(Adnkronos) – E’ stata rinviata al 16 gennaio prossimo l’udienza davanti ai giudici della seconda sezione della corte d’appello di Brescia per Silvia Panzeri, figlia dell’ex eurodeputato del gruppo S&D Pier Antonio Panzeri arrestato a Bruxelles con le accuse di corruzione e riciclaggio nell’inchiesta ribattezzata Qatargate.
Un rinvio dovuto all’assenza della documentazione sullo stato delle carceri in Belgio chiesto dalla difesa (nella scorsa udienza del 30 dicembre) come questione preliminare per affrontare la consegna della 38enne, arrestata su mandato di arresto europeo. “La documentazione dal Belgio non è arrivata, il ministero della Giustizia ci ha comunicato questa mancanza e l’udienza è stata rinviata” spiega l’avvocato Angelo De Riso che difende, insieme al collega Nicola Colli, la donna attualmente ai domiciliari.
Oggi i difensori hanno chiesto ai giudici “la revoca della misura cautelare e in subordine l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria”. Una richiesta legata al lavoro della 38enne, attualmente ai domiciliari: “E’ un avvocato, ha molti clienti e ha delle responsabilità professionali” spiega la difesa. La decisione è attesa entro 5 giorni. Ieri la difesa ha invece presentato ricorso al Riesame contro il sequestro di 240mila euro eseguito la scorsa settimana dalla procura di Bergamo su conti della famiglia Panzeri.
è stata arrestata su mandato di arresto europeo. La madre Maria Dolores Colleoni, anche lei ai domiciliari con le stesse accuse, è inv ece in attesa che la Cassazione fissi una data per discutere il ricorso dei difensori che si sono apposti al sì alla consegna deciso dai giudici d’appello di Brescia il 19 dicembre scorso.
Per Silvia Panzeri si tratta della seconda udienza dopo le manette scattate su mandato di arresto europeo lo scorso 9 dicembre. Per il giudice di Bruxelles Michel Claise, la 38enne insieme alla madre Maria Dolores Colleoni – anche lei ai domiciliari con le stesse accuse e in attesa che la Cassazione fissi una data per discutere il ricorso della difesa dopo il sì alla consegna al Belgio – “sembra essere pienamente consapevole delle attività” di Panzeri.