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Una nazione che si addormenta dopo la festa del Thanksgiving

Oltre 50 milioni di americani quest’anno hanno viaggiato in auto per arrivare alla festa del Thanksgiving (festa del Ringraziamento) dai parenti. Altri 4,5 milioni hanno preso l’aereo. Senza contare quelli che si sono serviti dei treni e bus. Bisogna premettere che Thanksgiving è la più importante festa americana. Mentre Natale e Pasqua sono festeggiate dai cristiani, Rosh Hashanah e Yom Kippur dagli ebrei, Ramadan e Eid Al-Adha dai mussulmani, e Diwali dagli indú, il Thanksgiving è celebrato da tutti gli americani ed è molto sentito da tutti. Ed ecco perché durante le altre feste le città americane non rallentano nei loro ritmi, mentre nel giorno del Thanksgiving si ferma tutto, eccetto i mezzi pubblici che portano la gente a vedere le tante parate locali, con la più famosa quella di Macy’s a New York City, che viene trasmessa in diretta a livello nazionale da due reti Tv (Cbs e Nbc). Il Thanksgiving dà così inizio alle feste natalizie, anticipate il giorno dopo dalle svendite del “Black Friday”.

 

La pietanza universalmente favorita durante questa festa, che ricorre sempre il quarto giovedì di novembre, è il tacchino al forno. Poi, contorno di patate dolci (o patate americane e meglio se in pureé), salsa di mirtilli e, per finire, torta di mele o di zucca. Pietanze in quantità tale da produrre tanti avanzi con cui riempire il frigorifero per almeno due giorni.

Il tacchino era stato introdotto nella festa del Ringraziamento a partire dal 1621 dai pellegrini arrivati dall’Inghilterra alcuni anni prima in quello che sarebbe poi diventato lo stato del Massachusetts. Il tacchino è anche un simbolo che ai politici americani piace annualmente ricordare come icona della terra delle opportunità, con tanto di cerimonia alla Casa Bianca (con il Presidente che “condona” due tacchini) e banda militare.

 

Dopo la scorpacciata di tacchino (che può essere servito per pranzo o cena) segue la sonnolenza a cui non si sfugge. Perciò la tradizionale scena domestica, che potrebbe uscire da un tipico dipinto di Norman Rockwell, è quella dei commensali sdraiati sui divani a sonnecchiare mentre guardano in televisione una delle partite di football americano. Quest’anno, per gli appassionati di calcio, il football americano è stato sostituito (almeno da una rete Tv) dal Mondiale di calcio nel Qatar, da dove durante il Thanksgiving sono state trasmesse due partite: Brasile-Serbia e Portogallo-Ghana. Il pasto del Thanksgiving si protrae a lungo, pertanto le partite di calcio (quest’anno) e football americano si guardano nel tardo pomeriggio, per coinvolgere sia pranzo che cena.

 

La “speciale” relazione tra il tacchino e la sonnolenza è determinata da un componente chimica (e non dal lento ritmo del football americano con pause ogni due minuti) che si trova nel galliforme cucinato: il triptofano, un amminoacido che serve a produrre la serotonina, un ormone il cui sottoprodotto è la melatonina, che aiuta il sonno. Ma il tacchino da solo non induce la sonnolenza: infatti per innescarla il triptofano deve essere spalleggiato da carboidrati, grassi e alcol: tutti elementi presenti nel menù del Thanksgiving.

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