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Ucraina, soldati Corea del Nord a Kursk. E Putin conferma: “Immagini chiare”

(Adnkronos) –
I soldati della Corea del Nord in campo per la Russia nella guerra contro l’Ucraina. Con il timbro di Vladimir Putin. I militari inviati da Kim-Jong un sono stati avvistati nella regione russa di Kursk, invasa dalle forze armate ucraine dal 6 agosto. “Le prime unità dell’esercito nordcoreano sono già arrivate nella zona di combattimento della guerra russo-ucraina”, riferisce in particolare intelligence militare ucraina (Gur), confermando informazioni anticipate già nei giorni scorsi. 

Pyongyang, in un quadro che appare sempre più delineato, ha inviato migliaia di uomini in Russia: i soldati sono sbarcati a Vladivostok e poi smistati in diversi centri di addestramento. Ora, dopo il training, le prime unità si spostano nelle zone di guerra. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, il sostegno nordcoreano si è concretizzato con l’invio di circa 12000 uomini in Russia. Si tratterebbe di due brigate, con 500 ufficiali e anche 3 generali. 

Il piano di Putin appare chiaro: dispiegare le truppe nordcoreane nella regione invasa dall’Ucraina e non sguarnire altre zone del fronte, dove si continua a combattere metro per metro. “Siamo pronti alla sfida”, dice il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, preparandosi ad affrontare un nuovo nemico. Intanto la Russia preme nel Donetsk e punta a conquistare Chasiv Yar, nodo strategico ritenuto fondamentale per lanciare un’offensiva più ampia verso ovest. 

 

Putin, intanto, chiude il vertice dei Brics a Kazan incontrando il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e nella conferenza stampa che fa calare il sipario sull’evento risponde anche a domande sull’asse con Pyongyang. “Non abbiamo mai dubitato che i nordcoreani considerino seriamente gli accordi sottoscritti con noi”, dice facendo riferimento all’accordo firmato a giugno con Kim Jong-un e appena ratificato dalla Duma a Mosca: Russia e Corea del Nord sono legate da un’intesa che prevede l’intervento a sostegno dell’alleato aggredito. 

E i soldati? “Le immagini sono una cosa seria. Se ci sono immagini, riflettono qualcosa”, dice il presidente russo confermando news e indiscrezioni prima di provare ad archiviare l’argomento: “Sono comunque fatti nostri”. 

Il leader del Cremlino fornisce anche aggiornamenti, non verificabili, sulle operazioni militari in corso. “Le forze russe stanno avanzando ovunque”, dice, ribadendo la versione secondo cui “l’Ucraina utilizza armi e tecnologie che richiedono la presenza di personale Nato sul terreno. Sappiamo che è così. Sappiamo chi c’è, da quali paesi europei della Nato arriva e cosa sta facendo”, dice, soffermandosi anche sulla situazione della regione di Kursk, dove a questo punto è lecito attendere l’entrata in scena dei soldati nordcoreani da un giorno all’altro. 

“I nostri soldati hanno circondato 2000 ucraini e li stanno liquidando”, si sbilancia il leader del Cremlino, con un’affermazione che non trova riscontro nelle analisi indipendenti. Negli ultimi 10 giorni, secondo think tank che monitorano il conflitto, le forze di Kiev hanno ceduto il controllo di 45 km quadrati nella regione russa ma continuano a controllarne 615. Altri 309 km quadrati sono contesi dai due eserciti, senza una situazione definita, secondo l’Institute for the study of War (Isw). Non c’è traccia, in base ai rilevamenti, di ‘accerchiamenti’ delle truppe ucraine. 

 

 

 

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