(Adnkronos) – “I dati emersi dal rapporto del ministero della Salute indicano che lo screening per l’Hcv, pur nelle sue difficoltà, è riuscito a rintracciare più di 13.000 persone in Italia che hanno trovato la positività nello screening e quindi sanno di avere l’epatite C e oggi potranno essere curati. Il 50% di questi pazienti ha già iniziato il trattamento, quindi un successo certamente che ci deve spingere a continuare su questa strada”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, Società italiana malattie infettive e tropicali, in occasione del convegno ‘Epatite C Obiettivo eliminazione – Il momento è adesso’, promosso oggi a Roma da Gilead Sciences.
Tuttavia, l’adesione al programma di screening è sempre molto bassa. “Come ormai abbiamo imparato – conferma Andreoni – quando proponiamo campagne di sanità pubblica in Italia non sono mai di grandissimo successo. Allora, bisogna approfittare più dello screening cosiddetto ‘opportunistico’, cioè più che invitare le persone a venire a fare lo screening, saper cogliere tutte le occasioni nelle quali i cittadini magari si rivolgono a una struttura sanitaria e in quell’occasione proporre loro di effettuare gli screening. Lo si è visto in tantissimi studi, anche internazionali, che si tratta di un modo per aumentare di molto l’adesione delle persone ai programmi di prevenzione”, conclude.