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Turismo: non solo paradiso naturale della Spagna, le Asturie si affermano come meta culturale

(Adnkronos) – E’ diventata una nuova meta culturale anche per i turisti italiani la regione delle Asturie, nel Nord della Spagna. Complice il volo Ryanair giornaliero che dallo scorso anno permette di raggiungere in poco più di due ore, da Roma Fiumicino, l’aeroporto di Oviedo, ma anche i collegamenti diretti offerti da Volotea per chi parte da Milano-Bergamo. Che sia per un weekend, un ponte, o per una breve vacanza, il Principato delle Asturie ha molto da offrire tra premi, festival, mostre e spettacoli. Un fermento culturale che anima in ogni periodo dell’anno tutte e tre le città principali della regione: Oviedo, che è il capoluogo, Gijon e Avilés. 

Proprio a Oviedo si è svolto nei giorni scorsi il prestigioso Premio Principessa delle Asturie, una sorta di ‘Nobel’ che promuove quei valori scientifici, culturali e umanistici che sono patrimonio universale. A ricevere il riconoscimento, quest’anno, tra gli altri, l’attrice Meryl Streep, sbarcata per l’occasione nelle Asturie, e anche un italiano, il filosofo e scrittore Nuccio Ordine, recentemente scomparso. Come ogni anno, il Premio è stato consegnato durante una cerimonia alla presenza della famiglia reale spagnola, nella cornice del Teatro Campoamor, a Oviedo, e sul capoluogo asturiano, trasformato per qualche giorno in capitale culturale della Spagna, ha acceso ancora una volta i riflettori.  

Del resto, sin dalla sua fondazione, nel secolo VIII, l’antica Ovetum è sempre stata molto legata alla monarchia asturiana, arrivando a essere la capitale del Regno: qui si considera sia nata la monarchia spagnola e tuttora il titolo dell’erede al trono prende il nome dalle Asturie. Una città dal patrimonio monumentale ricchissimo, a partire dalla Cattedrale, in stile gotico fiammeggiante, con la sua torre e il rosone, dove all’interno si può visitare la cappella di San Miguel, o Camera Santa, che custodisce l’Arca Santa, la Croce degli Angeli e la Croce della Victoria, reliquie anche visitate dai pellegrini che si dirigevano verso Santiago di Compostella (un tratto del Cammino, detto appunto del Nord, percorre tra l’altro tutta la costa asturiana). Sulla piazza della Cattedrale sorge poi un’altra imperdibile destinazione per il turista culturale: il moderno Museo delle Belle arti, a doppia facciata, antica e moderna, che ospita capolavori dei più importanti pittori spagnoli.  

In tutto il centro storico, che è isola pedonale, attraverso palazzi medievali e piazzette costellate di sidrerie, ci si può imbattere anche nelle statue di bronzo di personaggi in qualche modo legati alla città, come quella di Woody Allen, che qui ha girato alcune scene dei suoi film. Oviedo – pluripremiata pure per la sua vocazione green – è anche il punto di partenza per visitare le rarissime chiese pre-romaniche, nelle immediate vicinanze, che sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, come Santa Maria del Naranco, San Miguel de Lillo e San Julián de los Prados.  

Altro appuntamento del calendario culturale asturiano è il Festival internazionale del cinema di Gijon, città portuale non distante e ben collegata rispetto a Oviedo, che avrà luogo dal 17 al 25 novembre, in diverse sedi, tra cui il Teatro Jovellanos, con retrospettive, premiazioni e proiezioni che da anni costituiscono un richiamo di respiro mondiale. Un intenso programma di ‘Cinemateca’ attende, poi, i cinefili per tutto l’autunno in quella che è una vera e propria istituzione culturale delle Asturie: la Laboral, Città della cultura che ha rivitalizzato la vecchia Università del Lavoro di epoca franchista. Un imponente complesso architettonico che nei suoi 130mila metri quadrati offre attività multidisciplinari legate all’uso creativo delle tecnologie e della comunicazione: uno spazio dedicato all’istruzione, alla produzione culturale e all’industria creativa, che è possibile scoprire anche attraverso visite guidate e mostre allestite nel Centro d’arte e reazione industriale. 

Affacciata sul mar Cantabrico, tra la lunga spiaggia, il quartiere post-industriale e il vecchio borgo marinaro medievale, Gijon ospita poi anche gli ‘Incontri fotografici’, appuntamento annuale che vuole essere un momento di scambio tra la cultura e la fotografia, in programma dal 24 al 26 novembre con conferenze, laboratori, esposizioni e presentazioni. 

Completa il ‘triangolo’ delle città asturiane Avilés, che vanta uno dei centri storici meglio conservati della regione, con autentici gioielli dell’architettura civile e religiosa, tra monumenti medievali ed edifici di ispirazione modernista. Ed è stato il progetto di recupero urbano firmato da Oscar Niemeyer, che lo ha ‘donato’ alla città dopo essere stato insignito del Premio Principe delle Asturie per le arti, a segnare il rilancio culturale di Avilés.  

Inaugurato nel 2011 il moderno Centro Niemeyer, a pochi passi dal centro e affacciato sul fiume, è l’unica opera dell’architetto brasiliano presente in Spagna e la sua ultima creazione in Europa. Comprende un auditorium che offre spettacoli all’interno ma anche nell’ampia piazza antistante, la cosiddetta cupola adibita a sala esposizioni, una torre-belvedere con ristorante come punto di riferimento dello spazio e un edificio polivalente a forma di serpentina. Un programma culturale internazionale offre mostre, teatro, danza, cinema, musica e conferenze. In programma fino a gennaio, tra le altre, la mostra ‘Luchadoras. Mujeres en la colección del Muac’, dedicata all’universo femminile e un fitto cartellone di prosa, musica e arti visive. 

Tre città, quindi, che proprio attraverso la cultura si sono reinventate lasciandosi alle spalle il loro passato industriale impresso dal regime franchista. E che costituiscono anche la porta per andare alla scoperta di tutto quel ‘Paradiso naturale’ che nel claim di Turespaña, l’Ente spagnolo del turismo, esprime le Asturie. Sinonimo di natura e benessere, luogo dove mangiare bene, riposare e lasciarsi trasportare dall’ambiente rurale dell’entroterra, dalla vita cittadina e dal fascino dei paesi di mare, le Asturie infatti hanno molto da offrire anche spostandosi dalle tre principali città.  

La costa orientale asturiana offre villaggi di pescatori come Lastres, dal ricco passato testimoniato da palazzi nobiliari, e località estive dal forte sapore storico come Ribadesella e Llanes, nella Costa Verde. Proprio Ribadesella presenta al visitatore un’interessante commistione di urbanismo medievale e architettura modernista, con le eclettiche ville costruite dai cosiddetti ‘indiani’, gli asturiani emigrati in America in cerca di fortuna. Ed è sempre qui, a due passi dalla suggestiva spiaggia battuta dai venti oceanici, che si trova una grotta rupestre con annesso museo di reperti preistorici. Per gli appassionati di preistoria, non distante, su un promontorio affacciato sulla costa, c’è il Muja-Museo del giurassico, all’interno di un edificio che ha la forma di un’orma di dinosauro ed espone riproduzioni e giganteschi scheletri dei dinosauri che popolarono la costa delle Asturie milioni di anni fa. 

La costa occidentale, invece, che si spinge fino alla Galizia, cela paesini marittimi come Candás e Luanco, bellissime spiagge come quella di Salinas e località intrappolate tra il mare e la montagna come Cudillero, pittoresco borgo dove assaporare i frutti di mare del Cantabrico e godere della vista sulla costa da uno dei suoi numerosi percorsi panoramici. 

C’è poi l’entroterra con l’altro volto della ricchezza naturale delle Asturie, la montagna. Qui si trova, infatti, il Parco nazionale di Picos de Europa, dove laghi, boschi e cime (che superano i 2000 metri di altitudine) fanno da cornice a molti paesini. Tra questi, Cangas de Onís, prima capitale del Regno delle Asturie, con il famoso Ponte romano che è diventato il simbolo di tutta la regione. Poco distante, sulla sommità di un picco, svetta il Santuario di Covadonga e la Grotta della Madonna, proprio nel punto da cui partì la Riconquista da parte del re Pelayo, luogo di culto e di pellegrinaggio dove viene venerata l’immagine della ‘Santina’ e dove l’epopea asturiana scrisse una delle sue pagine più eroiche, la prima di tante.  

 

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