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Tridico, ‘storia dell’Inps coincide con quella dello Stato Sociale’

(Adnkronos) – “La storia dell’Inps coincide con la storia dello Stato sociale in Italia. È una storia che ha accompagnato le più importanti trasformazioni del mondo del lavoro, del fare impresa e delle famiglie. E’ una storia che conferma l’indissolubilità di welfare e lavoro. E che scandisce l’espansione delle scelte di solidarietà”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, intervenendo all’evento ‘L’evoluzione del welfare e del lavoro per innovare il Paese’ a Palazzo Wedekind a Roma per la celebrazione dei 125 anni dell’Inps, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  

“E’ nel 1945 – ha proseguito -, alla vigilia della nascita della Costituente e del suffragio universale maschile e femminile, che viene creato il primo fondo a ripartizione, primo vero strumento di solidarietà universalistica intergenerazionale. Nasce così il moderno Stato Sociale italiano che avrebbe accompagnato i cittadini in quei successivi trent’anni di straordinario sviluppo industriale del Paese, trent’anni caratterizzati dall’aumento demografico e da una forte espansione economica. L’Italia decise di abbracciare un’idea di stato sociale che permettesse a tutti migliori condizioni di vita, costruendo progressivamente una sanità pubblica, un reddito assicurato per malati e indigenti, istruzione pubblica gratuita, servizi per l’impiego e servizi abitativi”.  

“La missione dell’Istituto nazionale di previdenza sociale si inserisce in questo solco valoriale, scandito chiaramente negli articoli 1, 3, 4 e 38 della Costituzione, che mira a principi di welfare universalistico e alla promozione del ‘lavoro buono’, capace di garantire le giuste tutele e lo sviluppo umano”, ha continuato Tridico.  

Secondo Tridico “dagli anni 90 in poi, la globalizzazione e il calo demografico impongono una riflessione e ha inizio un lungo processo di riforma che riguarda sia il mercato del lavoro che l’ambito delle pensioni, dell’assistenza e del sostegno al reddito. Anche questo processo ha visto Inps al centro di cambiamenti importanti e di una profonda modernizzazione. Da una parte, l’aumento delle disuguaglianze, e la crescente flessibilità del lavoro, che troppo spesso è diventata precarietà, hanno portato a aumentare le prestazioni a sostegno del reddito. Dall’altra, la crisi demografica ha spinto verso maggiori sostegni alla famiglia e per i figli. Infine, le due grandi crisi del nuovo secolo, quella finanziaria del 2008 e la pandemia, hanno generato un welfare sempre più universale e meno categoriale, rivolto a tutti i lavoratori e non solo ai lavoratori subordinati, con l’estensione dell’indennità di disoccupazione e con l’introduzione del reddito minimo, in linea con gli indirizzi comunitari”, ha poi aggiunto. 

“Negli ultimi anni si è anche accentuata l’attenzione dell’Istituto ai diversi bisogni delle persone con disabilità, che potrà dispiegarsi ulteriormente con l’applicazione della recente legge delega per promuovere maggiore autonomia e inclusione. Più ampie tutele potrebbero inoltre essere garantite attraverso un adeguamento delle tabelle in tema di invalidità civile, risalenti al 1992, in linea con il progresso della scienza medica” ha proseguito ancora il presidente dell’Inps. “L’Inps è una grande azienda pubblica efficiente al servizio del Paese e del suo cambiamento. Solo 20 anni fa, l’Istituto offriva prestazioni e servizi nell’ordine di qualche decina. Oggi ne gestisce oltre 400. Per volontà dei Governi e Parlamenti che si sono succeduti, Inps ha incrementato il numero e la varietà delle prestazioni sociali e accorpato a sé altri enti previdenziali, diventando una vera e propria ‘Agenzia nazionale del welfare’ con missioni e obiettivi sempre più ampi per rispondere alle crescenti esigenze della società italiana”.  

“Questa evoluzione -ha continuato Tridico- ha portato ad una maggiore efficienza, ad economie di scala e a una gestione centralizzata dei dati per una maggiore integrazione dei servizi. L’Inps non solo eroga prestazioni in un contesto “ordinario” a circa 42 milioni di utenti, tra lavoratori, pensionati, famiglie e aziende, ma è anche diventato un pilastro imprescindibile nelle situazioni di emergenza, come accaduto durante la pandemia, quando l’Istituto ha risposto in modo efficace ad un bisogno di sostegni senza precedenti per ulteriori 16 milioni di persone. Più recentemente, è stato il volano di realizzazione di misure come l’assegno unico, che oggi viene erogato a circa 10 milioni dei nostri figli, di sussidi per milioni di poveri, mentre decine di milioni di utenti hanno ricevuto tramite Inps gli interventi di sostegno per contrastare la crisi energetica”, ha continuato.  

“Oggi, secondo l’ultimo bilancio consolidato, l’Istituto gestisce 386 miliardi di euro di entrate, di cui 145 miliardi di trasferimenti pubblici, e 384 miliardi di euro di uscite, assicurando la sostenibilità del sistema e agendo come snodo per la coesione sociale. Siamo anche un ente attuatore del Pnrr, nell’ambito del quale abbiamo 130 progetti e servizi in costruzione: un terzo di essi sono già finanziati e rilasciati, tra cui il nuovo portale Inps, un vero e proprio sportello elettronico, completamente rinnovato, che semplifica l’accesso alle prestazioni e personalizza l’esperienza dell’utente. Tutto questo rappresenta l’Inps, un “motore” sempre acceso, l’ente di welfare più grande d’Europa”, ha concluso. 

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