L’intervista ai due giovani diplomatici italiani arrivati in Canada da qualche mese
Rebecca Scano: “Con il Canada condividiamo una stretta collaborazione culturale, ma anche scientifica e commerciale”. Matteo Gazzetti: “Il Canada è un paese amico e vicino all’Italia, qui ottimamente rappresentato da una vasta Comunità di connazionali e da Canadesi di origine italiana”
OTTAWA – È un’intervista a due voci che colpisce per la chiarezza e la determinazione nelle risposte: quella di Rebecca Scano e Matteo Gazzetti, giovani diplomatici italiani, arrivati da pochi mesi nella Capitale. Rebecca Scano, Capo dell’Ufficio Culturale e Comunicazione, e Matteo Gazzetti, Capo dell’Ufficio Commerciale, lavorano entrambi presso l’Ambasciata d’Italia ad Ottawa. La loro prima Sede, il Canada, un Paese da scoprire e, sottolineano con un sorriso, “siamo molto entusiasti di lavorare con l’Ambasciatore Ferrari”. Coppia nella vita, si raccontano, condividendo il loro percorso professionale e personale. “Galeotta fu la Farnesina – ci spiegano – il nostro primo incontro poco dopo aver superato il concorso per diplomatici”. Da allora sono insieme in un percorso professionale e di vita che li unisce. Rebecca, sin dal Liceo con un’idea ben precisa: entrare nel mondo della diplomazia. Laurea triennale in Scienze Internazionali e Diplomatiche al Polo di Gorizia e Laurea magistrale in Global Studies, alla LUISS. Matteo, un percorso diverso. Avvocato internazionalista in uno studio milanese, decide di cambiare carriera ed affrontare il concorso diplomatico. In pochi mesi hanno viaggiato alla scoperta del Canada, Montréal, Toronto, Vancouver ed amano molto Ottawa, immersi nella natura, pur essendo in una Capitale. Matteo è rimasto colpito dalla sicurezza e dal carattere deciso di Rebecca: “Affronta le situazioni andando diritto al cuore del problema”. Rebecca: “Siamo entrambi riflessivi – spiega – ma Matteo è molto pacato e razionale nell’affrontare le situazioni”. “Ci completiamo a vicenda”, sottolineano, scambiandosi uno sguardo complice.
Quali sono le vostre responsabilità all’interno dell’Ambasciata e che cosa vi ha colpito di questo Paese?
Rebecca Scano: “Sono arrivata ad Ottawa a metà luglio scorso, questo è il mio primo inverno canadese. Sono Capo dell’Ufficio culturale, Comunicazione e Stampa dell’Ambasciata, mi occupo direttamente della promozione della lingua e della cultura italiana a Ottawa, organizzando iniziative ed eventi culturali. Curo la comunicazione istituzionale dell’Ambasciata anche sui social media ed i rapporti con la stampa locale. Quello che più mi ha colpito del Canada è la natura incontaminata e maestosa, mentre dei Canadesi mi ha colpito la cortesia ed il rispetto verso il prossimo”.
Matteo Gazzetti: “Sono arrivato a maggio 2023, un paio di mesi prima di Rebecca. Sono Capo dell’Ufficio Commerciale dell’Ambasciata e mi occupo di coordinare gli sforzi del Sistema Italia, in Canada, per favorire il miglioramento delle relazioni commerciali tra i due Paesi e per promuovere al meglio il saper fare italiano e la qualità dei nostri prodotti e delle nostre aziende. Il primo impatto è stato molto positivo, mi hanno colpito l’eterogeneità geografica e paesaggistica del Canada, ed il senso di civiltà e rispetto delle regole”.
Da un punto di vista professionale, avete riscontrato similarità o differenze con i Canadesi?
Rebecca Scano: “Con il Canada condividiamo una stretta collaborazione in ambito culturale, ma anche scientifica e commerciale. La cultura italiana ed il Made in Italy sono fortemente apprezzati dai Canadesi e numerose eccellenze italiane, nel campo della ricerca, sono ben inserite nel Paese. Nel 2025, il Canada assumerà dopo l’Italia la Presidenza del G7 e sono certa che gli ambiti di collaborazione cresceranno e si approfondiranno ulteriormente, c’è un clima di profonda cooperazione in molti settori”.
Matteo Gazzetti: “Aggiungo che il Canada è un Paese amico e vicino all’Italia, che è qui ottimamente rappresentato da una vasta Comunità di connazionali e di Canadesi di origine italiana. Le somiglianze professionali sono tante, per l’organizzazione del lavoro e per le priorità tematiche. Ma ci sono anche differenze: la cosa più difficile da conciliare con le nostre abitudini lavorative e di vita è quella degli orari dei pasti”.
Siete una coppia nella vita, è difficile condividere lo stesso ambiente di lavoro?
Rebecca Scano: “La carriera che abbiamo scelto, ricca di responsabilità, che richiede costante impegno e flessibilità, è una sfida dal punto di vista delle relazioni umane. Direi che condividere tanto l’ambiente personale quanto quello lavorativo favorisce il confronto e la collaborazione sul lavoro, rafforzando il dialogo e la comprensione reciproca nel rapporto di coppia. Il vero segreto è lasciarsi il lavoro alle spalle, una volta che è terminato”.
Matteo Gazzetti: “Anche io trovo che condividere l’ambiente lavorativo sia un vantaggio più che una sfida. Penso che la consapevolezza profonda del lavoro che il proprio partner svolge aiuti a rafforzare la comprensione e la collaborazione. Inoltre, trovandoci entrambi alla prima esperienza all’estero, abbiamo modo di confrontarci quotidianamente su tutte le questioni lavorative più importanti per valutare insieme soluzioni efficaci. Il modo migliore per conciliare la vita lavorativa e quella di coppia è trovare un giusto equilibrio tra le due, evitando che le tematiche professionali monopolizzino anche la vita personale”.