(Adnkronos) – “I supplementi nutrizionali orali (Ons) hanno un ruolo importante nel percorso del paziente oncologico a rischio malnutrizione o già malnutrito. Il trattamento nutrizionale consta di vari step. Il primo è il counseling dietetico volto alla fortificazione della normale dieta per bocca. Se questa non è in grado di rispondere al fabbisogno proteico e calorico del paziente, trova indicazione l’aggiunta di un supplemento nutrizionale orale di tipologia diversa: nutrizionali completi, quando apportano energia con macronutrienti micronutrienti; modulari, con un solo nutriente o arricchiti con sostanze specifiche per necessità definite”. Lo ha detto Federica Sebastiani, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione, dottore di ricerca in Oncologia Sperimentale e Clinica presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e referente Sinpe (Società italiana nutrizione artificiale e metabolismo), all’Adnkronos Salute commentando i risultati di una survey – realizzata dalle sezioni young di Aiom, Associazione italiana di oncologia medica; Airo, Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica e Sico, Società italiana di chirurgia oncologica – che rivela come l’80% dei malati di cancro soffra di malnutrizione e meno del 30% riceva adeguati trattamenti.
“Una improntate metanalisi – spiega Sebastiani – ha dimostrato che, nel paziente oncologico, l’intervento di counseling più supplementi, durante il trattamento radio e /o chemioterapico, è in grado di ottenere un impatto significativamente positivo sul peso corporeo. Altri studi – continua – hanno dimostrato che, in pazienti onocologici del distretto testa-collo, il counseling con supplemento nutrizionale orale ha ottenuto un miglioramento dei parametri nutrizionali, della qualità di vita e una migliore tolleranza delle terapie oncologiche. Altri studi – prosegue – hanno inoltre dimostrato che anche i pazienti con tumore dello stomaco e sottoposti a intervento chirurgico e che ricevono, dopo dimissione, un supplemento orale con una dieta fortificata, è in grado di ottenere una ottimizzazione dell’apporto alimentare orale, un mantenimento del peso, migliore tolleranza alla chemioterapia post operatoria e maggior contenimento della massa muscolare. La perdita di massa e funzione muscolare (sarcopenia) – ricorda Sebastiani – è un fattore prognostico negativo nel paziente oncologico. E’ documentato che un terapia nutrizionale insieme all’attività fisica può prevenire, o almeno contenere, la perdita di massa muscolare e questo intervento può contemplate anche il supplemento nutrizionale orale, se bisogna raggiungere il target di fornire la giusta energia e l’adeguato apporto proteico”.
In sintesi, “nel paziente oncologico a rischio malnutrizione o già malnutrito che conservi apparato gastrointestinale funzionale – ribadisce Sebastiani – la terapia combinata e costituita da una dieta fortificata, definita con la consulenza di un professionista esperto, con l’aggiunta di supplenti nutrizionali orali più o meno ipercalorici o iperproteici, è in grado di ottenere un risultato statisticamente significativo sul peso corporeo, sull’ottimizzazione dell’apporto alimentare orale e – conclude – sulla qualità di vita”.