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Porti, in primi 9 mesi traffici ancora in aumento in scali Roma e Lazio

(Adnkronos) –
Bilancio positivo anche nei primi nove mesi del 2022 per i Porti di Roma e del Lazio. In generale, dai dati di traffico al 30 settembre, per quanto riguarda il dato complessivo del network dei tre porti laziali si evidenzia un traffico merci pari a 11.288.341 tonnellate con una crescita del 15,9% rispetto ai primi nove mesi del 2021 e dell’1,5% anche rispetto ai primi nove mesi del 2019, prima dell’esplosione della pandemia da Covid 19. Nello specifico, tra le varie tipologie, le merci liquide del network laziale chiudono i primi nove mesi dell’anno con un + 23,8% rispetto al 2021, mentre le merci solide con un + 12,6%. Civitavecchia registra un aumento del traffico merci del 10,7% sul 2021 (si tratta di 7.853.108 tonnellate, in crescita dell’8,7% anche rispetto ai primi nove mesi del 2019, quando fece registrare 7.170.196 tonnellate), Gaeta cresce del 6,8%, mentre il porto di Fiumicino, con la ripresa della movimentazione dei prodotti petroliferi che servono il vicino aeroporto internazionale “Leonardo Da Vinci”, chiude il primo semestre dell’anno con un +50,3%. 

Per quanto riguarda Civitavecchia, si evidenzia una significativa crescita con riferimento a tutte le categorie merceologiche, ad eccezione delle rinfuse liquide. Le rinfuse solide, con un totale di 2.312.963 tonnellate, sono cresciute del 41,7% (+680.605 tonnellate). Tra queste si segnala l’incremento del carbone (+38,5%; +488.771 tonnellate), dei prodotti metallurgici (+61%; +139.732), dei prodotti chimici (+48,3%; 4.150) e delle “altre rinfuse solide” (+53,5%; +57.398). Nella categoria “merci in colli”, per la quale l’incremento rispetto al 2021 è pari al 2,6% (+125.869 tonnellate), si evidenzia la crescita del 2,7% (+112.074 tonnellate per complessive 4.258.126 tonnellate) del traffico Ro/Ro e dell’1,5% (+10.368 tonnellate per complessive 700.871) delle merci in contenitori. 

Con riferimento al traffico dei container, si registrano 87.072 T.E.U., con il significativo incremento del 21,6% (+15.450) rispetto al pari periodo dello scorso anno, con i “pieni” che crescono del 6,1% e i “vuoti” del 69,1%.  

Continua anche la ripresa del traffico dei passeggeri di linea che registra un aumento del 22% (+235.447) e un totale di 1.303.653 passeggeri. Ugualmente in crescita, dell’11,2% (+72.479), la categoria “automezzi” all’interno della quale si evidenzia, oltre all’incremento della sottocategoria “autopasseggeri” (+11,2%; +48.417), la ripresa del traffico delle “autovetture in polizza” in crescita dell’11,3% (+7.772) per un totale di 76.265 autovetture movimentate. I numeri più significativi in termini di crescita di traffico passeggeri riguardano ancora il comparto delle crociere che, movimentando un totale di 1.656.252 crocieristi nei primi nove mesi dell’anno, ha fatto registrare un incremento pari al 450% e 1.355.102 crocieristi in più che sono transitati nel porto di Roma superando, di fatto, quelle che erano le previsioni per l’intero 2022. 

Per quanto riguarda il porto di Gaeta, gli aumenti più rilevanti si sono registrati con riferimento alle merci solide (+15,3%; +68.586 tonnellate), sia “merci varie in colli” che “rinfuse”. Le prime, con un totale di 34.070 tonnellate, hanno fatto registrare un incremento del 31,7% (+8.208 tonnellate), mentre tra le seconde si segnala l’incremento dei “minerali grezzi, cementi e calci” (+51%; +96.474 tonnellate). In calo, invece, la sottocategoria del “carbone” (-21,7%; -29.685 tonnellate) e dei “prodotti metallurgici” (-10,6%; -5.223 tonnellate).  

“Abbiamo aperto l’anno con un sano, cauto ottimismo e siamo consapevoli che c’è ancora tanta strada da fare, ma i dati di traffico di questi nove mesi, ancora in crescita stanno a significare che la strategia di diversificazione dei traffici commerciali messa in atto da oltre un anno sta portando frutti concreti”, sottolinea il presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Pino Musolino. “Stiamo lavorando sodo – aggiunge – ed è un lavoro di squadra che ricomprende l’intero cluster portuale nonché i vari livelli istituzionali. Perché è questa la sinergia necessaria per aprire nuove opportunità di sviluppo per Civitavecchia e per i porti del Lazio in generale”.  

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