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Qatar 2022, gen. Bossa: “Forze Armate giocano in difesa ma portano in alto colori Italia”

(Adnkronos) – Se gli Azzurri, non qualificati, non potranno scendere in campo in occasione dei mondiali in Qatar, saranno gli uomini e le donne delle Forze Armate a portare in alto i colori dell’Italia. “Giochiamo in difesa – commenta all’Adnkronos il generale Giuseppe Bossa con un gioco di parole – ma non ci fermiamo mai. Affinate le procedure per la protezione dello spazio aereo e marittimo, ultimati i controlli per prevenire l’eventuale minaccia chimica, biologica, radiologica e nucleare in cinque degli otto stadi che ospiteranno le partite della Fifa World Cup 2022, è tutto pronto ora per il fischio di inizio”. 

Comandante in patria della Brigata Sassari e, in Qatar, della Joint Task Force – Land nell’ambito dell’operazione ‘Orice’, il generale Bossa spiega come i nostri militari hanno lavorato e stanno lavorando per garantire la sicurezza dei mondiali di calcio al via oggi: “Le operazioni, condotte a supporto di assetti specialistici del ministero della Difesa qatariota per rafforzare ulteriormente i controlli effettuati dalle forze di polizia locali, hanno interessato inizialmente gli stadi Al Thumama e Ahmad Bin Ali. Poi è stata la volta dello stadio di Al Bayt, l’unico degli otto impianti ad essere stato progettato e costruito da una multinazionale italiana, che ospiterà il match inaugurale tra la rappresentativa dei padroni di casa del Qatar e la nazionale dell’Ecuador, più altri otto incontri del torneo, tra i quali una delle due semifinali. A seguire i controlli sono stati estesi all’Education City Stadium e al Lusail Iconic Stadium, il più grande del Paese. Grazie a una capienza di 80.000 spettatori, la struttura ospiterà l’attesissima finale del 18 dicembre e altre nove partite della competizione”. 

E’ un modello senza precedenti quello realizzato dai nostri militari e che ha nei suoi pilastri il sistema dei controlli Cbrn negli stadi (cinque quelli per i quali è stato richiesto il supporto del contingente italiano, ndr), lo stato di prontezza di unità specialistiche Eod (Explosive Ordnance Disposal) e binomi cinofili dell’Esercito in presenza di ordigni esplosivi. E poi, ancora, sottolinea all’Adnkronos il generale Bossa “la capacità di protezione dello spazio aereo messa in campo dall’Aeronautica per contrastare l’eventuale impiego non autorizzato di mini e micro droni, la scansione dei fondali del canale di ingresso del porto di Doha per identificare la presenza di oggetti pericolosi presenti sul fondo del mare effettuata da un team della Marina mediante il veicolo subacqueo a guida autonoma ‘Remus 100’ e le attività di consulenza degli uomini dell’Arma dei Carabinieri alle forze di sicurezza del Qatar, il tutto sviluppato in sinergia con le Forze Armate del Qatar e di tredici Paesi alleati, tra cui l’Italia”.  

“E’ un modus operandi – spiega il generale – che affonda le sue radici nell’esperienza maturata dalle Forze Armate italiane nei teatri operativi all’estero, che si è andata consolidando negli anni grazie ad addestramenti mirati ed esercitazioni complesse. La roadmap delineata dall’Italia per il raggiungimento della piena capacità operativa del dispositivo nazionale interforze e di quelli della controparte qatariota giunge al termine di una complessa fase preparatoria che ha visto in campo esperti pianificatori militari delle Forze Armate e dei Carabinieri, che hanno contribuito alla stesura del piano di difesa dell’evento sportivo durante le sedute di pianificazione congiunta svolte, di norma, in Qatar”.  

“In aggiunta, a seguito di specifiche richieste dello Stato ospitante, sono stati forniti corsi e moduli formativi in aree e campi di interesse qatariota. In particolare, durante la fase di condotta delle operazioni, gli assetti interforze del contingente italiano hanno effettuato numerose attività di addestramento congiunto con i partner qatarioti per verificarne lo stato di prontezza e affinare la conoscenza delle procedure operative comuni”.  

(di Silvia Mancinelli) 

 

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