggigiorno continuiamo ad osservare, se non nel significato antico, almeno nel nome, Augusto rivive col nostro Ferragosto.

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