Diretto dal regista David Naglieri e della durata di 1 ora e 55 minuti, “Mother Teresa: no greater love” rivela la Santa, la sua visione di servire Cristo nei poveri e come tutto questo continui a realizzarsi oggi per mezzo delle Missionarie della Carità
MONTRÉAL – Negli Stati Uniti è stato un successo clamoroso: il 3 e 4 ottobre scorsi, “Madre Teresa: non c’è amore più grande” (Mother Teresa: no greater love), il film sulla vita e l’opera della Santa fondatrice delle Missionarie della Carità, ha sbancato il botteghino con più di 1,2 milioni di dollari; cosa che colpisce particolarmente, visto che non si trattava di un fine settimana. Il Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo, Patrick Kelly, produttore esecutivo del film, ha annunciato che l’Ordine destinerà tutti i proventi della vendita dei biglietti a scopi benefici e agli sforzi per promuovere l’eredità di Madre Teresa. Ora la pellicola è arrivata anche a Montréal e, dopo la ‘premiere’ del 23 gennaio, dal 27 è disponibile per il grande pubblico nelle sale del Cinema Guzzo del Marché Central.
Un viaggio nella vita di Madre Teresa (albanese nata a Skopje, attuale capitale della Macedonia, insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1979, fondatrice nel 1950 delle Missionarie della Carità, oggi circa 5mila in tutto il mondo), girato nei cinque continenti, e reso possibile grazie ad interviste, filmati, anche inediti, che raccontano le tappe salienti della vita della Santa: dal ministero per i senzatetto del Bronx meridionale all’aiuto per i rifugiati venezuelani lungo il confine del Brasile; dall’assistenza ai poveri della giungla amazzonica alla cura dei bambini disabili nelle baraccopoli di Nairobi; a quella ai tossicodipendenti della periferia di Rio de Janeiro, al lavoro continuo delle missionarie della carità per i malati e i moribondi di Calcutta. Immagini rare che raccontano anche la sua grande amicizia con San Giovanni Paolo II. Diretto dal regista David Naglieri, vincitore del Premio Emmy, e della durata di 1 ora e 55 minuti, “Mother Teresa: no greater love” rivela la Santa, la sua visione di servire Cristo nei poveri e come tutto questo continui a realizzarsi oggi per mezzo delle Missionarie della Carità. Il documentario ha preso forma in occasione dei 25 anni dalla morte di Madre Teresa, avvenuta il 5 settembre del 1997, grazie alla collaborazione tra Cavalieri di Colombo e le Missionarie della Carità. Come testimoniato dal Cavaliere Supremo Patrick Kelly, che ha fatto dono al Papa di una copia del film e che da Francesco (che l’ha proclamata Santa nel 2016), con una lettera, è stato ringraziato per una iniziativa che “rende accessibile lo zelo per l’evangelizzazione, specialmente alle nuove generazioni”. L’intento – ha spiegato Kelly nella conferenza stampa di presentazione in anteprima in Vaticano– è stato soprattutto quello di raccontare Madre Teresa alla generazione che è troppo giovane per averne sentito parlare direttamente”. “Anche diverse giovani suore – ha aggiunto Padre Brian Kolodiejchuk, missionario della carità di Winnipeg e postulatore della causa di canonizzazione per 17 anni – attraverso questo film hanno potuto vedere finalmente la Madre ‘in azione’. E alla fine del documentario si ricorda che Calcutta è ovunque: “Ciascuno può vivere l’amore di Madre Teresa facendo cose straordinarie nell’ordinario”.