(Adnkronos) – La guerra in Ucraina “ha cambiato il modo in cui noi dobbiamo rapportarci al futuro. La risposta non è solo militare, ma anche di crescita economica. Abbiamo messo tutti sul tavolo la necessità di raggiungere la pace, perché non esiste crescita se non esiste la pace. Soltanto che bisogna essere in due per cercarla e non è sicuramente l’Occidente, né l’Ucraina, che ha deciso di abbandonare la pace in Europa”. Lo dice il ministro della Difesa Guido Crosetto, a Bruxelles a margine della ministeriale Nato.
L’Italia ha delle “problematiche” specifiche a raggiungere l’obiettivo preso nel 2014 di arrivare a spendere il 2% del Pil per la difesa, anche per via dei “limiti” che i parametri Ue pongono alla spesa pubblica, il tema posto da Crosetto nella ministeriale, evidenziando come il quadro Ue di governance economica, che si sta tentando di riformare, possa confliggere con il rispetto degli obiettivi Nato.
Nella ministeriale, spiega Crosetto, “si è parlato dell’impegno che ogni Paese aveva preso nel 2014 di raggiungere il 2%” del Pil destinato alle spese militari, “e molti Paesi che lo hanno già raggiunto hanno proposto obiettivi molto più ambiziosi, del 3-4%. Noi siamo sotto il 2%: tutti i governi si sono impegnati a raggiungerlo entro una data che varia a seconda del governo e delle riunioni Nato”.
“Io – continua il ministro – mi sono permesso di inserire nel dibattito, anche se non era al tavolo, il tema di coniugare il 2% con i limiti dei parametri europei, che obbligano, con una scelta di quel tipo, ad altri tagli. Ho posto un tema, al di là della Nato, agli alleati che sono membri dell’Unione Europea”.
Nelle ministeriali Nato, prosegue Crosetto, “ognuno fa dei ragionamenti e gli altri sentono quello che i colleghi dicono. Ho posto il tema perché se l’impegno che pretendono molti alleati Nato è quello di raggiungere il 3-4%” del Pil nelle spese per la difesa, “e alcuni Paesi sono già al 4%, ho parlato della difficoltà in Italia di raggiungere l’obiettivo del 2%”.
“Perché – spiega – bisogna essere seri: non si può venire e raccontare cose diverse. Ho raccontato quali sono le problematiche italiane di collegare quel 2% al bilancio che il Paese deve approvare ogni anno e alle regole che l’Europa impone per il bilancio”.
Ha trovato comprensione su questo dal collega Boris Pistorius, ministro della Difesa della Germania, Paese in genere sensibile al tema? “Non siamo qui per fare discussioni – risponde Crosetto – e nemmeno a cercare comprensione da nessuno. Nel bilaterale con il collega tedesco c’è stato un’ottima sintonia, anche una visione prospettica comune su cui ci siamo accordati, di cooperare non solo in campo militare e della difesa, ma in quello industriale e tecnologico”.
Al ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, un “amico”, Guido Crosetto ha intanto ribadito ieri “il convinto sostegno, con gli alleati e partner della Nato e dell’Ue, all’Ucraina, alla sua libertà e diritto all’integrità, indipendenza e difesa del suo popolo”, fa sapere il ministero via social.
Il ministro ha incontrato a margine dei lavori della ministeriale Nato a Bruxelles il rappresentante permanente turco Zeki Levent Gumrucku, cui ha espresso solidarietà per “l’immane tragedia” subita dal Paese con il sisma che ha colpito la zona meridionale, il collega slovacco Jaroslav Nad e quello svedese Pal Jonson. L’ingresso di Stoccolma nella Nato, per Crosetto, sarà un “valore aggiunto per la nostra difesa collettiva”.