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Ucraina, Bubka: “Ho il cuore spezzato per il mio popolo”

(Adnkronos) – “Ho il cuore spezzato per la mia ucraina e per il mio popolo. Sto facendo di tutto per portare la pace, io sono per la pace, e per salvare il mio popolo”. Lo ha detto il presidente del Comitato olimpico ucraino, Sergej Bubka, che trattiene a stento le lacrime, in una conferenza all’Acqua Acetosa, dopo aver fatto visita agli atleti di Kiev ospitati dallo sport italiano. “Voglio esprimere la mia gratitudine per gli amici italiani, le persone italiane. L’Italia sta aiutando l’Ucraina in modo incredibile. Non ho mai incontrato nella mia vita una tale solidarietà”, ha aggiunto l’ex campione olimpico del salto con l’asta. 

“Quando la guerra è scoppiata mi sono detto che non era possibile, è stato uno shock. La Nazione dove sei nato è la tua Nazione: io sono nato in Unione Sovietica ma sono ucraino”, ha aggiunto Bubka. “Ieri ho visitato gli impianti sportivi simbolo del movimento olimpico italiano e, quindi, anche lo stadio dove nel 1984 nella prima gara dopo i Giochi olimpici di Los Angeles si sono incontrati il capitalismo e il socialismo”, ha aggiunto l’ex campione di salto con l’asta che sul futuro ha poi aggiunto: “Il dialogo è importante per il futuro. Il popolo ucraino ama la pace. Questa è la mia prima conferenza da quando è cominciata la guerra, ho speso ogni tipo di energia per aiutare i nostri atleti. Sembrava che questa guerra non potesse mai capitare. Ma è importante il fatto che non siamo soli. L’intero movimento olimpico è con l’Ucraina”. 

“Qui troverete sempre quello di cui avrete bisogno, e siamo felici che ciò stia avvenendo. Considerate sempre il centro di preparazione olimpica come la vostra seconda casa, anche se non vogliamo che lo diventi per sempre visto che sappiamo quanto desideriate tornare nel vostro Paese”, ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, agli atleti ucraini e al presidente del comitato olimpico ucraino Sergey Bubka, in visita a Roma con il ministro dello sport Vadym Guttasait per incontrare i connazionali di scherma, canottaggio e taekwondo ospiti in Italia a causa dell’attuale conflitto all’Acqua Acetosa. “Siamo orgogliosi che l’Italia sia la nazione che ospita più atleti ucraini attualmente, la cosa più importante è il concetto di solidarietà olimpica”. “Ieri sera ho parlato con il presidente Draghi, gli ho spiegato cosa stiamo facendo per gli atleti ucraini, è fiero e orgoglioso”, ha aggiunto Malagò. 

“Oggi siamo qui riuniti per incontrare un gruppo di atleti ucraini che si stanno allenando in Italia. Nelle ultime settimane mi è già capitato di essere al fianco di presidenti di federazioni sportive, mentre accoglievano ragazze e ragazzi provenienti da questo paese, duramente provato dalla guerra. E’ bello poter dire che lo sport è anche solidarietà. Lo sport, infatti, è capace di dimostrare che i suoi valori parlano un linguaggio universale che supera le differenze economiche, linguistiche, religiose e di genere”, ha sottolineato la sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali in conferenza stampa rivolgendosi agli atleti ucraini. 

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