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Trasporti, a Milano un confronto sulle nuove forme di mobilità in Lombardia

(Adnkronos) – Si è tenuto oggi all’auditorium Testori di Piazza Città di Lombardia, il convegno “Lombardia locomotiva d’Italia. Il futuro dei trasporti tra Olimpiadi, turismo e sostenibilità”. Un incontro organizzato dall’assessorato ai Trasporti e Mobilità sostenibile, di Regione Lombardia e che ha visto confrontarsi numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, stakeholder, addetti ai lavori ed esperti su tematiche centrali per lo sviluppo di un sistema Paese moderno ed efficiente. 

Durante il primo panel, intitolato “Nuove forme di mobilità: dalle periferie alle grandi Città”, è intervenuta tra gli altri anche Arianna Censi, assessore alla mobilità del Comune di Milano, che ha affermato: “Il tema della mobilità si misura sui bisogni dei cittadini. Il trasporto pubblico locale è il vero incentivo per trasformare la mobilità. Milano è un’eccellenza sotto il profilo trasporti, ma se abito fuori dalla prima e seconda cintura milanese la qualità del trasporto pubblico non è all’altezza dei bisogni che ho e – ha spiegato l’assessore – non è in grado di sostenere una mobilità che non implichi l’uso dell’automobile”.  

Per andare incontro ai bisogni delle persone e migliorare la qualità delle città in cui viviamo, “bisogna diminuire il numero di auto che entra in città, che vi circola e che vi sosta – ha aggiunto Censi – perché le città, dove vivono quasi il 60 per cento delle persone, sono il luogo in cui si consuma di più, si inquina di più e si usa più energia. Ed è proprio da lì che deve partire la trasformazione, che si può attuare con la collaborazione tra pubblico e privato e con investimenti che puntino a migliorare la mobilità, il trasporto pubblico locale, le forme di sharing e la sicurezza stradale” ha concluso l’assessore. 

“Bisogna ragionare in un’ottica in cui le infrastrutture e i servizi siano concepiti senza discontinuità” ha spiegato Regina De Albertis, presidente di Assimpredil-Ance, intervenendo anch’essa nel corso del primo panel della giornata di confronto – Crediamo sia urgente condividere un progetto di carattere infrastrutturale più efficace, che permetta di ridurre le distanze fisiche e migliorare la mobilità dei Comuni della cintura metropolitana. C’è poi un conflitto tra auto, ciclisti, mezzi pubblici e pedoni – ha aggiunto De Albertis – che va affrontato decidendo una strategia che dia effettivo valore anche alle azioni di mobilità dolce”. 

Presente anche Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano, che si appella a una mobilità inclusiva: “Non si può partire da un preconcetto ideologico di totale abbandono dell’uso dell’auto, che resta necessaria soprattutto nelle zone non ancora adeguatamente collegate dai mezzi pubblici” ha sottolineato La Russa – L’auto diventa un problema quando non si creano le giuste zone di parcheggio, ad esempio mancano i parcheggi di interscambio in tutta l’area di cintura della città. C’è pertanto una forte necessità di confronto anche con le istituzioni – ha concluso La Russa – per mettere in atto investimenti seri e garantire una mobilità davvero accessibile a tutti”. 

Di capillarità della rete tra la città in senso stretto e l’hinterland milanese parla invece Arrigo Giana, amministratore delegato di Atm: “Sul territorio di Milano città, la rete del trasporto pubblico copre oggi circa il 60% degli spostamenti. Se parliamo di interscambio città-hinterland la copertura del trasporto pubblico è intorno al 35% mentre se parliamo di spostamenti tra paesi dell’hinterland la percentuale di spostamenti tramite mezzo pubblico si riduce ulteriormente. Noi di Atm – ha concluso Giana – investiamo e continueremo ad investire in qualità del servizio. Dobbiamo però impegnarci a rendere il trasporto pubblico più efficace nelle aree in cui ce n’è più bisogno”. 

Nel corso del panel ha preso la parola anche Giorgio Spadi, direttore operativo di Trenord, che descrive così il servizio offerto dal gruppo: “Se prendiamo un compasso, lo puntiamo in Piazza del Duomo e facciamo un raggio di 60km, intercettiamo quasi 8 milioni di abitanti. Sono grandi numeri per un territorio in cui, se non ci fosse la mobilità integrata, non sarebbe possibile muoversi. C’è una grande necessità di integrazione nei trasporti, tra alta velocità e servizio regionale, tra i grandi trasporti urbani, i posteggi di interscambio e la mobilità dolce”. “Siamo tra gli esempi positivi da citare in Europa – ha sottolineato Spadi – Tra Ferrovie Nord e Ferrovia Italiana oggi Milano ha 24 stazioni ferroviarie, dove passano 1650 treni ogni giorno e ben 500.000 persone”. 

“Tra i progetti futuri di Trenord, il “Passaggio a Nord-Ovest” – ha aggiunto il direttore operativo di Trenord – ovvero il potenziamento nei prossimi quattro anni del collegamento tra la Stazione Bovisa di Ferrovie Nord e Porta Garibaldi, per consentire ai treni che arrivano dall’area Nord dell’Area Metropolitana (quadrante di Monza, Lecco e Bergamo) di essere instradati verso Novara e verso Saronno. Altra idea di Trenord riguarda la “Cintura Sud”, ovvero la cintura dei binari ferroviari oggi liberi da servizi che connettono la linea che arriva da Mortara, Stazione di Milano San Cristoforo, a Rogoredo”. Due progetti che costituiscono “una grande opportunità per un servizio metropolitano con 6 treni all’ora per direzione” ha concluso Spadi. 

A concludere il panel Marco Osnato, presidente della VI Comm. Finanze della Camera dei Deputati: “Sicuramente il Comune di Milano ha un ruolo importante sul tema della pianificazione urbanistica che si riverbera anche sui trasporti. Dobbiamo offrire un’opportunità di livello alle persone che scelgono Milano – sottolinea Osnato che poi aggiunge – Credo sia opportuno ipotizzare un’area metropolitana molto più vasta e che sappia pianificare mettendo insieme urbanistica, trasporti, servizi e digitalizzazione, su cui il Pnrr investe molto”. Osnato si sofferma poi sul ruolo del Governo centrale: “In questo momento è piuttosto difficile promettere o assicurare ulteriori risorse, ma è chiaro che lo sforzo che si deve fare e in parte si è fatto, è di cercare di premiare anche la qualità. Detto questo -conclude- lo sforzo è quello di creare una grande Milano”. 

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