(Adnkronos) – Sofia Goggia sorride dopo la prima prova della discesa libera alle Olimpiadi di Pechino 2022. L’azzurra, reduce da un infortunio al ginocchio, chiude con il 15esimo tempo e soprattutto con sensazioni positive dopo il ‘collaudo’. “Non ho fatto il supergigante per i pochi giorni sugli sci dopo la caduta di Cortina ma soprattutto perché è un’incognita, non puoi costruirlo come la discesa libera. Chiaramente non sono al top, anzi, sono in una forma scarsa. Avevamo deciso due giorni prima che non avremmo partecipato, per evitare di avere troppe pressioni, con curve trabocchetto sulla mia gamba sinistra, che tiene se faccio le cose giuste ma non è così pronta e reattiva. Ho fatto una progressione incredibile ma ci vogliono i giusti tempi”, dice Goggia.
“Ne ho fatte di gare con i dolori, a dir la verità non ne ho adesso, ma la voglia di correre e fare le cose bene, fare una discesa olimpica che per me è la cosa più bella che possa esistere è tanta. Ci eravamo prefissati di fare una prova con molta calma e son contenta che in partenza non ho avuto paura, non ero pervasa dal terrore come pensavo avrei potuto essere”, spiega.
“Ero ben concentrata e consapevole delle cose da fare, sono molto contenta -aggiunge la 29enne bergamasca-. Chiaramente ho frenato, avevo un po’ di paura sulla parabolica intermedia però va tutto bene, e anzi, in due curve nel piano ho sentito la bellezza della velocità. Era importante fare una discesa così, di avere un approccio costruttivo; bellissimo essere qua. Ho fatto di tutto per esserci perché l’Olimpiade è l’Olimpiade”.
Rimane il rimpianto di non aver disputato il SuperG: “Fa malissimo sapere di essere imbattuta da dicembre 2020 e di non potere giocare le proprie carte anche nel SuperG. Non c’è stato un minuto in cui ho pensato di non farcela, tranne il giorno dopo l’infortunio. Grazie all’aiuto dei medici ho espresso la volontà di provarci, perché non posso accettare di essere rassegnata a prescindere”. Ora, finalmente, si fa strada la fiducia: “Stamattina in ricognizione, vedendo i cinque cerchi olimpici ero contentissima. Mi sono tranquillizzata, serena e consapevole di frenare dove serviva e fare quello che sapevo. Sono arrivata a 1”55 e con un po’ di foschia in partenza, lenta non sono… poi vediamo”.