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Quasi 12.500 morti, ma il contagio rallenta

L’ultimo bilancio della Protezione Civile: 2.107 nuovi positivi (oltre 77 mila in tutto), 837 nuovi cedessi  (quasi 12.500 in totale), 1.109 guariti (quasi 16 mila nel complesso)

ROMA – Ci sono altri 4.053 casi e 837 persone morte a causa del coronavirus. Ma la curva di crescita del contagio continua ad abbassarsi, seppur di poco: oggi è 3,99%, ieri era al 4,14%. Il calo del trend è maggiore se paragonato alle percentuali dei giorni scorsi: domenica la crescita dei nuovi casi era al 5,64%, sabato era 6,90 e venerdì del 7,39. Quindi si è quasi dimezzato in cinque giorni.

Altre 837 vittime – Con i numeri diffusi martedì dalla Protezione civile i casi salgono a un totale di 105.792. Le persone attualmente positive sono in totale 77.635, di cui 4.023 ricoverate in Rianimazione, 28.192 ricoverati con sintomi e 45.420 sono in isolamento domiciliare. Di coronavirus, però, si continua purtroppo a morire: nell’ultimo giorno sono state 837 le vittime, che portano il numero totale a 12.428. Nell’ultimo giorno, infine, sono guarite 1.109 persone: in totale hanno superato il virus in 15.739.

In Lombardia meno persone in rianimazione – Il trend del contagio continua a calare anche in Lombardia e per il sesto giorno consecutivo: i nuovi casi positivi sono 1.047, per un totale di 43.208 contagiati in Regione. Lunedì l’aumento era stato di 1.154, domenica di 1592. La curva di crescita è ora al 2,48%, lunedì era al 2,8%, domenica al 4.03%, sabato al 6.9%. In calo anche il numero di morti che sono 381, per un totale di 7.199. Lunedì erano stati 458, domenica 416.

Le vittime: 106 in Emilia – Il maggior numero di vittime si registra, come è noto, in Lombardia con 7.199 morti e 381 nell’ultimo giorno. In Emilia-Romagna le vittime sono 1.644 (+106), 477 in Veneto (+64), 854 in Piemonte (+105), 452 nelle Marche (+35), 244 in Toscana (+13), 428 in Liguria (+31), 133 in Campania (+8), 162 nel Lazio (+12), 113 in Friuli Venezia Giulia (+6), 110 in Puglia (+19), 76 in provincia di Bolzano (+2), 81 in Sicilia (+5), 115 in Abruzzo (+13), 37 in Umbria (+4), 56 in Valle d’Aosta (+6), 164 in Trentino (+17), 36 in Calabria (+5), 31 in Sardegna (+3), 9 in Molise (+0), 7 in Basilicata (+2). I tamponi complessivi sono 506.968, dei quali oltre 275mila solo nelle tre Regioni più colpite: cioè Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

 

Conte: “4,3 miliardi ai Comuni e 400 milioni per la spesa” 

ROMA – Subito erogati 4,3 miliardi nel Fondo di solidarietà ai comuni per dare ossigeno immediato ai loro bilanci, e un’aggiunta di 400 milioni con un’ordinanza della Protezione Civile vincolati agli aiuti alimentari. Lo ha annunciato il Premier Giuseppe Conte sabato scorso in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, in cui ha annunciato le nuove misure del governo per contrastare l’emergenza coronavirus. Un provvedimento a cui si aggiungono l’accesso alla cassa integrazione ordinaria e in deroga entro il 15 aprile e i 600 euro per professionisti e autonomi. Il governo corre quindi ai ripari, mentre cresce lo scontento e l’inquietudine nella popolazione, specie al Sud, per il protrarsi della quarantena, che sta azzerando i redditi di tantissime famiglie. È una risposta a chi non riesce più a fare la spesa. Il governo anticipa dunque 4,3 miliardi del Fondo solidarietà ai Comuni. “È un anticipo del 66% che giriamo ai municipi”, ha detto Conte. “Faccio appello alle aziende della grande distribuzione perché aggiungano un 5 per cento o 10 per cento di sconto a chi fa la spesa con questi buoni spesa”, che i Comuni assegneranno con i 400 milioni stanziati dal governo. “Sappiamo che tanta gente sta soffrendo, ma lo Stato c’è”, ha assicurato il Premier.

Mattarella: “L’Europa intervenga prima che sia troppo tardi”

ROMA – Il quarto messaggio in poche settimane e il secondo rivolto anche all’Unione europea. “Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa“. Venerdì 27 marzo, Sergio Mattarella ha parlato ancora in piena emergenza legata al coronavirus. Si è rivolto alla sua Nazione, ma anche all’Ue. “No a vecchi schemi, Ue si svegli prima che sia troppo tardi”. Mattarella ha ripetuto lo stesso medesimo concetto espresso da Giuseppe Conte: “Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse“, ha detto il capo dello Stato.

 

Benedizione “urbi et orbi” ed indulgenza plenaria

Il Papa: “Dio, non lasciarci nella tempesta”

CITTA’ DEL VATICANO – Da settimane sembra “che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città”. Il buio si è impadronito “delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante”. Ci si è “ritrovati impauriti e smarriti”. Ma anche “ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, fragili e disorientati”, allo stesso tempo “importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”. Venerdì scorso, alle 18 italiane, Papa Francesco, da solo in una piazza San Pietro deserta, fredda e piovosa, ha implorato Dio di “non lasciarci in balia della tempesta”. In questa preghiera speciale voluta per invocare la fine della pandemia, il Pontefice ha chiesto al Signore di “benedire il mondo”. Sul sagrato della Basilica ja presieduto in mondovisione un “momento straordinario”, dando la benedizione Urbi et Orbi (quella di Natale e Pasqua) e concedendo l’indulgenza plenaria. Scene e immagini che sono subito storia.

 

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