
L’annuncio del Presidente americano Donald Trump
WASHINGTON – Ora è ufficiale: dopo il rinvio di un mese, martedì 4 marzo sono entrati in vigore dazi del 25% su tutti i beni, le merci ed i servizi provenienti dal Canada e dal Messico, così come è stata raddoppiata la tariffa universale del 10% imposta sulle importazioni dalla Cina. Lo ha confermato lo stesso inquilino della Casa Bianca, lunedì scorso, durante una conferenza stampa a Washington. “Non ci sono margini di manovra per il Messico o il Canada. I dazi doganali sono inevitabili”, ha affermato il Presidente, facendo crollare la borsa americana. Il tycoon aveva preannunciato la sua decisione qualche ora prima in un post sul suo social Truth, dichiarando che droghe illecite come il fentanyl vengono contrabbandate negli Stati Uniti a “livelli inaccettabili” e che le tasse sulle importazioni costringeranno i Paesi ‘colpevoli’ a occuparsi di questo problema. “Non possiamo permettere che questo flagello continui a danneggiare gli Stati Uniti e quindi, finché non cesserà o non sarà seriamente limitato, le tariffe previste entreranno effettivamente in vigore”, ha scritto Trump nel post. I dazi “reciproci” annunciati da
Donald Trump a febbraio, che colpirebbero tutti i Paesi che hanno rapporti commerciali con gli Usa, dovrebbero entrare in vigore il 2 aprile, secondo quanto affermato dallo stesso Presidente. Trump ha inoltre ordinato, con un decreto firmato nel fine settimana, un’indagine sulla possibilità di imporre ulteriori dazi sulle importazioni di legname. Così come ha stabilito che l’acciaio e l’alluminio saranno tassati a partire dal 12 marzo. Non ha però mai precisato se questi dazi si aggiungeranno a quelli sulle importazioni canadesi imposte il 4 marzo. I dazi imposti dagli Stati Uniti, giova ricordarlo, non sono pagati dagli esportatori stranieri, ma dagli importatori americani, alimentando così il rischio inflazione. (V.G.)