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Premio Venezia 2016 | Sempre più scambi con l’Italia

Il 12º “Premio Venezia” della Camera di Commercio italiana in Canada

Sette i “Laureati” che si sono distinti per savoir-faire e spirito di innovazione

Tutti i premiati della 12ª edizione del Premio Venezia che si è tenuta, il 18 ottobre scorso, al Centre Mont-Royal, nella centralissima rue Mansfield a Montréal
Tutti i premiati della 12ª edizione del Premio Venezia che si è tenuta, il 18 ottobre scorso, al Centre Mont-Royal, nella centralissima rue Mansfield a Montréal

Montréal – Un premio al ‘genio italico’ che si è fatto valere nel Paese degli Aceri: questo lo spirito che, il 18 ottobre scorso, ha animato l’iniziativa della Camera di Commercio Italiana in Canada, che, per la dodicesima volta, ha organizzato il ‘Premio Venezia’, edizione che quest’anno si è tenuta al Centre Mont-Royal, nella centralissima rue Mansfield. Un’occasione per rendere merito all’eccellenza delle collaborazioni, sia esse economiche che scientifiche, tecnologiche o culturali, tra il Canada e l’Italia. A presiedere la serata celebrativa non potevano che esserci due esempi di successo tricolore: Tony Loffreda, vicepresidente del consiglio, Gestione patrimonio RBC, e la collega Giovanna Francavilla, vicepresidente regionale, Gestione patrimonio banche private RBC. Circa 200 gli ospiti, tra cui diverse le personalità: oltre al Console Generale d’Italia a Montréal, Marco Riccardo Rusconi, anche Emilio Imbriglio, presidente e capo della direzione di “Raymond Chabot Grant Thornton”, e Giuseppe Borsellino, fondatore e presidente del gruppo Petra. In sala anche Riccardo Ricci Curbastro, titolare dell’omonima azienda Agricola, che ha offerto ai commensali 3 vini: il Franciacorta Brut, il Curtefranca bianco ed il Curtefranca Rosso. A scegliere i sette ‘Laureati’ di questa edizione, una giuria formata da quattro esperti: Paul E. Legault (Miller Thomson), Èric Dequenne (Investissement Québec), Annie Raymond (Deloitte) e Mark Anthony Serri (RBC Banque Royale). I destinatari del Premio Venezia 2016 si sono distinti nei loro rispettivi settori, dando prova di spirito di innovazione e rimarchevole savoir-faire. Per la categoria “Giovane imprenditore”, è stato premiato Michel Favuzzi, di origini pugliesi, titolare dell’azienda ‘Favuzzi’, compagnia leader nell’importazione e distribuzione di olio di oliva e di prodotti agroalimentari. Per la categoria “Made in Italy”, invece, il riconoscimento è andato a Celia e Mario Zaurini, figli di Vincenzo, fondatore della celeberrima ‘Fruiterie Milano’, un’istituzione nella Piccola Italia che da oltre 60 anni soddisfa i palati più esigenti, ma soprattutto una grande famiglia che conserva e trasmette i valori più autentici della cultura Italiana. Per la “categoria industriale”, a spuntarla è stato lo chef Alfredo Napolitano, presidente de “Les Aliments O’ Sole Mio”, un’azienda familiare specializzata nella pasta e nei sughi freschi, attraverso l’utilizzo di macchinari di ultima generazione. Per la categoria “Collaborazione Québec-Italia”, ad aggiudicarsi il premio è stato Tony Gaudette, fondatore di ‘Milan Design’, azienda che produce articoli da cucina ergonomici e sofisticati, ispirati alla raffinata creatività italiana. A “laurearsi” per la “Collaborazione accademica”, è stata l’Ecole internationale d’été, istituto nato la scorsa estate dalla collaborazione tra l’Università de Montréal e l’Università degli Studi di Milano, e specializzata in diritto commeciale e in relazioni economiche internazionali. A ricevere il riconoscimento sono stati Nanette Neuwahl e Hervé A. Prince (Udem). Per la categoria “Collaborazione scientifica”, il premio è andato all’Istituto di valorizzazione dei dati IVADO, un ponte tra le competenze accademiche e le esigenze imprenditoriali, venuto fuori da una sinergia tra Université de Montréal, Politecnico ed Istituto HEC, oggi diretto dal Prof. Andrea Lodi, docente dell’Università di Bologna, tra i migliori al mondo nel campo dell’utilizzo dell’ottimizzazione matematica e dei macro-dati per i processi decisionali in tempo reale. Il Premio “Grande Ambasciatore”, infine, è andato a Luigi Liberatore, imprenditore di successo con un percorso professionale impressionale, ex presidente, negli anni ’80, della stessa Camera di Commercio, membro di diversi cda di altrettante aziende italiane speciliazzate in innovazione tecnologica, oltre che generoso filantropo in campi strategici come educazione e sanità. (V.G.)

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