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Québec: Passaporto vaccinale via il 14 marzo

QUÉBEC – Poco dopo che i governi provinciali di Saskatchewan, Alberta, Manitoba e Ontario hanno annunciato l’abolizione dell’uso del passaporto vaccinale per accedere a luoghi e attività, anche il Québec ha presentato il suo piano di ritiro graduale dello stesso, fino alla sua completa eliminazione il 14 marzo.

Il Primo Ministro François Legault ha dichiarato di voler abbandonare “tutte le misure sanitarie il prima possibile”, incluso il passaporto vaccinale. Già da mercoledì 16 febbraio, non è più obbligatorio presentare una prova di vaccinazione per entrare nei grandimagazzini di ampia superficie (1500m2 e oltre) e nelle succursali statali della Société des alcools du Québec (SAQ) e della Société québécoise du cannabis (SQDC). Da lunedì 21 febbraio, Family Day in Canada, sono stati i luoghi di culto a riaprire le porte a tutti i fedeli, anche senza codice QR. Infine,

a partire da lunedì 14 marzo, il passaporto vaccinale non sarà più richiesto in nessun luogo e per nessuna attività, compresi i Centre d’hébergement de soins de longue durée (CHSLD) e le residenze per anziani private, ad eccezione, però, dei viaggi internazionali, per i quali la prova di vaccinazione è ancora richiesta, essendo una misura applicata dalle frontiere federali. “Il contesto sanitario si è evoluto in modo favorevole e dobbiamo iniziare ad imparare a convivere con il virus.

Ritorneremo alla misura del passaporto vaccinale se necessario, ma in questo momento abbiamo un margine di manovra” ha affermato il Directeur national de santé publique par intérim, il Dr. Luc Boileau, il quale ha anche insistito sulla differenza tra Omicron – più contagiosa, ma meno virulenta – e le precedenti varianti di COVID-19. C’è un prima e un dopo Omicron, ha assicurato.

Il Ministro della Sanità, Christian Dubé, che una settimana fa aveva definito il passaporto vaccinale una misura “qui per restare”, si difende dal tornare sulla sua decisione. Per viaggiare all’estero è sempre necessaria una prova di vaccinazione e il Québec potrebbe anche riapplicarlo. Il ministro ha dunque suggerito ai cittadini di mantenere aggiornato il proprio passaporto vaccinale, effettuando la dose di richiamo al momento opportuno, aggiungendo un prudente consiglio alla popolazione: “tenetelo nei vostri telefoni, potremmo avere purtroppo una sesta ondata”. Nessun accenno invece all’uso della mascherina, che resta in vigore, senza discussione.

Dal 21 febbraio inoltre, possono riprendere convegni, congressi, conferenze, meeting, assemblee e riunioni, con il limite del 50% della capacità di accoglienza e un massimo totale di 500 persone. Le riunioni private nelle stanze in affitto sono consentite se riuniscono un massimo di 50 persone. Il passaporto vaccinale è richiesto fino al 14 marzo, e resta obbligatorio indossare la mascherina.

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