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Regionali Lazio, fair play e frecciatine tra Bianchi, Rocca e D’Amato

(Adnkronos) – Non è mancata qualche stoccata ma tutto sommato ha vinto il fair play tra i candidati alle elezioni regionali di febbraio, durante il primo confronto che si è svolto al Palazzo dell’Informazione, sede dell’Adnkronos. Strette di mano e sorrisi tra Donatella Bianchi (M5S), Alessio D’Amato (centrosinistra) e Francesco Rocca (centrodestra) prima e dopo il dibattito, condotto dal direttore dell’agenzia stampa Gian Marco Chiocci sui temi più dibattuti dall’avvio di questa campagna elettorale, dal termovalorizzatore alle infrastrutture fino alla sanità.  

Ci prova Rocca ad alzare il tiro quando dice che “sono stati 10 anni per la nostra Regione di immobilismo totale… oggi Alessio D’Amato sembra calarsi qui come provenendo da un altro mondo o da un’altra nazione parlando di cose da fare quando basta girare per i comuni, le province e dialogare con la gente rispetto a quanto si attendessero. C’è una valenza politica anche per quanto riguarda le divisioni all’interno del centrosinistra e probabilmente, secondo me, è anche meglio che vadano divisi non soltanto per la somma elettorale ma proprio perché il risultato del lavorare insieme ha prodotto questo nulla che ci troviamo a dover affrontare”. D’Amato dribbla e si limita a dire: “Si vota direttamente il presidente della Regione e i cittadini hanno in mano uno strumento formidabile”. Ricorda che si vota senza ballottaggio, “vince il candidato che prende un voto in più”. I cittadini “valuteranno i programmi e la forza dei risultati. Abbiamo una colazione composta da sette forze politiche e abbiamo presentato un programma dettagliato e chiaro, mi rivolgo a tutti con la forza della credibilità sulla base del lavoro svolto in questi anni che ha ridato dignità a questa Regione avendola ereditata in default. Un ritorno a un mondo antico per me è un fatto assolutamente negativo e credo che questo sarà valutato dagli elettori”. 

Tutti e tre i candidati ci tengono a invitare al fair play e a una campagna elettorale senza veleni. Rocca si dice “amareggiato” per gli attacchi personali, messi comunque in conto, anche se non si aspettava tanta “ferocia”. Poi aggiunge: “Qualcuno fa partire articoli che parlano di me nelle chat personali del suo telefono… mi sarei aspettato più signorilità in campagna elettorale”. Nessun riferimento specifico, puntualizza quindi a margine del confronto, “volevo soltanto chiarire in maniera lineare che bisogna giocare pulito senza doppia morale”.  

Anche Bianchi invita a “smetterla con le campagne elettorali che si fondano sui veleni. Mi hanno chiesto di dimettermi da qualunque cosa, dalla Rai, dal Parco nazionale delle Cinque Terre…”, dice, spiegando di “essersi messa in aspettativa da alcuni giorni dalla Rai”, “non avendo ferie come altri colleghi che in passato hanno governato il Lazio…”. 

Per la candidata del M5s il confronto di oggi “è stato un appuntamento essenziale anche per confrontarci su temi, punti dei programmi e visioni che sono assolutamente differenti. Il nostro programma guarda a tutti i cittadini, soprattutto a quelli che sono in difficoltà oggi, non a caso – sottolinea a margine del dibattito – abbiamo riproposto il reddito di cittadinanza a livello regionale, proprio perché il governo Meloni sta lasciando senza sussidi e sostegni tante persone che non hanno colpa di essere in una situazione di povertà o di non avere lavoro. Sono 350.000 i percettori di reddito nella Regione che tra sei mesi si troveranno senza un sostegno. Non possiamo non guardare a loro e non considerarli centrali nella nostra campagna e il nostro programma di azioni per i primi 100 giorni”.  

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