La visita del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Toronto
Con striscioni e cartelli davanti all’ingresso dell’Art Gallery of Ontario, i manifestanti Pro Palestina hanno impedito l’arrivo dei Primi Ministri Trudeau e Meloni, che hanno deciso di cancellare l’atteso bagno di folla con gli Italo-Canadesi giunti da ogni parte del Paese
TORONTO – Una figuraccia mondiale! Il governo del Canada, paese del G7, non è riuscito a garantire l’ordine pubblico e, a causa di una pianificazione poco efficiente, ha fatto saltare l’atteso incontro tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e la Comunità Italo-Canadese. Il ricevimento, organizzato dal Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, in programma sabato 2 marzo all’Art Gallery of Ontario, è stato annullato per l’incapacità di gestire una manifestazione Pro-Palestina. Una protesta “ordinaria”, niente di trascendentale, che ha visto la partecipazione di non più di 400 persone: sicuramente rumorosa, ma assolutamente pacifica, con qualche sporadico momento di tensione. Alcuni tra gli invitati – Ministri provinciali e federali, insieme a numerosi esponenti della Comunità provenienti dai quattro angoli del Canada – sono riusciti ad entrare nell’edificio prima che scattasse il lockdown (ad un certo punto l’edificio è stato sigillato: nessuno poteva entrare, o uscire, per motivi di ordine pubblico), mentre molti altri sono rimasti fuori. Il Ministro dello Sviluppo internazionale, Ahmed Hussen, non è riuscito a entrare dall’ingresso principale. Dopo circa due ore di attesa, per precauzione, i due Primi Ministri hanno preferito rinunciare a partecipare all’evento. È stato lo stesso Primo Ministro Trudeau a chiamare l’omologa italiana per comunicarle personalmente di aver annullato l’incontro. Una decisione presa direttamente dal Premier canadese, visto che la Polizia di Toronto ha chiaramente fatto sapere di non aver mai caldeggiato questa opzione. Evidentemente, il leader liberale non se l’è sentita di autorizzare, di fatto, l’uso degli idranti o dello spray al peperoncino per disperdere i manifestanti. Appresa la notizia, nella sala (dove Il Cittadino era presente con il sottoscritto, Vittorio Giordano, l’editore Basilio Giordano, la corrispondente da Ottawa, Carla Bonora, e la giornalista Giulia Verticchio) serpeggiava un disappunto misto ad imbarazzo ed incredulità. Sulla vicenda la Polizia di Toronto ha aperto un’indagine. Doveva essere l’ultima tappa di una visita lampo, un bagno di folla per celebrare lo storico e incessante contributo degli Italo-Canadesi allo sviluppo di uno dei Paesi più ricchi e progrediti al mondo. Niente da fare: le urla e gli slogan dei manifestanti hanno avuto la meglio sulla celebrazione dell’Heritage Italo-Canadese. Tra le personalità presenti in sala, ricordiamo: Marco Mendicino, Ministro dell’Immigrazione; la Presidente del Consiglio del Tesoro, Aniat Anand; il Senatore Tony Loffreda; i Deputati Patricia Lattanzio, Angelo Iacono e Francesco Sorbara; il direttore della Sicurezza e dell’Intelligence di “Via Rail Canada”, Luciano Bentenuto; il Presidente del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi, Regione Québec, Antonio Sciascia; Gian Carlo Biferali, presidente di Biferali Fine Art, Egidio Vincelli, presidente dell’Associazione Italo-Canadese del West-Island, le Italo-Quebecchesi Filomena Alati Sclapari e Josée Sardo. È importante ribadire un concetto: la libertà di manifestazione del pensiero, a prescindere dalla causa perorata, è sacrosanta e irriducibile, ma non può essere esercitata a detrimento di tutte le altre libertà, altrettanto sacrosante e irriducibili. Altrimenti diventa libertinaggio. “La mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”, ha detto Martin Luther King, riprendendo un concetto già presente nella filosofia di Kant. Si tratta di una frase potentissima, più attuale che mai, che esprime un principio fondamentale e di buon senso: la libertà ha dei vincoli e dei limiti intrinsechi, è sempre relativa, mai assoluta. Questo perché non viviamo in una giungla, ma in una società civile. Non c’è libertà senza responsabilità. Quella che è mancata ai manifestanti. Ma anche agli organizzatori, i quali avrebbero potuto e dovuto fare altre scelte. Sarebbe bastato organizzare l’evento in un posto meno centrale, certamente non nel cuore di Toronto, ma in una location più ‘periferica’, più facile da gestire. Magari a Ottawa, che poi è la capitale, presso l’Ambasciata d’Italia. Oppure, se proprio non c’era alternativa all’Art Gallery of Ontario, sarebbe bastato isolare il luogo transennando gli accessi, nel raggio di 3 km, a partire dal mattino presto. Niente di tutto ciò. E alla fine è successa la frittata, frutto dell’improvvisazione e della disorganizzazione. Sarebbe bastato un pizzico di buon senso e si sarebbe evitata una brutta figura planetaria.
Italia-Canada, amicizia profonda e partnership strategica
di Carla Bonora
Un successo la visita della Premier italiana in Canada. Impegno comune per una road map in settori strategici per entrambi i Paesi
OTTAWA – Si è appena conclusa, con risultati positivi, la visita del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Canada, a Toronto, dove si è svolto il bilaterale con il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, seconda tappa del suo viaggio in Nord America, dopo l’incontro con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a Washington, in occasione dell’inizio del G7 a presidenza italiana.
Un’agenda fitta di impegni per la Premier Meloni, arrivata venerdì a Toronto, accolta dall’Ambasciatore d’Italia Andrea Ferrari e dalla Ministra Federale Filomena Tassi, di origine italiana, responsabile per l’Ontario meridionale. Sabato mattina, l’incontro con il Premier Justin Trudeau per rafforzare la collaborazione strategica tra Italia e Canada, con proposte concrete accolte favorevolmente dal Premier canadese in vista del G7, presieduto da Giorgia Meloni, che si terrà a giugno in Puglia.
Un incontro dai toni cordiali, di collaborazione operativa, fortemente voluto dal Presidente Meloni e che si è concretizzato in una dichiarazione congiunta. “Profonda amicizia e valori condivisi legano Canada ed Italia per discutere gli interessi comuni, inclusi quelli per garantire una prosperità sostenibile per i nostri cittadini in un ambiente globale complesso”. È questo uno dei passaggi significativi della parte introduttiva della dichiarazione, ma la novità che balza agli occhi è la creazione di una Road map Canada Italia per una cooperazione rafforzata, un piano di lavoro condiviso nei prossimi 3–5 anni in settori strategici per entrambi, sicurezza energetica, futuro green, cambiamento climatico, biodiversità, migrazione, crescita economica sostenibile, ricerca ed innovazione con particolare attenzione all’intelligenza artificiale, una road map che “porrà le basi per una partnership rinnovata”.
Nella dichiarazione congiunta, focus anche su relazioni commerciali e di investimenti tra i due paesi, con una volontà concreta di rafforzarli ed il pieno riconoscimento del ruolo cruciale della Comunità Italo-Canadese. L’Italia è il secondo partner commerciale del Canada nell’UE, per 15,8 miliardi di dollari nel 2023, con una Comunità di Canadesi di origine italiana, ben 1,6 milioni, che vive nel paese e che contribuisce alla produttività e sinergia tra le due economie, con uno sguardo alle piccole e medie imprese. Nella dichiarazione congiunta, attenzione alle priorità italiane del G7, lavorare insieme sulla protezione della pace e della sicurezza internazionale, sostegno all’Ucraina, attenzione diplomatica in Medio Oriente, focus sull’ Africa con il Piano Mattei e lotta ai trafficanti di esseri umani, ampiamente condivise da Trudeau.
Tappa finale della visita del Presidente Meloni, l’incontro fortemente voluto con la Comunità Italo-Canadese, evento cancellato per una protesta pro Palestina, capace di bloccare l’arrivo dei due Premier attesi a lungo ed invano dai moltissimi ospiti della Comunità Italo-Canadese e dagli esponenti istituzionali canadesi. Conclusione amara di una giornata dai risultati positivi, che ha visto il governo italiano protagonista di un nuovo dialogo costruttivo con il Canada.