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Superbonus, stop acquisto crediti da Regioni e Comuni: cosa cambia

(Adnkronos) – Divieto di acquisto dei crediti di imposta relativi agli incentivi fiscali per gli enti territoriali. A partire da quelli per il Superbonus. Era il timore dell’Ance e delle altre associazioni di impresa e il Cdm ha approvato il relativo provvedimento. “Abbiamo deciso di porre divieto alle amministrazioni locali e regioni di procedere a questi sconti – ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – perché avrebbero un impatto diretto sul debito pubblico, nonché, soltanto per i futuri progetti presentati da domani, la possibilità di accedere a credito d’imposta lo sconto mentre rimarranno pienamente in vigore tutte le forme di bonus però solo nella forma di detrazione d’imposta”. 

Il governo è consapevole delle difficoltà per le imprese. Palazzo Chigi, ha puntualizzato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nella conferenza stampa seguita al Cdm, “intende aprire da subito un’interlocuzione con le associazioni di categoria, vi anticipo che nel tardo pomeriggio di lunedì li incontreremo a P.Chigi per ricevere i loro contributi”.  

Le ragioni che hanno spinto a varare la misura le ha spiegate invece il vicepremier Antonio Tajani. ”Si è deciso di intervenire e bloccare in futuro questa cessione, perché c’è stata una lievitazione dei crediti e, ahimè è mancata nel governo precedente una pianificazione. Si è lasciato lievitare il numero dei crediti senza un controllo e delle verifiche. Ci siamo trovati di fronte a una situazione ormai praticamente quasi fuori controllo. Per questo è stato necessario intervenire” con un decreto. Si tratta, quindi, di un’azione a “tutela di cittadini, imprese e banche per impedire che una mancanza di controllo in passato, provocasse danni gravi all’economia”.  

Resta sul tavolo tutta la contrarietà delle associazioni delle imprese. “Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso, vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nomine di un non si sa quale ragion di Stato”, diceva a Cdm ancora in corso la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio.
 

Molto critiche anche le opposizioni. “Questo doveva essere il Governo del ‘non disturbare chi vuole fare’. Invece è il Governo del ‘condanniamo a morte chi vuole fare’. Distrutto il #Superbonus e dimezzato #Transizione 4.0. Ora le imprese si dovranno consolare coi meme del Governo sui social”: netto il tweet di Stefano Patuanelli, M5S. “Il governo sospenda ogni decisione unilaterale e convochi tutte le parti interessate, discutendo insieme a loro quali interventi mettere in campo per affrontare l‘emergenza dei crediti incagliati e rilanciare la riqualificazione energetica delle abitazioni, un tema di primaria importanza alla luce delle decisioni che stanno maturando a livello europeo”, la richiesta di Antonio Misiani, responsabili economico del Pd.  

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