QUÉBEC – Rafforzare la Sanità pubblica limitando il ricorso, spesso sistematico e strutturale, al privato: è l’obiettivo del Ministro Christian Dubé, che il 15 febbraio scorso ha depositato all’Assemblea Nazionale il disegno di legge 10. In base al dispositivo legislativo di 5 pagine, entro il 2026 gli organismi sanitari e sociali non potranno più avvalersi dei servizi di agenzie di collocamento del personale o di manodopera indipendente, se non in casi eccezionali espressamente previsti dal governo. Gli individui o le organizzazioni che non rispettano la legge si esporranno, di conseguenza, a sanzioni finanziarie e penali. L’intervento del governo si è reso necessario alla luce del fatto che gli organismi sanitari dipendono sempre di più dalle agenzie private. E questo a causa dell’esodo massiccio del personale sanitario dalla rete pubblica a causa dei carichi di lavoro, degli orari complicati e degli straordinari obbligatori (una misura eccezionale che è diventata un modello di gestione). Una situazione sempre più insostenibile, che ha obbligato la provincia a spendere molto più del previsto per garantire il funzionamento della rete sanitaria pubblica, appesantita dalla carenza di personale e da una burocrazia mastodontica. Secondo un’analisi dei dati CISSS e CIUSSS effettuata dal Sindacato canadese dei dipendenti pubblici (CUPE), affiliato alla FTQ, solo tra il 2016 e il 2022 il governo del Québec ha dovuto pagare 3 miliardi di dollari supplementari alle agenzie di collocamento private per colmare il fabbisogno di personale nella rete sanitaria pubblica. (V.G.)
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