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Pil Italia, Ue rialza stime crescita: +1,2% nel 2023

(Adnkronos) – L’Ue rialza le stime sulla crescita dell’Italia nel biennio 2023-24. Nelle nuove previsioni di primavera diffuse oggi la Commissione vede la nostra economia crescere quest’anno dell’1,2%, con un miglioramento di 0,4 punti sul +0,8% stimato in inverno e di +1,1% nel 2024 (+0,1 punti sulla precedente valutazione). 

CONTI PUBBLICI – Nel 2023 l’Ue stima un calo di 4 punti nel rapporto debito Pil del nostro Paese, che dal 144,4% del 2022 (comunque di oltre 10 punti inferiore al record del 2020 ‘pandemico’) quest’anno scenderebbe – secondo le nuove stime della Commissione Europea – al 140,4%. Minimo miglioramento invece nel 2024, con un debito al 140,3%. 

Sul fronte deficit invece quest’anno è stimato al 4,5% del Pil (era all’8% nel 2022) con un miglioramento nel 2024 al 3,7%. 

INFLAZIONE – Nonostante il raffreddamento di alcuni fattori, come i prezzi energetici, l’inflazione nel nostro Paese quest’anno non dovrebbe scendere a livelli ‘normali’: le nuove previsioni di primavera della Commissione Europea, infatti, vedono la crescita dei prezzi per l’Italia quest’anno attestarsi a un livello del 6,1%, un dato in miglioramento rispetto al +8,7% del 2022, ma pur sempre uno dei dati più alti fra le grandi economie dell’Eurozona. Infatti la Francia quest’anno dovrebbe rallentare al 5,5% mentre la Spagna scenderebbe al 4% e l’Olanda al 4,9% (con un crollo verticale dall’11,6% del 2022). Peggio dell’Italia solo la Germania che vedrebbe l’inflazione in discesa solo al 6,8%. Per il 2024 invece è atteso il calo più forte con l’inflazione in Italia stimata al 2,9%, mentre la Germania scenderebbe al 2,7%, come la Spagna, mentre la Francia si assesterebbe al 2,5%. 

GENTILONI -“Le nuove previsioni della Commissione sono più ottimistiche del previsto. L’economia europea ha evitato la recessione e dovrebbe continuare a crescere”, ha detto il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni presentando in conferenza stampa le nuove stime macroeconomiche di primavera. Gentiloni ha evidenziato alcuni fattori chiave come la ripresa del primo trimestre: “I fattori alla base di queste stime vanno in direzioni opposte, visto che da una parte c’è il calo dei prezzi dell’energia e un mercato del lavoro solido mentre le condizioni finanziarie si sono irrigidite”. 

Per il 2023 “le previsioni della Commissione Ue per l’Italia vedono la crescita più alta fra le 3 maggiori economie europee: credo che ciò non avvenisse da molto tempo, e negli ultimi 3 anni l’Italia ha registrato una crescita pari al 12%, molto significativa” ha sottolineato Gentiloni in conferenza stampa riguardo alle nuove stime che fissano per l’Italia la crescita 2023 all’1,2%. Il dato è leggermente inferiore alle stime del governo ma, ha spiegato Gentiloni, “ciò dipende dal fatto che alcuni elementi di politica espansiva che il governo considera non sono ancora definiti e quindi non possiamo tenerne conto: noi inoltre prevediamo un livello di investimenti meno favorevole” a quanto previsto da Roma. “Ma complessivamente – ha aggiunto – non possiamo dare una connotazione negativa a queste previsioni incoraggianti”.
 

COMMISSIONE EUROPEA – L’economia europea “continua a mostrare resilienza in un contesto globale difficile: i prezzi dell’energia più bassi, l’allentamento dei vincoli sull’offerta e un forte mercato del lavoro hanno sostenuto una crescita moderata nel primo trimestre del 2023, allontanando i timori di una recessione”, scrive la Commissione europea presentando le stime di primavera che – anche alla luce di un “inizio d’anno migliore del previsto” – l’hanno portata ad alzare le prospettive di crescita per l’economia dell’Ue all’1,0% nel 2023 (0,8% stimato a febbraio) e all’1,7% nel 2024 (1,6% tre mesi fa). Le revisioni al rialzo per l’area dell’euro sono di entità simile, con una crescita del Pil ora prevista rispettivamente all’1,1% e all’1,6% nel 2023 e nel 2024. Ma la Commissione segnala anche come “sulla scia delle persistenti pressioni sui prezzi core, anche l’inflazione è stata rivista al rialzo rispetto all’inverno, al 5,8% nel 2023 e al 2,8% nel 2024 nell’area dell’euro”. 

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