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Un rientro a scuola… in maschera
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Dal quinto anno fino ai corsi per gli adulti sarà obbligario coprirsi naso e bocca.

Québec – A circa 3 settimane dalla riapertura delle scuole, previsto per fine agosto (il 27 gli istituti in lingua francese ed il 31 quelli in lingua inglese), martedì scorso il governo Legault ha annunciato il piano di rientro con tutte le procedure di sicurezza che alunni e professori saranno chiamati a rispettare. Procedure che, naturalmente, ruotano intorno a princìpi-cardine come mascherina, distanziamento sociale e igiene personale. Ad illustrare i dettagli del piano messo a punto dal governo è stato il Ministro dell’Istruzione, Jean-François Roberge, che in conferenza stampa ha esordito dicendo che “riaprire le nostre scuole è cruciale e prioritario”. Una riapertura che non potrà prescindere dalla sicurezza sanitaria, vista la pandemia ancora in corso. Motivo per cui, dal quinto anno delle Primarie (12 anni) fino ai corsi per gli adulti, sarà obbligario indossare la mascherina nel trasporto pubblico, sullo scuolabus, e in tutti i luoghi pubblici, sia al chiuso che all’aperto, dove non è possibile mantenere una distanza interpersonale di 2 metri. Uniche eccezioni: all’interno delle aule e a mensa durante la pausa-pranzo. Per i più piccoli, indossare la mascherina resta facoltativo, ma fortemente raccomandato. Tutto il personale, dagli insegnanti ai bidelli, sono obbligati ad indossare la mascherina nei corridoi e negli spazi comuni, ma non in classe. “Vogliamo preservare l’espressione facciale, che è molto importante nella comunicazione con gli alunni”, ha spiegato il Ministro Jean-François Roberge. I visitatori, dal canto loro, saranno tenuti ad indossare la mascherina in ogni momento, anche in classe, a meno che non siano seduti in un auditorium ad una distanza ‘sociale’ di almeno 1 metro e mezzo. In classe, nessuna bolla di sei alunni, che quindi non dovranno rispettare alcuna distanza di sicurezza. Distanza di due metri che invece resta tra gli alunni ed il resto del personale. Alle Primarie come alle Secondarie, saranno gli insegnanti a cambiare aula tra una materia e l’altra, e non gli alunni. Per la ricreazione, invece, gli orari saranno scaglionati in modo che gli studenti non si ritrovino tutti insieme allo stesso momento. Gli alunni con i genitori a rischio o ammalati possono essere esentati dalla frequenza.  Nei CEGEP e nelle Università, infine, vale la regola generale per cui la maschera è obbligatoria in tutti i luoghi pubblici chiusi. Restano in vigore accorgimenti-base come il lavaggio frequente delle mani e la sanificazione delle aule. Parola d’ordine: trasparenza. Il Ministro ha sottolineato che i genitori saranno tempestivamente informati in caso di positivi sia nella classe che nella scuola frequentata dai figli. Non solo: il governo ha già predisposto un piano b che prevede lezioni a distanza già 24 ore dopo la sospensione improvvisa della frequenza in presenza. Il direttore della Sanità Pubblica Horacio Arruda, dal canto suo, si è rivolto così ai genitori ancora riottosi a rimandare i figli a scuola: “Privare il proprio figlio della scuola e dei momenti di socializzazione è più grave del potenziale rischio che si possa ammalare”.

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