(Adnkronos) – Si narrano addirittura proprietà afrodisiache per questo gustoso ortaggio legato fortemente alla tradizione domestica, presente nella cucina povera quanto in quella ricercata. E’ il sedano l’argomento della puntata di questa settimana de il Gusto della Salute, la rubrica online ideata e coordinata dall’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione Medicina Personalizzata in collaborazione con Adnkronos.
“La tradizione monastica post cinquecentesca è ricca di rimandi alla coltivazione del sedano, considerata pianta preziosa, oltre che gustoso ingrediente di piatti saporiti – introduce Marco Renna esperto di cultura popolare – Negli orti dei conventi, specialmente in Spagna e in Francia, il sedano veniva coltivato in abbondanza e usato come verdura digestiva alla fine dei pasti. Già diffuso sulle tavole dell’antica Roma, il sedano viene ancora oggi immerso nei calici di vino, inzuppato e assaporato dolcemente in alcuni percorsi del gusto molto ricercati dai gastronauti.”
La biologa Ilaria Vergallo, analizzando le proprietà nutrizionali del sedano, oltre a porre in risalto la ‘leggerezza’ che rende questo ortaggio adatto alle diete ipocaloriche, ne sottolinea “le proprietà diuretiche e depurative e la ricchezza in fibre, sali minerali, vitamine e antiossidanti che consentono al sedano di svolgere una proficua attività tonificante, digestiva, ipotensiva e antinfiammatoria, quest’ultima prevalente, per quanto non esclusiva, su vescica e vie urinarie. Tra le sostanze benefiche primeggiano il potassio, il magnesio, il calcio e il fosforo, ma anche vitamine A, C, E, K e del gruppo B”, sottolinea Vergallo.
Sul piano clinico si esprime Mauro Minelli che concentra la sua analisi sui vantaggi salutistici derivanti dal consumo di sedano ma anche sulle eventuali controindicazioni per chi lo mangia inconsapevolmente. “Si parte dall’effetto saziante del sedano, grazie alle fibre che esso contiene le quali sono anche in grado di attivare al meglio i processi funzionali dell’organo digestivo soprattutto modulando le dinamiche di svuotamento dell’intestino. Anche la presenza di sedanina – continua l’immunologo – una molecola aromatica stimolante, supporta le funzioni digestive e, sempre in ragione dell’abbondante presenza di fibre, il sedano è in grado di controllare i valori ematici di colesterolo e trigliceridi. Piccola ma decisiva indicazione, chiarisce l’immunologo, è quella di consumare il sedano crudo o semmai cotto al vapore, evitando possibilmente cotture prolungate”.
“Esistono, tuttavia, degli effetti indesiderati da eccessivo consumo di sedano, indiziato di aumentare la sensibilità della pelle nei confronti dei raggi solari, oltre che di rilasciare sostanze irritanti a carico dei reni. Il sedano è in grado anche di evocare reazioni allergiche in ragione della presenza, al suo interno, di molecole allergizzanti presenti anche in numerosi frutti e altri alimenti vegetali, così come nei pollini ai quali un dato individuo può risultare già allergico”, conclude Minelli.