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“So I Married a Mangiacake”

di Giulia Verticchio

Guido Cocomello

MONTRÉAL – Nato e cresciuto a Montréal, ora in California, Guido Cocomello è un cabarettista professionista e attore. Nel 2013, a Roma, ha presentato il suo spettacolo personale italiano “Crisi d’identità”, e come comico si è presentato al Boston Comedy Festival 2014, al Just For Laughs Festival 2015, e al 2015 Cracking Up the Capital Comedy Festival di Ottawa. Come attore, Guido si è formato con il compianto vincitore dell’Academy Award Mike Nichols nella sua Master Class del The New Actors Workshop a New York. Sullo schermo, è apparso in Being Human, nel docu-drama Fatal Vows di Discovery Channel, in General Hospital della ABC, in The Last Ship di TNT, in American Horror Story, nel film Ford vs Ferrari, in Better Things, La Confraternita, All Americans e S.W.A.T.. Dopo il grande successo di ottobre dell’ultimo spettacolo teatrale da lui scritto e interpretato “So I Married a Mangiacake”, la pièce torna, a grande richiesta, al Centro Leonardo Da Vinci, Sabato 15 Gennaio 2022, alle ore 20. Per l’occasione, il Cittadino Canadese ha incontrato l’attore.

Quali sono le tue origini italiane? “Mio padre era di Spigno Saturnia (Latina), abbiamo ancora una casa lì, ci andavo quasi ogni anno, ci ho battezzato il mio primo figlio. Adoro quel paese, è parte di me. Los Angeles non mi piace tantissimo, ma somiglia un po’ a Spigno, c’è sia mare che montagna! Mia madre è originaria di Campobasso (Gildone-Jelsi), ma nata in Argentina e poi emigrata a Montreal, dove poi siamo nati io e i miei fratelli Gino e Gemma.

Come è nato So I Married A Mangiacake? “Mio padre mi diceva sempre di ricordarmi che la famiglia è tutto. Purtroppo si è spento poco prima che scoprissi che mia moglie era incinta. Il nostro primo figlio si chiama infatti Erasmo, come lui. Questa pièce è molto autobiografica e racconta come l’incontro con mia moglie e la morte di mio padre hanno cambiato la mia mentalità e la mia vita. Sono stati due eventi che hanno capovolto tutto. Nello show c’è molta Italia e molto di quello che mio padre mi ha trasmesso. È in inglese e in dialetto e ci sono tanti sketch sulle differenze culturali tra me, italo-montrealese, i miei cugini italiani in Italia (non si beve il cappuccino dopo le 14, il latte fa male il pomeriggio!), e la famiglia di mia moglie, ontariana (il primo Natale a casa dei suoceri, completamente diverso!). Voglio che il pubblico rida e si diverta, ma voglio anche che dopo lo spettacolo sia abbia voglia di chiamare i propri genitori. Uno spettatore di ottobre mi ha detto ‘ho riso, ho pianto e ho imparato qualcosa’, e questo era quello che speravo. È uno show comico, ma c’è anche un messaggio che deve arrivare dritto al cuore”. Dopo Montréal, la seconda tappa sarà il 22 gennaio a Toronto, al The Royal Theatre, in Little Italy.

     Per la biografia di Guido: www.imdb.com/name/nm1045057/. Per acquistare i biglietti: www.cldv.ca/events-calendar/.

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