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Storia e Origine dei Bruzi e dei Lucani (Calabria e Basilicata)

I popoli italici

Nella prima immagine dei guerrieri Bruzi. Nella seconda un magnifico affresco di un corteo religioso celebrativo Lucano

 

Pochi sanno che il termine Calabria designava, anticamente, una regione della Puglia, corrispondente al Salento moderno, storica regione d’insediamento del popolo dei Calabri, una popolazione non originaria dell’attuale Calabria, ma che designava una popolazione apula, uno dei due gruppi in cui era diviso il popolo dei Messapi stanziato nella Penisola Salentina, (Calabria): i Calabri verso il mare Adriatico e i Salentini verso il mare Ionio. A seguito della conquista di parte dell’Apulia da parte dei longobardi, Bisanzio istituì il Ducato di Calabria (Salento), estendendo il nome a tutto il Brutium (Calabria) da loro posseduto. Chiarito l’origine del nome Calabria, passiamo al termine Bruttium, italianizzato in Bruzium, termine antico e originale della Calabria attuale. La denominazione restò inalterata anche dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, col regno Ostrogoto, con l’Esarcato d’Italia, fino alla conquista longobarda del Ducato Longobardo di Benevento e la fase bizantina (VI sec. d. C.).  Il termine “Brutium” è un sostantivo di derivazione moderna che non ha alcun riscontro nell’antichità, in quanto il territorio occupato da questo popolo era designato quale Terra dei Bruttii o Brettii” (leggasi Bruzii). Il territorio costituiva parte della “Regio IIIa Lucania et Bruttii” dell’ordinamento augusteo della Penisola, designando il territorio col nome dei suoi abitanti e non come nome a sé di un territorio. La storia della Lucania e del Bruzium s’intreccia con le vicende e vicissitudini dei due rispettivi popoli. Perciò, al fine di poter capire il passato di questi popoli, bisogna riferirsi alternativamente alle turbolenti fasi che s’intrecciano e sovrappongono nel corso della loro movimentata storia. I Lucani costituirono un’antica popolazione italica di stirpe osco-umbra. L’origine del loro nome resta ancora oscura. C’è chi fa risalire l’origine al termine greco ‘likos’, lupo. Questo fa pensare all’uso delle popolazioni sabelliche di adottare un animale totemico come guida nelle loro migrazioni nell’ambito della Primavera Sacra (Ver Sacrum), proprio come i loro fratelli settentrionali, gli Irpini, il cui nome deriva dal termine osco Hirpus, cioè: lupo, da cui: Irpini, “popolo del lupo”.

 

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Altri ancora sostengono che il nome derivi dall’aggettivo greco ‘leukos’, che vuol dire splendente, luminoso; e questo farebbe derivare il termine “Lucani” dal latino lux e dal termine lucus (bosco); non tanto il bosco in sé, ma uno uno spazio luminoso, ossia una radura, facendo dei lucani il “popolo dei pascoli”. Nella sua “Naturalis Historia”, Plinio il Vecchio cita una lista di popoli componenti l’antica Lucania: Atinati, Bantini, Eburini, Grumentini, Numestrani, Potentini, Sontini, Sirini, Tergilani, Ursentini e Volcentani. L’insediamento dei Lucani, nel corso della loro massima estensione, non era limitato alla Basilicata moderna, ma comprendeva un territorio compreso tra il fiume Silans (Sele) in Campania e a sud con Petelia, l’attuale Strongoli, in provincia di Crotone. Poche sono le informazioni sui rapporti dei Lucani con le popolazioni preesistenti (Itali, Morgeti, Siculi). Però, abbiamo sufficienti informazioni sulle relazioni con le colonie greche, relazioni che risultano decisamente conflittuali. Alla fine del V sec., i Lucani conquistarono la greca Posidonia che ribattezzarono “Paiston” (la Paestum dei romani). Ben presto caddero sotto il loro potere tutte le città della costa tirrenica fino a Laos, ad eccezione di Velia. Ma non si fermarono qui. La loro spinta verso sud, verso il Brutium, era ostacolata dalle colonie greche. Questo portò i Lucani ad allearsi con Dionisio il Vecchio, tiranno di Siracusa, al fine di destabilizzare e neutralizzare le forze e
l’egemonia greca. Questo provocò la reazione di Thurii, potente città della Magna Grecia, sorta sulle ceneri di Sibari, ma la città greca subì una disastrosa sconfitta. Fu questa l’occasione in cui i Lucani estesero il loro dominio su quasi tutto il Brutium (la Calabria). Dopo questa vittoria, e a seguito della rivolta dei Bretti (“ribelli” in lingua osca, corrispondenti ai Bruzi), la potenza lucana iniziò il suo declino. Oggi l’antica Lucania viene identificata con l’odierna Basilicata. Anche in questo caso, come nel caso del Bruzium, il nome ufficiale moderno ha sostituito l’antico nome di Lucania, anche se gli abitanti odierni preferiscono essere chiamati Lucani e non Basilischi o Basilicatesi. Ma perché Basilicata e Lucania? Perché questa regione italiana porta due nomi? Il nome Basilicata appare per la prima volta su un documento risalente al 1175, derivante dal termine greco “Basilikos”, che sta per “funzionario del re”, ossia governatore dell’antica Lucania soggetta ai Bizantini. A proposito della Lucania e dei lucani,  Wolfang Schweickard, nel suo “Deonomasticon Italicum” dice: “…sono ancora Leukanoi. Se è vero che ciascuno è la lingua che parla e le parole che sceglie, se è vero che ogni popolo attraverso la lingua afferma la sua identità, è altrettanto vero che la Lucania esiste ancora, come Terra di Lupi, Terra di Boschi e Terra di Luce.” 

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