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Qatargate, il decreto: “Gruppo molto ampio di persone dedito a corruzione”

(Adnkronos) – Sarebbe stato individuato “un gruppo indeterminato e molto ampio di persone” dedito alla consumazione di “fatti di corruzione” operante “all’interno di strutture europee con o senza legami con l’Unione europea”. E’ questa si legge nel decreto di perquisizione eseguito, su mandato della procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta belga ribattezzata Qatargate che ha portato all’arresto, tra gli altri, dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri e del suo ex collaboratore Francesco Giorgi.  

Nel provvedimento si parla, in modo generico di “fatti di corruzione” che si traducono in “ingenti somme di denaro” in cambio della propria attività e si fa, inoltre, espresso riferimento ai soldi sequestrati all’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili. Un sequestro di denaro rispetto al quale “si ravvisano elementi idonei” a cercarne altro in Italia, partendo dal presupposto che i presunti profitti illeciti possano essere stati trasferiti su conti correnti.  

Nei documenti inviati dalla magistratura belga si parla di un “quadro internazionale dell’organizzazione” in cui Panzeri potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano. E proprio sull’ex parlamentare e sui suoi conti bancari si concentrano gli sforzi degli inquirenti milanesi – gli accertamenti sono affidati al dipartimento Affari internazionali guidato dall’aggiunto Fabio De Pasquale – che sono meri esecutori delle richieste della procura di Bruxelles che, anche in queste ultime ore, sta arricchendo le istanze ai colleghi meneghini.  

Dai collaboratori a lui vicini, così come delle persone legate alla fondazione Fight Impunity, potrebbero arrivare indicazioni sulla rete di rapporti di Panzeri che attualmente resta in carcere, mentre bisognerà attendere lunedì e martedì per capire se la moglie e la figlia dell’ex europarlamentare (arrestate su mandato di arresto europeo) saranno trasferite in Belgio. Decisione che sarà presa dalla corte d’Appello di Brescia, ma che potrebbe slittare poiché la difesa non ha ancora ricevuto il provvedimento cautelare.  

Le indagini bancarie – che starebbero dando i primi risultati – stanno cercando di far luce anche su Giorgi, compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento Europeo, la greca Kaili. In una cassetta di sicurezza riconducibile a Giorgi, la chiave era nell’abitazione di Abbiategrasso perquisita domenica sera, sono stati trovati 20mila euro. Se a Milano non esiste un fascicolo autonomo sull’inchiesta Qatargate, le attività di indagine sono destinate a continuare anche nei prossimi giorni, non solo con lo studio dei documenti bancari ma anche ascoltando persone vicine agli arrestati.  

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