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Torna il grande caldo: domani bollino arancione in 5 città e mercoledì l’allerta si allarga a 13

(Adnkronos) – Torna il grande caldo sull’Italia. Domani martedì 9 luglio è previsto bollino arancione, allerta di livello 2 – ovvero condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute, in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili – a Roma, Latina Frosinone, Perugia, Rieti. 

Mercoledì aumenteranno a 13 i capoluoghi con allerta 2: Bologna, Bolzano, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. E’ quanto registra il bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute, che monitora 27 città con previsioni a 24, 48 e 72 ore. 

 

“Al Nord l’estate non è ancora partita, ma in altre regioni sì e si iniziano a vedere i primi accessi al pronto soccorso. Spesso sono anziani, molto disidratati. E il sistema risponde perché all’emergenza caldo, se ci sarà, risponderemo come sempre fatto rispetto alle priorità, al di là del Codice calore tanto sbandierato mediaticamente”, dice all’Adnkronos Salute Fabio De Iaco, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), intervenendo sull’attuazione da parte delle Regioni, attraverso le Asl e le aziende ospedaliere, dei Codici calore – una corsia preferenziale per gli anziani e i fragili colpiti dall’afa – nei pronto soccorso. Una richiesta arrivata anche dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e sabato rimarcata da un appello alle Regioni del direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia. 

“Nei pronto soccorso si continua a lavorare anche d’estate con i codici di priorità stabiliti – sottolinea De Iaco – indipendentemente dal caldo, dal freddo o da una pandemia. I medici di emergenza-urgenza lavorano nella stessa maniera stante le difficoltà che oggi viviamo nei pronto soccorso, con il personale ridotto all’osso anche per le ferie. La macchina dei dipartimenti d’emergenza è tarata per rispondere a tutte le necessità”. 

“Credo che forse – osserva il presidente Simeu – il Codice calore abbia più senso sul territorio e nella medicina di prossimità, per il pronto soccorso non cambia nulla. Se arriva un paziente con un colpo di calore e comorbidità, avrà una priorità rispetto ad altri in attesa. Noi – conclude – continuiamo a stratificare le risposte e le priorità sulla base dei parametri clinici seguendo un protocollo di triage codificato da linee guida nazionali”. 

 

 

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