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Ucraina, Tricarico: “Non bisogna sfidare Putin quasi fosse gioco poker”

(Adnkronos) – “Ormai è a tutti evidente che siamo a un punto di svolta che potrebbe comportare degli scenari molto preoccupanti. Il punto a cui siamo giunti meriterebbe una riflessione interna e internazionale per valutare se l’atteggiamento che abbiamo nei confronti di questa guerra, se la nostra visione debba essere quella messa a punto a suo tempo o se non debba essere attualizzata”. Lo dice all’Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare Icsa, sulla guerra tra Ucraina e Russia.  

E sulla minaccia nucleare spiega: “E’ un fatto che Putin ha detto a tutto il mondo che riterrà un attacco alle quattro regioni annesse un attacco alla Russia e quindi ricorrerà a qualsiasi mezzo. Sappiamo – dice – quali sono i mezzi che Putin ha e che sullo sfondo c’è l’armamento nucleare di cui ha paventato fin dall’inizio l’utilizzo. Oggi più di ieri e dell’altro ieri è verosimile che Putin, non avendo altre risorse di alcun tipo, possa ricorrere a questa arma e non bisogna sfidarlo quasi fosse un gioco a poker su questo campo, ma vedere quale posizione assumere rispetto a questa guerra, se quella che abbiamo adottato è quella giusta, e io personalmente ritengo di no, o se non ci siano altri comportamenti compatibili che ci mettano al riparo dalle minacce di Putin e ci consentano però di aiutare l’Ucraina a mantenere la sua integrità territoriale, perché questo è un punto fermo”. 

Battisti 

“Il conflitto sul terreno prosegue con questa offensiva dell’Ucraina sia nelle due regioni del Donbass sia a sud-est verso Kherson. La progressione procede ma con una maggiore lentezza, essendo riusciti i russi a far affluire rinforzi per cercare di tenere il fronte e quei territori che hanno occupato. E’ poi iniziato l’autunno, con le grandi piogge che rendono difficoltosi gli spostamenti dei mezzi rotati ucraini. L’impiego dell’arma atomica è stato ventilato, sarebbe però un controsenso, oltre che un autogol, avendo Putin annesso quei territori”. A delineare lo scenario del conflitto in Ucraina è all’Adnkronos il generale Giorgio Battisti, primo comandante del contingente italiano della missione Isaf in Afghanistan e membro del Comitato Atlantico Italiano. 

“Rimane sempre il dubbio che – spiega – come previsto comunque dalla dottrina militare russa, il lancio di armi nucleari possa servire per condizionare la capacità di risposta militare dell’avversario. Il segretario generale della Nato ha affermato che, in caso di lancio di una arma nucleare russa, la risposta, ancorché convenzionale, sarebbe devastante per il tenore dell’attacco ed è la prima volta che l’Alleanza atlantica è così drastica. Rimane sempre il dubbio che, trovandosi in difficoltà, Putin possa lanciare l’arma su un’isoletta deserta del Mar Nero, come l’Isola dei Serpenti oggetto di aspri combattimenti nei primi mesi del conflitto, per dare un segnale forte a tutta la comunità internazionale che la Russia intende portare avanti gli scopi che hanno avviato questo disastroso conflitto”. 

E conclude: “Ritengo che questa minaccia delle armi nucleari serva anche a tenere sempre alta l’attenzione e la preoccupazione da parte dei governi occidentali, forse indirettamente anche a rallentare l’afflusso di armi occidentali all’Ucraina, per cercare di superare l’inverno anche grazie alle piogge che stanno già rendendo il terreno delle operazioni fangoso”. 

 

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