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Polpo rosticciato con peperoni in agrodolce (Lazio) e vino Mare (Calabria)

SI SA, LA DOMENICA SI STA TUTTI INSIEME IN FAMIGLIA INTORNO ALLA TAVOLA IMBANDITA. CI SI RITROVA PER MANGIARE, RIDERE E PARLARE. VI PROPONIAMO UNA RICETTA SFIZIOSA CHE POSSA ESSERE CONDIVISA DA TUTTA LA FAMIGLIA!

 

Polpo rosticciato con peperoni in agrodolce (di chef Fabrizio Sepe)

*Ingredienti per 4 persone: Polpo da 1 kg, ½ peperone rosso e ½ giallo, 1 spicchio di aglio; olio extravergine d’oliva, Sale e pepe q.b., aceto vino bianco q.b., zucchero q.b., alloro q.b., olio di semi per la maio, poco succo di barbabietola, ragoncello fresco o finocchietto.

 

*Procedimento: Lessate al vapore il polpo per 45 minuti, poi lasciatelo raffreddare nella sua stessa acqua. Fate ridurre l’acqua di cottura e raffreddatela e, con l’aiuto di un frullatore ad immersione,  montatela con l’aggiunta dell’olio di semi, aggiungendo poco succo di barbabietola rossa per raggiungere la densità di una maionese. Riponetela in un biberon. In una padella fate rosolare lo spicchio di aglio, aggiungete i peperoni tagliati a quadrotti, salate ed aggiungete l’aceto, lo zucchero e l’alloro, quindi coprite con un coperchio e fate cuocere il tutto a fuoco basso per 10 minuti, se occorre aggiungete un po’ d’acqua. A questo punto potete comporre il piatto. In una padella antiaderente fate rosolare i tentacoli del polpo, da entrambi i lati, con un po’ di olio extravergine d’oliva, quindi, sulla base del piatto create una spirale con la maionese del polpo, adagiateci i peperoni ed in ultimo i tentacoli ben rosticciati e, a piacere, qualche fogliolina di dragoncello o di finocchietto. Un piatto che si inspira ad un secondo piatto della tradizione romana, il “pollo con i peperoni”.

 

 

Mare di Cantine Benvenuto (Calabria)

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Questo vino calabrese è un “assemblaggio” di Malvasia al 60% e Zibibbo al 40%. Le uve vengono coltivate nel territorio di Francavilla Angitola ad un’altitudine di 350 m s.l.m. su terrazze naturali con forma di allevamento a cordone speronato, produzione per ha 45 q in regime di biologico. Le uve provengono da un vigneto di 25 anni. Dal colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdolini. Al naso intenso con tipiche note di frutta esotica e sentori floreali; al palato armonico, delicato, ed elegante dotato di ottima sapidità e freschezza, tanto da renderlo di facile beva.

 

 

Fabrizio Sepe

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Lo chef Fabrizio Sepe è noto al grande pubblico della Penisola per la sua partecipazione a diversi programmi televisivi italiani. Classe 1971, romano, si diploma presso l’istituto Professionale Alberghiero di Roma nel 1989, dopodiché inizia a lavorare nei circoli più prestigiosi della Capitale (Circolo del Polo, Circolo degli Scacchi ,Tiro a Volo e Della Caccia) ma l’esperienza lavorativa più significativa risale al 1993 presso il  Ristorante ‘’Alberto Ciarla”, nel centro storico, dove rimane per circa un anno per poi cimentarsi in altre esperienze in diversi ristoranti. Nel 1999 si trasferisce a Zurigo  presso un ristorante italiano, dove rimane un paio d’anni, trascorsi i quali ritorna a Roma ma riparte ancora perché gli capita l’opportunità di andare a lavorare in un ristorante a Montalcino , al “Re di Macchia “ dove lavora per altri due anni. Nel 2004, di nuovo a Roma, come Chef di cucina presso il ristorante “Al Ponte Della Ranocchia”, con una tipica cucina romana. Nell’ ottobre dello stesso anno vola ad Hong Kong come ‘’Guest Chef’’ al Ristorante ‘’Va bene’’ dove per 2 mesi propone piatti sia toscani che quelli classici della cucina romana. Nel 2005 è lo chef del ristorante “Le Tamerici” a Fontana di Trevi con una cucina gourmet, e inizia, nel frattempo, la sua prima esperienza televisiva con il programma su Sky “ In Tavola”, poi è la volta de “ La Prova Del Cuoco” su Rai 1, e finalmente, nel 2006 apre con 2 amici il ristorante “Le Tre Zucche” nel quartiere Portuense con un menù abbastanza classico ma anche con qualche proposta originale. Dopo solo un anno ricevono il premio qualità-prezzo sulla guida il Gambero Rosso, a cui ne seguiranno altri 9 negli anni successivi. Il suo ristorante diventa un punto di riferimento di alta cucina alla portata di tutti. Nel 2008 conduce, insieme a Franca Rizzi, il programma “Casa Alice’’ (sul canale Alice) e, nel 2010, è il cuoco, con Adriana Volpe, della rubrica al programma “I Fatti Vostri’’. Ad aprile 2015 vola a Pechino perché scelto da una grossa azienda cinese per il suo tiramisù espresso ma la cosa non va a buon fine non riuscendo a trovare un valido accordo economico. Per un anno, fino al 2017, sul canale Tv2000, conduce la sua rubrica di cucina salutistica senza carne e senza pesce, nel programma “Dio li fa e poi li accoppia” condotta da Licia Colò e da suo marito. Nel gennaio 2017 partecipa, su TV8, al programma presentato da Alessandro Borghese “Cuochi d’Italia” dove si classifica al secondo posto. L’ultima sua partecipazione in Tv risale alla stagione 2019-2021, sempre nel programma ‘’La Prova del Cuoco’’ su Rai 1, questa volta presentato da Elisa Isoardi. Vanta anche un passato di docente di cucina presso la scuola Italian Chef Academy sino al 2020. Di tanto in tanto tiene anche lezioni di cucina tradizionale contemporanea presso la scuola  ‘’A Tavola con lo Chef’’.

 

 

La rubrica è a cura di Alex Ziccarelli, chef e presidente dell’Italian Culinary Consortium – ICC Canada.

L’ICC – Italian Culinary Consortium

L’Italian Culinary Consortium nato a Londra, UK, ad opera principalmente dello Chef Carmelo Carnevale e che da pochi giorni è anche presente in terra canadese come ICC Canada con un suo proprio organigramma nominato dalla sede centrale inglese: chef Alex Ziccarelli (presidente), chef Daniela Pasini (vice-presidente), Dr. Riccardo Bressan (segretario e tesoriere), chef Giovanni Trigona (media e organizzazione grafica), chef Daniela Sfara (delegata Ontario), chef Alberto Alboreggia (delegato Alberta), chef Giovanni Trigona (delegato British Columbia, pro tempore).  L’ICC è un’alleanza internazionale di chefs professionisti e membri della  ristorazione, un vero e proprio consorzio culinario con la passione per l’ospitalità italiana. L’ICC nasce con l’intento di far progredire la professione in tutti i rami dell’ospitalità   sfruttando la propria influenza per il miglioramento del settore e dell’umanità in senso generale. L’obiettivo dichiarato è volto a promuovere tutte le abilità culinarie del comparto proteggendo ogni interesse di tutti i membri. L’ICC è inoltre disponibile a supportare i propri membri per ottenere il riconoscimento  come professionisti altamente qualificati nel settore della ristorazione, fornendo nel contempo qualsiasi aiuto informativo per ogni livello  professionale.  A questo scopo collabora con vari enti esaminatori ed istituti d’istruzione professionale in  arti culinarie. Inoltre valorizza e tutela la professionalità dei propri iscritti, avvalendosi per lo scopo dei più adeguati strumenti organizzativi possibili,  stipulando intese e realizzando iniziative anche in collaborazione e/o convenzione con altri organismi associativi e/o istituzionali. L’ICC è già presente in diversi paesi: oltre alla Sede di Londra (UK), ovviamente in Italia, con le delegazioni ufficiali delle Regioni Sicilia, Marche, Lazio e Puglia, in Spagna, nelle Isole Canarie, in Romania, in Georgia, in Russia, in Austria, in Danimarca, in Belgio, in Canada come già detto ed in U.S.A. Altre sedi stanno mostrando un serio interesse per L’ICC mentre sono già prossime le aperture delle  Delegazioni di Singapore, Hong Kong, della Tailandia, dell’India, di Dubai, della Serbia e della Repubblica Ceca.

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