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Sikania, Sikelia, Sicani e Siculi

I popoli italici

 

Nella prima immagine: stanziamento dei popoli italici della Sicilia antica. Nella seconda: magnifici
reperti Sicani con svastica. Nella terza: illustrazione di guerrieri Siculi.

 

(3ª parte)                                                                     

Adagiata in pieno Mediterraneo, staccata dalla Penisola italiana dal breve tratto dello Stretto di Messina, sin dall’antichità la Sicilia è stata terra di contese e mitica “Terra promessa” per  temerari e avventurosi in cerca di asilo. Circondata da coste ove nacquero e si svilupparono le maggiori civiltà del bacino mediterraneo, la sua posizione strategica in pieno Medi-terraneo (all’epoca considerato centro della terra) è stata causa e oggetto di rivalse, e ininterrotti scontri e guerre violente, al fine di soppiantare i precedenti abitanti del luogo. L’area mediterranea costituiva il centro del mondo conosciuto. Poi c’era il settentrione (Hyperborea) e, al di là delle Colonne d’Ercole (Stretto di Gibilterra), delle cateratte del Nilo e dell’estremo Oriente, regnava l’ignoto, abitato da esseri fantastici, o addirittura luoghi ove iniziava l’Abisso. Quindi, dominare anche se non tutta l’isola, ma almeno un caposaldo, significava avere il controllo militare e commerciale del traffico marittimo dell’antichità mediterranea. Storicamente, un corteo di popoli si sono succeduti l’un dopo l’altro nel dominio dell’Isola: Sicani, Ausoni, Elimi, Morgeti, ed infine i Siculi. Convenzionalmente, il periodo preistorico della Sicilia ebbe termine nel 3500 a.C. circa, con l’invenzione della scrittura e la scoperta di metalli quali il rame (3500-2000 a.C.), il bronzo (2000-1200 a.C.) e il ferro (1200-500 a.C.). Le continue scoperte metallurgiche e la produzione di nuove armi permisero al popolo più evoluto di occupare nuove terre e soppiantare le popolazioni precedenti. Fu in questa fase storica che avvennero le prime invasioni della Sicilia, la quale, sin da tempi remoti, era abitata da popoli pelasgici matriarcali: razze primitive di nativi che vivevano ancora una vita da età della pietra. I primi invasori furono i Sicani, una popolazione di pastori e agricoltori iberici, di dubbia origine indoeuropea, i quali furono scacciati da popolazioni Liguri. I Sicani, persa la loro terra, si spinsero lungo l’area tirrenica, dalla Liguria fino all’Italia meridionale, e infine in Sicilia. L’invasione dei Sicani avvenne verso il 2000 a. C. Ben presto i Sicani occuparono tutta l’Isola, che dal loro nome fu chiamata Sikanie (terra dei Sicani). I principali centri sicani furono Iccara (odierna Carini), Inico (l’isola San Nicola in Licata), Indara e Càmico (oggi Siculiana in Prov. di Agrigento). Fu solo con l’arrivo dei Siculi, degli Elimi e degli Ausoni che i Sicani furono a loro volta cacciati nella parte occidentale dell’isola (allora chiamata Imera meridionale). Gli Ausoni erano Osci, popolazione italica di origine indoeuropea, stanziata nell’Italia meridionale, dal basso Lazio fino alla Calabria attuale, intorno al 1600 a.C. Nel 1400 a.C. gli Ausoni guidati da Liparo raggiunsero l’isola eoliana di Lipari, ove fondarono la città chiamata Lipara. Nel 1270 a.C., attaccati dagli Iapici, altro popolo osco, gli Ausoni furono costretti a riparare nella vicina Sicilia, ove si scontrarono con i Siculi. In seguito, le due popolazioni, Siculi e Ausoni, si amalgamarono dando vita ad un solo popolo. Altro popolo che colonizzò la Sicilia furono i poco conosciuti Elimi. Le vicissitudini di questo popolo risalgono alla guerra di Troia e all’eroe Enea, il quale, una volta in Sicilia, fondò due città: Elima ed Egesta (l’attuale Segesta). Altra città elima fu Eryx, l’attuale Erice.

 

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I Morgeti, altra popolazione italica, nel 1500 a. C. occupò la zona ionica della Calabria e quindi attraversò lo Stretto di Messina intorno al IX s. a. C., stanziandosi nell’area centro orientale dell’isola. Tra le città da loro fondate figura Morgantina. Nel 500 a. C. i Morgeti vengono sconfitti da Ippocrate, tiranno di Gela. Infine, arriviamo ai Siculi, popolazione italica di origine indoeuropea che nel XV secolo popolava l’Italia centrale e meridionale. Essi parlavano una lingua affine al latino (Osco). Nel XIV secolo altre popolazioni osche invasero i loro territori, spingendoli sempre più a sud. È per cercar nuove terre che i Siculi attraversarono lo Stretto di Messina, raggiungendo la Sicilia orientale a ondate successive. Così facendo si scontrarono violentemente con i Sicani. Alla fine i Sicani furono spinti definitivamente nella parte più occidentale dell’isola, già occupata dagli Elimi, mentre i Siculi finirono per controllare gran parte della Sicilia. Alla fine dovettero a loro volta soccombere al dilagare della colonizzazione greca. È ai Sicani che dobbiamo il primo nome dell’Isola: Sicania. In seguito, i greci la chiamarono Trinacria per la sua forma triangolare, ed infine Sikeila, dal nome dei Siculi. Termino questa mia superficiale divulgazione sui popoli della Sicilia antica con un giudizio in merito dell’archeologo Alessandro Bonfanti, esperto in Preistoria Indoeuropea: “Provenienti da territori centro-europei, Liburni, Ausoni, Enotri, Messapi, Dauni, Caoni, e gli stessi Siculi, giunsero nella nostra penisola a causa di pesanti carestie…Prima giunsero gli Ausoni, stabilendosi nell’Italia meridionale, poi fu la volta dei Siculi, che si stabilirono tra l’Emilia Romagna, l’Umbria e le Marche. Di qui furono costretti a spostarsi in Calabria, ed infine in Sicilia. Pertanto – aggiunge l’archeologo – quasi tutte le popolazioni presenti nella Sicilia di questo periodo
erano di origine indoeuropea, e provenivano dalle stesse aree geografiche”.

(Continua)

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